È da sempre il punto di riferimento di Sebastian Vettel. Prima mito di un ragazzino che correva sui kart sognando di emulare un giorno le gesta di Schumi, poi sempre più un punto di riferimento concreto con il progredire della carriera di Seb. Dopo i quattro titoli vinti con la Red Bull, non restava che lasciare la casa anglo-austriaca per vincere con la Ferrari, ma non è stata di certo una scelta facile: lasciare la scuderia nella quale Seb è cresciuto fin dai primi passi nel “vivaio” Toro Rosso per passare a Maranello che non viveva certo un periodo facile nella scorsa stagione. Ecco perché la decisione di lasciare la Red Bull e dire sì alla Ferrari è stata “la più difficile della mia vita”, come Vettel ha dichiarato al quotidiano inglese Daily Telegraph, ed ecco anche perché Sebastian avrebbe voluto parlarne con Michael Schumacher. Schumi però purtroppo è ancora impegnato in una difficile riabilitazione dopo l’incidente sugli sci di cui rimase vittima nel dicembre 2013 e non sappiamo quanto abbia potuto seguire e capire delle prime gesta ferrariste del suo erede, che certamente in questi mesi avrebbe parlato spesso con il sette volte campione del Mondo di Formula 1 se ne avesse avuto la possibilità. Vettel ammette che i preziosi consigli di Schumacher gli sono mancati soprattutto prima del suo passaggio alla Ferrari: “Proprio perché la decisione è stata così difficile, mi sarebbe piaciuto parlare con Michael”. D’altronde un futuro a Maranello era da molto tempo nei pensieri di Vettel, anche quando dominava con la Red Bull: “Ho parlato con lui di questo molte volte in passato. Alcune volte scherzando, altre in modo serio. Mi è mancato molto tutto ciò, semplicemente perché sapevo che mi avrebbe detto la verità su quello che pensava. L’onestà con cui mi ha dato consigli negli anni è probabilmente la cosa più speciale. Lui era sempre molto disponibile e onesto anche su tutto il resto: l’aspetto commerciale della Formula 1, la sua esperienza, le lezioni apprese. Questa è ovviamente la parte che mi manca”, sono state le parole di Seb, che mostrano il bel legame tra i due piloti tedeschi che hanno fatto la storia dell’automobilismo mondiale. Il suo sogno ora è riportare la Ferrari al top, come ai tempi di Schumi. Il parallelismo è facile: anche Michael aveva già vinto Mondiali altrove (i due titoli con la Benetton) quando decise di passare ad una Ferrari che era a digiuno da molti anni. Ora tocca a Vettel: la sua avventura a Maranello è iniziata nel migliore dei modi. La vittoria in Malesia nella seconda gara dell’anno è un’iniezione di fiducia e ora nemmeno il Mondiale sembra più un miraggio, pur con tutte le cautele del caso visto che la Mercedes resta favorita: “Dobbiamo ricordarci da dove veniamo e che c’è un sacco di lavoro da fare, ma se per qualsiasi motivo c’è una possibilità di puntare al Mondiale dobbiamo coglierla”. (Mauro Mantegazza)