Oggi, venerdì 29 agosto 2014, ricorre il decimo anniversario della conquista matematica del settimo titolo Mondiale di Formula 1 da parte di Michael Schumacher. Una stagione totalmente dominata dal pilota della Ferrari, che dopo dodici vittorie nelle prime tredici gare a Spa si permise di “accontentarsi” del secondo posto per mettere definitivamente fuori gioco tutti i rivali. Una stagione che resta dunque indimenticabile per tutti i tifosi del Cavallino Rampante e del pilota di Kerpen, che invece negli ultimi mesi è stato al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica mondiale per l’incidente con gli sci di cui rimase vittima a Meribel il 29 dicembre scorso. A lungo in coma, adesso le condizioni di Schumi sono migliorate. Dunque adesso come sta Schumacher? Stando alle ultime informazioni disponibili, si può parlare di lenti miglioramenti. Da Losanna, dove ora Michael è ricoverato per proseguire la riabilitazione, filtra infatti un moderato ottimismo, secondo quanto scrive oggi il collega Ronny Mengo su Sportmediaset. Qualche giorno fa ha parlato Corinna, la moglie del sette volte campione del Mondo, e anche lei – pur con la massima cautela – ha professato ottimismo sulle condizioni del marito. Continua dunque il lavoro di riabilitazione nel Centro Ospedaliero Universitario di Vaudois, dove Schumacher è stato trasferito lunedì 16 giugno. Questa neuroriabilitazione di norma richiede tempi che vanno da sei mesi a un anno: al momento Schumacher non è in grado di parlare, ma comunica attraverso il movimento degli occhi. Questo ci ricorda che comunque si tratta di una vicenda lunga e dolorosa, visto che oggi oltre al decimo anniversario dell’ultimo titolo è pure la ricorrenza dell’ottavo mese dall’incidente. Otto mesi in ospedale, prima a Grenoble e ora in Svizzera. Non hanno mai avuto soste le visite dei familiari e degli amici più stretti. A turno, per parlargli e parlargli, senza mai lasciar trasparire un tono di voce preoccupato o pensieri negativi. Per tornare a riavere lo Schumi di prima – per quanto sarà possibile – e ricordare ancora i tantissimi successi del fenomeno tedesco.