Il Gran Premio d’Italia di Formula 1 è a rischio, e questo si sa da tempo. Quel che c’è di nuovo è che potrebbe risorgere grazie a Daniele Manca, che è il sindaco di Imola e che oggi, come riporta Motorsport, si è incontrato a Londra con Bernie Ecclestone che è tuttora il padre padrone del circus. Ordine del giorno, tenere in vita il Gran Premio di casa nostra spostandolo a Imola. Che ha un autodromo storico, intitolato a Enzo e Dino Ferrari; una pista che evoca anche ricordi tragici (nel 1994 trovarono la morte Ayrton Senna e Roland Ratzenberger) e sul quale non si corre dal 2006 (era il Gran Premio di San Marino), ma che rinnovato e sistemato con ulteriori misure di sicurezza potrebbe tornare protagonista.
“Ci sono alcuni problemi, primo tra tutti quello economico” ha raccontato Manca “ma Ecclestone ha accettato di verificare tempi e condizioni per le quali si potrebbe tornare a correre qui”. Il sindaco di Imola ha anche ricordato come Ecclestone avesse ricevuto la richiesta, da Enzo Ferrari, di organizzare un Gran Premio nella città; “noi abbiamo presentato il nostro progetto di rilancio del circuito, con gli investimenti fatti e quelli che vogliamo fare per le infrastrutture” ha continuato il sindaco di Imola. “Ecclestone ci ha detto che non avrebbe mai voluto abbandonare questa prova”. Come sappiamo il contratto con Monza, sede storica del Gran Premio d’Italia, scade nel e al momento è forte il rischio che non sia rinnovato. Altra ipotesi è quella dell’alternanza: un anno a Monza, un anno a Imola come ad esempio succede in Germania con Nurburgring e Hockenheim. Per la cronaca l’ultimo pilota a vincere a Imola è stato Michael Schumacher, che ha portato a casa il settimo successo in carriera in questo autodromo (gli altri nel 1994, 1999, 2000, 2002, 2003 e 2004); la Ferrari aveva trionfato soltanto altre due volte, con Didier Pironi nel 1982 e nel 1983 con Patrick Tambay.