Una tragedia colpisce indirettamente il mondo della Formula 1, che proprio in questi giorni ha ricordato il tremendo weekend di Imola ’94 nel quale persero la vita Roland Ratzenberger e Ayrton Senna: è giunta notizia della morte di Nigel Stepney, ex ingegnere della Ferrari (è stato capo meccanico e direttore di corsa della rossa, vincendo 5 titoli mondiali con Michael Schumacher) e al momento team manager e direttore tecnico della JRM Racing, scuderia di automobili endurance. L’incidente è avvenuto sull’autostrada M20 del Kent, in Inghilterra (contea a Sud-Est di Londra; la strada collega Swanley a Folkestone e raggiunge i porti di Dover e il tunnel della Manica): alla 1:28 della notte tra giovedi e venerdi Stepney, 56 anni, è stato travolto da un camion appena dopo essere sceso dalla sua macchina, che aveva parcheggiato sul ciglio della strada. Restano da capire per quali cause si sia fermato a quell’ora e in quel punto: le indagini sono in corso. Stepney lascia la moglie Ash e la figlia Sabine; il suo nome era diventato celebre nel , all’epoca della spy story che aveva colpito con uno scandalo in piena regola la Formula 1. Come detto, all’epoca l’ingegnere lavorava per la Ferrari; era stato accusato di aver fornito alcuni segreti tecnici della rossa alla McLaren. Il fascicolo fu trovato a casa del capo progettista della scuderia inglese, Mike Coughlan, ed ebbe l’effetto di squalificare la McLaren dal Mondiale costruttori e condannare Stepney a un anno e otto mesi con la condizionale; scontata la pena, Nigel non lavorò più in Formula 1 e fu anche accusato di aver sabotato la Ferrari di Kimi Raikkonen durante il Gran Premio di Monaco, che il finlandese chiuse ottavo dopo aver perso tutte le qualifiche del sabato a causa della rottura di una sospensione (le McLaren fecero doppietta con Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Quello fu l’anno delle tensioni interne al team di Ron Dennis: Alonso sospettava e anzi accusava pubblicamente la sua squadra di favorire Hamilton nella vittoria del titolo, e gli screzi tra i due portarono alla perdita di un titolo piloti che appariva scontato, a vantaggio dello stesso Raikkonen. Al termine di quella stagione lo spagnolo tornò in Renault, Hamilton vinse poi il Mondiale all’ultima curva dell’ultimo Gran Premio della stagione 2008 e l’incidente con relativa spy story fu dimenticata. Fino a questa notizia, tristissima. 



Leggi anche

SENNA/ La serie tv imperdibile anche per chi non ama la Formula 1CLASSIFICA FORMULA 1 2024/ Mondiale piloti e costruttori: la McLaren è campione! (Gp Abu Dhabi)