E’ nata oggi a Maranello la nuova Ferrari SF15-T, quella che dovrà condurre la Scuderia a un riscatto immediato dopo le delusioni della scorsa stagione. Tutto è cambiato rispetto al passato (o quasi): inizia l’era di Sergio Marchionne, Maurizio Arrivabene e soprattutto Sebastian Vettel, nuovo compagno di squadra di Kimi Raikkonen. Intanto, la nuova monoposto è bella e colpisce soprattutto per il muso lungo e basso (clicca qui per saperne di più): abbiamo parlato di tutto questo con Giancarlo Minardi. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come le sembra questa nuova Ferrari? Non lo so, non è facile esprimere un giudizio vedendo solo le immagini televisive.
Si nota il muso più lungo e più basso, cosa può significare? Finora abbiamo visto che sia la Ferrari sia la McLaren hanno fatto questa scelta. Anzi, la McLaren ha scelto di puntare su pance ancora più rastremate di quelle della Ferrari.
Cos’altro potremo aspettarci? Non lo so, vedremo cosa succederà, di certo sarà fondamentale come la Ferrari svilupperà la sua monoposto durante l’anno, in particolare per quanto riguarda il motore che è decisivo per andare bene nel Mondiale.
Quanto ci metterà Vettel ad adeguarsi alla nuova vettura? Questa è una bella domanda, alla quale però al momento è difficile rispondere. Sarà importante che ci riesca in fretta…
Dovrà fare in fretta anche la nuova Ferrari per tornare competitiva… Sono convinto che ci vorrà tempo, bisognerà lavorare molto per arrivare a dei successi, non sarà semplice.
Conterà la collaborazione tra Vettel e Raikkonen? Certo, questo è normale. La collaborazione tra i due piloti della stessa squadra è sempre fondamentale e quindi sarà importante anche in questo caso tra Vettel e Raikkonen.
Quanto conterà il lavoro di Arrivabene? Arrivabene, essendo il team principal, dovrà guidare la squadra nel modo migliore possibile per assecondare il lavoro di Vettel e Raikkonen.
E’ fiducioso per questo 2015 della Ferrari? Speriamo che andrà bene, che la Ferrari trovi l’anno giusto, intanto incrociamo le dita nell’attesa di nuovi successi per la Rossa. (Franco Vittadini)