Mentre arrivano notizie confortanti su Michael Schumacher – il cui trasferimento a Losanna ha avuto i connotati di una missione da 007 -, la Formula 1 si appresta a vivere il Gran Premio d’Austria, gara che tornerà in calendario dopo ben undici anni. Ecco così che il vincitore delle ultime due edizioni del Gp di Zeltweg è proprio lui, Schumi, e questo fornirà certamente lo spunto per un amarcord finalmente positivo, segnato dall’ottimismo per la ripresa dell’ex pilota Ferrari. A dire il vero, però, la prima delle due vittorie austriache di Schumacher non è un ricordo bellissimo, perché fu la gara del celebre sorpasso sul traguardo ai danni del compagno di squadra Rubens Barrichello, con tanto di scenetta sul podio quando Schumi fece salire il brasiliano sul gradino più alto. Molto più bello il successo del 2003, conquistato con pieno merito partendo dalla pole position e nonostante un problema al primo pit-stop, quando della benzina finì sugli scarichi roventi della Ferrari, prendendo fuoco. Attimi di paura, ma poi Schumacher potè ripartire e vincere. Adesso anche il Gran Premio del 2014 sarà da ricordare come il primo della “nuova vita” del Kaiser…
Nuovi dettagli sulle condizioni di Michael Schumacher fanno ulteriormente crescere la fiducia in una sua ripresa. Secondo quanto scrive il giornale svizzero Blick, infatti, durante il trasferimento in ambulanza dall’ospedale di Grenoble – dove ha trascorso circa cinque mesi e mezzo dopo il gravissimo incidente del 29 dicembre scorso – al centro di riabilitazione dell’ospedale universitario di Losanna, un viaggio di circa 200 chilometri, Schumi era cosciente, ha tenuto quasi sempre gli occhi aperti, non ha parlato ma ha comunicato con i sanitari attraverso dei lievi cenni del capo. Blick ne scrive dopo avere contattato la società incaricata del trasporto, di cui emergono dettagli. Il viaggio sarebbe stato organizzato in gran segreto, fornendo un nome falso per non attirare l’attenzione. Inoltre, il personale addetto al trasferimento dell’ex pilota Ferrari avrebbe dovuto consegnare i telefoni cellulari per garantire la massima privacy, e d’altronde gli addetti avrebbero riconosciuto a fatica il sette volte campione del Mondo di Formula 1, apparso molto dimagrito. L’ottimismo ormai prevale, e la gioia per il risveglio dal coma di Schumacher è grande anche per il suo erede, il connazionale Sebastian Vettel: “È un piccolo miracolo, è per distacco la miglior notizia possibile. Un passo enorme che mi dà tanta felicità. Sembra proprio un piccolo miracolo, in particolare se si ripensa alle notizie drammatiche dei mesi scorsi. Auguro il meglio a lui e alla sua famiglia, devono andare avanti con tanta forza”, sono state le dichiarazioni del pilota della Red Bull al quotidiano tedesco Bild.
Emergono sempre nuovi dettagli sulle condizioni di Michael Schumacher, che è uscito dal coma e lunedì è stato trasferito a Losanna dall’ospedale di Grenoble in cui aveva trascorso ben cinque mesi e mezzo dopo l’incidente sugli sci dello scorso 29 dicembre. La riabilitazione sarà comunque ancora molto lunga e difficile: ad esempio, Schumi deve ancora recuperare la parola e il movimento e dovrà imparare di nuovo a mangiare e a fare qualsiasi altra cosa. In positivo c’è il fatto che i momenti di coscienza sono sempre più lunghi, frequenti e profondi, e riconosce le persone a lui più vicine. Come anticipato per prima dalla tedesca Bild, muove gli occhi, reagisce a quello che gli viene detto e riesce a comunicare, anche se ovviamente ancora in modo non verbale. I cenni di comunicazione sono più forti quando gli parla la moglie Corinna. Insomma, il ruolo della famiglia sarà fondamentale in questo lungo ma necessario cammino verso il ritorno alla normalità, ed ecco perché il trasferimento del sette volte campione del Mondo di Formula 1 all’Ospedale universitario di Losanna, distante appena trenta chilometri da casa Schumacher a Gland è stata una svolta pure in questo senso. “Anche il semplice fatto di poter tornare a casa per il pranzo ha valore”, ha spiegato la manager e portavoce Sabine Kehm. Per l’ex pilota della Ferrari è stato ricavato uno spazio apposito all’interno dell’ospedale, vigilato dalla sicurezza che protegge un ospite così prestigioso. A seguirlo ci sarà un team di ben 20 medici specialisti e anche Erigo, una macchina perfezionata proprio a Losanna che serve a simulare il movimento per rimettere in piedi i pazienti. Nessuno però si sbilancia sui tempi del completo recupero, nella consapevolezza che potrebbero servire anche degli anni.