Si ricomincia. Ormai tutto è pronto per dare il via al Mondiale 2014 di Formula 1, che scatterà domenica alle ore 7.00 italiane con il Gran Premio d’Australia a Melbourne, naturalmente preceduto da prove libere e qualifiche fra venerdì e sabato. Come gli appassionati sanno bene, sarà una stagione particolare, che vedrà una vera e propria rivoluzione tecnica con enormi novità, tra cui le principali saranno il ritorno del motore turbo, 1600 di cilindrata V6, che sarà affiancato dal sistema di recupero dell’energia (Ers), evoluzione del Kers che negli anni passati recuperava solamente l’energia cinetica, per formare quella che sarà definita Power Unit. Inoltre saranno imposti forti limiti al carburante, visto che al massimo le macchine potranno avere a bordo 100 kg di benzina per completare un intero Gran Premio. L’elenco sarebbe lungo, anche perché praticamente nessun elemento delle monoposto – a partire dalle gomme – sarà come l’anno scorso. Tutti si sono lamentati per avere avuto a disposizione solo dodici giorni di test, unanimemente considerati insufficienti per prepararsi a una stagione così complicata, ma ormai i giochi sono fatti, e se non altro le condizioni sono uguali per tutti. Alcune novità riguardano anche il calendario delle gare. I Gran Premi saranno sempre diciannove, ma escono Cina ed India, sostituiti dal ritorno di una gara in Austria, sullo storico circuito di Zeltweg, dopo dieci anni di assenza, e dal debutto assoluto della Russia, che proporrà in ottobre una gara a Sochi, città che quest’anno ha già ospitato le Olimpiadi invernali. Sarà dunque un Mondiale più europeo, visto che nel nostro continente saranno disputate nove gare, tornando davanti all’Asia che scende invece a sei, oltre a tre gare in America e una in Oceania. Inoltre, la gara conclusiva tornerà ad essere quella di Abu Dhabi, che – salvo ulteriori novità – assegnerà un punteggio doppio rispetto a tutti gli altri Gran Premi, altra novità (discussa) del 2014. Altra innovazione riguarda i numeri di gara dei piloti, che da quest’anno possono scegliere un numero personale che conserveranno per tutta la carriera, con l’eccezione del campione del Mondo in carica che naturalmente potrà scegliere (ma senza obbligo) il numero 1. A proposito di piloti, saranno sempre 22 visto che le scuderie continuano ad essere 11. Anche quest’anno purtroppo non ci saranno italiani, mentre i debuttanti saranno tre: il russo Danili Kvyat sulla Toro Rosso, il danese Kevin Magnussen sulla McLaren e lo svedese Marcus Ericsson sulla Caterham.
16 marzo, Australia: Melbourne
30 marzo, Malesia: Sepang
6 aprile, Bahrain: Sakhir
20 aprile, Cina: Shanghai
11 maggio, Spagna: Montmelò
25 maggio, Monaco: Montecarlo
8 giugno, Canada: Montreal
22 giugno, Austria: Zeltweg
6 luglio, Gran Bretagna: Silverstone
20 luglio, Germania: Hockenheim
27 luglio, Ungheria: Budapest
24 agosto, Belgio: Spa
7 settembre, Italia: Monza
21 settembre, Singapore: Marina Bay
5 ottobre, Giappone: Suzuka
12 ottobre, Russia: Sochi
2 novembre, Stati Uniti: Austin
9 novembre, Brasile: San Paolo
23 novembre, Abu Dhabi: Yas Marina
Red Bull-Renault
1 Sebastian Vettel (Ger)
3 Daniel Ricciardo (Aus)
Mercedes
44 Lewis Hamilton (Gbr)
6 Nico Rosberg (Ger)
Ferrari
14 Fernando Alonso (Spa)
7 Kimi Raikkonen (Fin)
Lotus-Renault
8 Romain Grosjean (Fra)
13 Pastor Maldonado (Ven)
McLaren-Mercedes
22 Jenson Button (Gbr)
20 Kevin Magnussen (Dan)
Force India-Mercedes
27 Nico Hulkenberg (Ger)
11 Sergio Perez (Mes)
Sauber-Ferrari
99 Adrian Sutil (Ger)
21 Esteban Gutierrez (Mes)
Toro Rosso-Renault
25 Jean-Eric Vergne (Fra)
26 Danili Kvyat (Rus)
Williams-Mercedes
19 Felipe Massa (Bra)
77 Valtteri Bottas (Fin)
Marussia-Ferrari
17 Jules Bianchi (Fra)
4 Max Chilton (Gbr)
Caterham-Renault
10 Kamui Kobayashi (Gia)
9 Marcus Ericsson (Sve)