A un anno di distanza dal terribile incidente sugli sci, Michael Schumacher continua a lottare tra la vita e la morte. Continua tuttavia a filtrare frequenti bufale riguardanti il suo stato di salute. Questa volta a far infuriare la famiglia del sette volte campione del mondo di F1 è stato l’amico Philippe Streiff. L’ex pilota ha rilasciato un’intervista al quotidiano francese “Le Figaro” in cui ha dichiarato: “Schumacher non ha ancora ritrovato l’uso della parola e comunica con gli occhi. Comincia comunque a riconoscere i suoi cari, sua moglie e i figli, ma ha grossi problemi di memoria”. Tutto inventato secondo l’entourage di Schumacher. Nonostante Streiff faccia menzione del medico Gerard Saillant, quest’ultimo ha smentito di conoscerlo mentre la moglie dell’ex ferrarista, Corinna, ha confermato che i rapporti tra Streiff e la famiglia Schumacher sono praticamente inesistenti.



Le malelingue sono state subito messe a tacere. Nessuna fuga di sponsor da Michael Schumacher. I partner del campione tedesco non hanno fatto dietrofront sugli accordi commerciali dopo l’incidente che ormai quasi un anno fa ha costretto Schumi a un letto d’ospedale. A smentire i rumours è stata Sabine Kehm, la portavoce del campione del mondo di Formula 1: “La nostra idea è sempre stata quella di una collaborazione su una base amichevole, personale e di associazione. Questi collegamenti sono mantenuti anche oggi. Ora, come prima, quasi tutte le collaborazioni rimarranno“. Questo è quanto ha dichiarato all’agenzia di stampa DPA.



Un anno fa l’ex pilota di Formula 1 Michael Schumacher si schiantava contro una roccia mentre era impegnato a sciare: da allora il grande buio del coma e dell’apparente stato vegetativo. Arriva adesso un piccolo segnale di incoraggiamento, un lumicino che riaccende le speranze. Lo afferma il Corriere della sera in un articolo uscito oggi: secondo quanto riportato Michael Schumacher piangerebbe quando sente intorno a sé la voce della moglie, dei figli e addirittura l’abbaiare dei suoi cani. Un segno inequivocabile di coscienza dentro a un corpo immobile nel letto. Sarebbe dunque cosciente, avvertirebbe i segnali di vita intorno a lui e reagirebbe nell’unico modo in cui riesce a fare, lacrime di commozione e di felicità per la presenza delle persone care. Nessuna prognosi comunque anche dopo questa notizia se non il segno che l’atleta tedesco continua a lottare. 

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