Ieri l’annuncio dell’addio di Luca di Montezemolo alla Ferrari, con Sergio Marchionne che sarà il nuovo presidente. Una rivoluzione nella celebre azienda di Maranello e nel più glorioso team di Formula 1. Adesso arrivano le cifre: la buonuscita per Montezemolo sarà di quasi 27 milioni di euro – per la precisione 26.963.000 euro. Lo ha spiegato la casa madre Fiat in una nota in cui si chiarisce che la cifra è stata calcolata “in linea con quanto previsto dalla politica sulle remunerazioni adottata dalla società”. Montezemolo otterrà cinque anni di retribuzione, cioè 13.710.000 euro, più altri 13,2 milioni per non fare concorrenza alla Fiat sino a marzo 2017.
Nell’ultima fase della conferenza stampa della Ferrari a Maranello, Luca di Montezemolo sottolinea ancora una volta qual è il punto debole della Rossa attuale: “Qualche ripensamento riguardo al passato? Come piloti certamente no. Come tecnici sì, perché come ho detto all’inizio abbiamo avuto una mancanza di competenze specifiche nel progetto motore”. Insomma, sulla Power Unit si dovrà concentrare la gran parte degli sforzi per recuperare il gap dalla Mercedes in Formula 1 – come d’altronde la gara di Monza ha evidenziato in modo molto chiaro. Molti si chiedono chi potrà gestire la Ferrari nella sua attività quotidiana, dal momento che Sergio Marchionne, presidente in pectore, essendo già amministratore delegato Fiat non potrà certo essere presente a Maranello quanto lo è sempre stato Montezemolo. La risposta del manager italo-canadese è chiarissima: “Chi sarà l’uomo forte? L’amministratore delegato Amedeo Felisa. Da punto di vista sportivo c’è Mattiacci, che è il capo della gestione sportiva. Basta”. Commosso ma anche ironico Montezemolo, deciso come sempre Marchionne: così hanno vissuto la giornata che segna il passaggio epocale per il Cavallino Rampante.
Sempre in corso la conferenza stampa della Ferrari a Maranello. Sergio Marchionne: “Sappiamo che ci sono grandi questioni da affrontare, un grande lavoro che sta andando avanti. Ne parliamo costantemente con Marco Mattiacci, non è che ci siamo svegliati lunedì mattina dopo quello che è successo a Monza. Sappiamo che il 2014 sarà un anno difficile fino alla fine, speriamo di fare meglio nel 2015”. Luca di Montezemolo: “C’è un grande sforzo di ristrutturazione e miglioramento, fino ad ottobre sarà la priorità anche per me”. Marchionne ribadisce l’autonomia della Ferrari, che resterà radicata a Maranello, e la necessità di tornare a vincere perché “la dimensione sportiva è centrale per la Ferrari”, anche come massima pubblicità per il marchio e le vetture stradali. Non manca un divertente siparietto sul tema della buonuscita per Montezemolo, che invita i giornalisti a spingere “in ogni modo” per fare alzare la cifra alla Fiat. Marchionne ribadisce la fiducia nei due piloti Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, due campioni del Mondo, Montezemolo crede nella crescita di Kimi e nelle capacità di dare sempre il massimo in gara di Fernando, giudicando negative solo le ultime due stagioni ricordando come nel 2010 e 2012 i titoli siano sfumati solo sul filo di lana. Sul futuro personale, invece, Montezemolo non si sbilancia sull’ipotesi di passare alla nuova Alitalia e Marchionne sottolinea che il futuro di ogni amministratore delegato dipende dalla volontà dell’azienda.
Continua la conferenza stampa di Luca di Montezemolo: “Ci sono state alcune incomprensioni con Sergio, e purtroppo subito dopo a Monza abbiamo rotto il primo motore dal 2009… La Ferrari è la cosa più importante della mia vita insieme alla mia famiglia. La Ferrari è passione, storia, tradizione, rapporto con il territorio; la Ferrari sono donne e uomini eccezionali che lavorano in questa azienda; la Ferrari sono tanti progetti per il futuro. In Formula 1 abbiamo sottovalutato le difficoltà di questo nuovo motore che è molto diverso, speriamo ci si possa lavorare cambiando i regolamenti. La galleria del vento funziona e ci sono le premesse per tornare al successo lavorando duro. Vale anche per me, il mio ultimo giorno sarà il 13 ottobre e al Salone di Parigi presenteremo la nostra nuova macchina stradale. I ricordi resteranno per sempre, dal titolo che vincemmo a Monza nel 1975 con Niki Lauda dopo 11 anni alla telefonata di Gianni Agnelli quando nel 2000 dopo 21 anni con Michael Schumacher siamo tornati a vincere il Mondiale”. Parole importanti per Schumi e Jean Todt, infine il commiato: “Avrò meno stress, andrò a prendere i miei figli a scuola ma mi mancherà questa avventura straordinaria”. Prende poi la parola Sergio Marchionne, che sottolinea con forza che la Ferrari resterà autonoma all’interno del nuovo gruppo Fca che nasce dalla fusione di Fiat e Chrysler (“mai pensato di annullare la peculiarità della Ferrari”) e sottolinea anche come i rapporti personali con Montezemolo restano molto buoni. Tuttavia, “sono cose che succedono in ogni azienda” quando bisogna affrontare il problema dell’inizio di una fase nuova. In conclusione di nuovo Montezemolo, che ha ringraziato i tifosi e ricordato Emilio Botin, presidente del Banco Santander, grande sponsor del Cavallino e di Fernando Alonso.
Cominciata la conferenza stampa di Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne. Parla per primo il presidente uscente: “Oggi rassegno le dimissioni dalla Ferrari. Credo che sia finita un’epoca, un ciclo molto importante e ricco di grandi risultati. Sarà un ciclo diverso e spero che la nostra azienda avrà un ruolo importante al momento della quotazione del Gruppo in Borsa a Wall Street. Io avevo pensato di lasciare al termine dell’anno prossimo, ma siamo ad un momento fondamentale ed è giusto che una fase nuova non la apra un presidente che è qui da 23 anni, ma l’amministratore delegato dell’intero gruppo. Mi ricordo in che condizioni era la Fiat quando nel 2004 mi fu chiesto di fare il presidente: oggi è cambiato tutto, e mi ricordo anche come era messa la Ferrari nel 1991, quando anche i giornali americani parlavano della cassa integrazione a Maranello. Voglio ringraziare tutti, soprattutto chi non c’è più. Ricordo la mia prima avventura nel 1973, quando la Ferrari non vinceva da più anni di quelli passati dal 2008 ad oggi ed Enzo Ferrari mi disse che aveva bisogno di un giovane per tornare a vincere. Esco da un’azienda con grandi risultati”.
Alle ore 14.00 è in programma la conferenza stampa congiunta di Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne, cioè il presidente uscente della Ferrari e colui che gli subentrerà dal prossimo 13 ottobre. Sono naturalmente molto attese le parole dei due dirigenti dal Museo Ferrari di Maranello. Le curiosità sono tante sulla fine di un’epoca durata 23 anni per una delle più celebri aziende del mondo e la più gloriosa scuderia di Formula 1.
L’addio di Luca di Montezemolo alla Ferrari dopo 23 anni e la nomina di Sergio Marchionne come nuovo presidente segnano sicuramente la fine di un’epoca a Maranello. Inevitabile il commento da parte del sindaco della cittadina emiliana, Massimiliano Morini: “Luca di Montezemolo ha guidato la Ferrari con lungimiranza, passione e un carisma quanto mai raro nel panorama industriale: questi anni si sono caratterizzati per sfide importanti, vittorie storiche e azioni decisive legate all’industria motoristica modenese. Sotto la sua presidenza si è molto rafforzata la collaborazione tra l’azienda, le istituzioni locali e le imprese del territorio: insieme alla Ferrari sta crescendo anche Maranello, in un percorso che, ne sono certo, anche nei prossimi anni continuerà a portare risultati importanti per l’azienda, per la comunità e per i tanti appassionati”.
A breve non sarà più il presidente della Ferrari, ma il suo nome sarà per sempre legato alla casa di Maranello. La sua presidenza è durata ben 23 anni, dal 1991 ad oggi, ma le radici di questa storia sono ancora più lontane nel tempo. Montezemolo infatti arriva per la prima volta a Maranello nel con il ruolo di assistente di Enzo Ferrari e di responsabile della Squadra Corse. Sotto la sua gestione arrivano cinque titoli in tre anni: il Mondiale Costruttori nel 1975, 1976 e 1977 e due Mondiali Piloti con Niki Lauda nel 1975 e 1977. Poi Montezemolo passa ad altri ruoli all’interno del Gruppo Fiat e anche esterni (organizza i Mondiali di calcio di Italia 90) e torna in Ferrari nel 1991 in qualità di presidente, tre anni dopo la morte del Drake, e anche di amministratore delegato fino al 2006. In Formula 1 sono anni pessimi per la Rossa: l’ultimo mondiale vinto è quello di Jody Scheckter del 1979, nel 1991 la Ferrari non aveva vinto nemmeno una gara e se n’era andato Alain Prost. La ricostruzione è lenta, ma porrà la base dei successivi trionfi: nel 1993 arriva Jean Todt alla guida della Gestione Sportiva e nel 1996 ecco Michael Schumacher. Alcuni episodi sfortunati ritardano la conquista del titolo, su tutti l’incidente di Silverstone 1999, anno in cui se non altro la Ferrari torna a vincere il titolo Costruttori dopo 16 anni. Per il mondiale Piloti bisogna attendere ancora un anno, ma nel comincia un’epopea leggendaria: per cinque anni di fila, fino al , la Ferrari ottiene la doppietta Mondiale Piloti-Mondiale Costruttori, con una striscia impressionante di vittorie e record. Poi si va verso la fine dell’epoca di Schumi, ma dopo l’addio del pilota tedesco arrivano comunque due anni ricchi di successi: due Mondiali costruttori nel 2007 e 2008, nel primo anno anche il titolo piloti con Kimi Raikkonen e sfiorando il Mondiale 2008 con Felipe Massa (vincendo però quello Costruttori). Da allora però in pista le cose cominciano ad andare male: diverse stagioni negative, con le eccezioni del 2010 e del 2012, ma in entrambi i casi il titolo per Fernando Alonso sfuma all’ultimo Gran Premio. Nel frattempo tutto va bene sul fronte della produzione industriale: utili e fatturati record a ripetizione, il marchio Ferrari diventa il più forte al mondo. Ma il 2014 è l’anno delle rivoluzioni: addio a Stefano Domenicali, sostituito da Marco Mattiacci nel ruolo di team principal, e sul piano economico la nascita del gruppo Fiat-Chrysler (Fca). Cambiamenti che infine arrivano a coinvolgere anche il vertice: addio Montezemolo, anche a Maranello comanderà Sergio Marchionne.
Fine di un’epoca. Luca Cordero di Montezemolo lascia la Ferrari dopo 23 anni: il nuovo presidente sarà Sergio Marchionne, che ricopre già la carica di amministratore delegato della Fiat. Una decisione che era già nell’aria, a maggior ragione dopo le dichiarazioni dello stesso Marchionne di domenica da Cernobbio, proprio mentre a Monza la scuderia viveva un Gran Premio d’Italia da incubo. La data dello storico ‘cambio della guardia’ sarà il 13 ottobre, a conclusione del festeggiamento dei 60 anni di presenza della Ferrari in America. Oggi alle 14.00 Marchionne e Montezemolo terranno una conferenza stampa congiunta al Museo Ferrari di Maranello. La presidenza Montezemolo cominciò nel lontano 1991, tre anni dopo la morte di Enzo Ferrari, e ha portato l’azienda a conseguire risultati molto importanti sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sportivo. Quattordici titoli iridati in Formula 1, sei Mondiali Piloti (cinque con Michael Schumacher e uno con Kimi Raikkonen) e otto Mondiali Costruttori, ma anche numeri record in quanto a fatturati e utili, che stanno proseguendo anche in questi ultimi anni in cui invece i risultati sportivi hanno dato molte meno soddisfazioni: nel 2013 il fatturato è cresciuto del 5% e l’utile netto ha fatto registrare un +5,4%. “Una lunga storia di grandi successi alla Ferrari dove Montezemolo ha raggiunto traguardi di assoluto rilievo, con un team di eccellenza mondiale”, come si legge nel comunicato della Fiat, che riporta anche le parole di John Elkann, presidente del Gruppo: “Desidero ringraziare Luca a nome della mia famiglia e a titolo personale per quanto ha fatto per la Fiat e per la Ferrari. Ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità, a partire dalla presidenza di Fiat dal 2004 al 2010, condividendo con me momenti di difficoltà, ma anche di grande soddisfazione. A Luca vanno i miei auguri per il suo futuro professionale e imprenditoriale, con la speranza, certamente condivisa, di vedere presto la Ferrari tornare a vincere”. Ecco invece le parole di Marchionne: “Del futuro della Ferrari io e Luca abbiamo discusso a lungo. Il nostro comune desiderio di vedere la Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend. Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me: ha portato la Ferrari a un livello tecnologico e organizzativo di eccellenza e ha ottenuto importanti risultati economici”. Più che gli scarsi risultati sportivi, come detto ampiamente bilanciati dagli ottimi risultati economici, hanno dunque pesato sull’addio posizioni differenti sul futuro del Cavallino Rampante nel gruppo Fca, nato dalla fusione tra Fiat e Chrysler. L’accordo sulla separazione consensuale è comunque stato trovato molto rapidamente, dal momento che arriva ancora prima del CdA di domani. Montezemolo ha spiegato l’addio con questo comunicato:
“La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella prossima quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’Amministratore Delegato del Gruppo. Finisce un’epoca e ho quindi deciso di lasciare la Presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta. Il mio ringraziamento va innanzi tutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo. Un saluto e un ringraziamento a tutti i nostri partner tecnici e commerciali, ai dealer di ogni Paese e in modo particolare ai clienti e ai collezionisti con cui condivido la stessa passione. Ma il mio pensiero va oggi anche ai nostri tifosi che non hanno mai fatto mancare alla Scuderia il loro entusiasmo soprattutto nei momenti più difficili. La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la cosa più importante della mia vita. Auguro agli azionisti, e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell’Azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita”.