L’affare è noto da tempo: nel 2016 scadrà il contratto stipulato tra la Formula 1 e il circuito automobilistico di Monza, e c’è la concreta possibilità che questo appuntamento scompaia dal calendario internazionale del circus. Uno degli appuntamenti storici, e uno dei Gran Premi più amati, il Gran Premio d’Italia, potrebbe non essere più previsto; sicuramente una grossa perdita per tutti, non solo per gli appassionati italiani e per la Ferrari che logicamente sarebbero più danneggiati. Il sindaco di Imola Daniele Manca ha incontrato a Londra Bernie Ecclestone: la sua idea, già supportata da un progetto e un piano economico di investimenti effettuati e da effettuare, è quella di tenere in vita il Gran Premio d’Italia spostandolo a Imola, sull’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari che dal 2006 non ospita più una corsa di Formula 1. Alternativamente potrebbe nascere l’opportunità dell’alternanza, correndo un anno a Imola e un anno a Monza come ad esempio accade con il Gran Premio di Germania. Ipotesi fattibili? Per saperne di più IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Giancarlo Minardi.
Monza rischia di scomparire nel 2016 e torna d’attualità Imola che si propone di ospitare il Gran Premio d’Italia. Cosa ne pensa? La scelta di Imola di voler eventualmente ospitare il Gran Premio d’Italia è molto “pulita”, perchè aspetterebbe naturalmente che Monza abbia risolto i suoi problemi. E poi lo stesso presidente dell’Aci, Damiani, ha garantito che si farà di tutto perchè il Gran Premio d’Italia non scompaia dal calendario.
Si parla anche di alternanza tra Imola e Monza: sarebbe una cosa giusta e fattibile? Imola si è detta disponibile anche a un’alternanza e io personalmente non vedo cosa ci sarebbe di male; sarebbe un comportamento corretto, in modo che le due piste possano a turno ospitare il Gran Premio d’Italia.
Secondo lei Imola è pronto per riospitare la Formula Uno? E’ un circuito omologato dalla FIA e in questo senso pare proprio che non ci siano problemi e sia tutto in regola; la proprietà è sana, andrebbe tutto bene.
Ci sono perciò le giuste garanzie di sicurezza? Penso proprio di si, come ho detto prima essendo un circuito omologato FIA il problema non si porrebbe.
Non bisognerebbe dare voce anche ai piloti? Una volta che è stato stabilito che il circuito è agibile e sicuro al punto giusto i piloti non avrebbero problemi di sorta; sono abituati a correre in piste diverse e sparse per il mondo, Imola non rappresenterebbe certo un’eccezione in tal senso.
Come finirà la trattativa con Ecclestone per lei? Non mi sbilancio, non sono a conoscenza di quanto si è detto nei vari incontri e dei passi che si stanno facendo in concreto perciò non sono nella posizione di dire qualcosa di specifico.
In ogni caso la Formula Uno sta sempre più dimenticando le sue origini e la sua storia: anche per questo gli appassionati si allontanano? Bisogna dire che ci vogliono le garanzie economiche per disputare i vari Gran Premi e soprattutto in Europa si fa fatica a garantire gli appuntamenti; i team chiedono più soldi, non è una situazione semplice. E’ un motivo per cui ci si rivolge verso altri mercati, altri Paesi che magari hanno una tradizione automobilistica meno radicata.
Cosa pensa di Bernie Ecclestone? Nello sport spesso la democrazia non funziona: Ecclestone ha lavorato bene, ha tenuto sempre in piedi sempre la Formula 1, magari rinunciando a Paesi con una forte tradizione ma garantendo l’apertura di nuove frontiere e introiti utili. Spesso ci si dimentica del fatto che senza i soldi uno sport come la Formula 1 non può sopravvivere.
Comunque l’auguro è che il Gran Premio d’Italia non sia cancellato… Questa è la cosa che spero anch’io, e che penso ci auguriamo tutti.
(Franco Vittadini)