Intervistato ai Microfoni di Autosport.it, il brasiliano pilota della William, Felipe Massa confida di essere già in trattative con la propria scuderia per effettuare un rinnovo di contratto per le prossime stagioni. Massa, in scadenza, sulla carta è senza dubbio un pilota da confermare: sempre a punti nei precedenti Gran Premi, di sicura affidabilità e con tanta motivazione a far meglio e vincere. L’unico fattore che gioca a suo sfavore è la carta d’identità che recita 1981, 36 anni nel 2017. Un’età importante, soprattutto in un circus che sta cominciando ad apprezzare di più la giovinezza all’esperienza, come per esempio nel caso di Max Verstappen. Intanto il canonico valzer dei caschi ancora non è iniziato ma Massa ha cominciato già a guardarsi attorno: “ci stiamo lavorando. Non voglio perdere tempo aspettando di vedere cosa succederà l’anno prossimo”. L’ex ferrarista è sicuro che la sua esperienza sia un fattore in più che lo rende ancora più appetibile sul mercato. Molto più cauto invece il suo compagno di squadra Valtteri Bottas, il quale pensa che sia ancora troppo presto per parlare del suo futuro.
È con un accorato messaggio pubblicato sul sito ufficiale della scuderia che la Sauber intende scusarsi con i propri fan a proposito dei fatti che hanno visto coinvolti i due piloti della casa svizzera nell’appuntamento di domenica scorsa al Principato di Monaco, sede del Gran Premio di Formula 1 di Montecarlo. Ma vediamo cosa è successo: dopo aver lungamente contestato gli ordini di scuderia che chiedevano a Nasr di far passare il compagno di squadra Ericsson, nei numeri più veloce del brasiliano, al giro 47 è lo stesso Ericsson a cercarsi lo spazio alla Rascasse, andando però a scontrarsi con la monoposto di Nasr e a costringere entrambi i piloti al ritiro. Dopo questo grave errore la lettera di scuse della Sauber suona forse obbligata: i toni sono tristi e pieni di amarezza chiaramente: “Capiamo la vostra frustrazione, abbiamo ricevuto moltissime critiche su quanto è successo e molti dubbi che vogliamo spiegare”. Nel lungo messaggio la scuderia cerca quindi motivare e dare la propria opinione su quanto captato durante il Gran Premio di Montecarlo, ma senza fornire particolari giustificazioni: è stato forse un insieme di errori e di questioni personali irrisolte a creare un ambiente cosi teso nel quale chiaramente errori di questo tipo sono la conseguenza. Poche le osservazioni conclusive ma di grande peso, visto le voci che circolano sulla stabilità e solidità del team: “dobbiamo ricordare che gli interessi del team sono superiori a quelli individuali. Bisogna essere uniti, si vince tutti assieme e si perde tutti assieme”. In fondo la Sauber rassicura i fan affermando che i dettagli sugli eventi monegaschi solo stati a lungo discussi con i due protagonisti, cementando ulteriormente la solidità della squadra ma lasciare aperta la porta del dubbio sembra al momento assai lecito.
Le polemiche non si plamcano, a distanza da qualche giorno dalla terribile notizia secondo cui la famiglia di Jules Bianchi abbia voluto fare causa alla allae alla Marussia, per i fatti del Gran Premio del Giappone del 2014. In quel terribile weekend infatti a causa della forte pioggia che era caduta in quei giorni sul circuito di Suzuki, il pilota francese della Marussia Jules Bianchi, uscito di pista si scontrò con una ruspa intervenuta a rimuovere la monoposto di un altro pilota uscito di pista, ma per fortuna illeso. ins eguito allo scontro il pilota della Marussia entrò in coma per le gravi ferite riportate alla testa. 9 mesi dopo, e più precisamente 17 luglio 2015, Bianchi muore, lasciando nel lutto il mondo della Formula !. in seguito la FIA aveva chiuso l’indagine sulla vicenda dando la colpa al pilota stesso. Qualche giorno fa Philippe Bianchi, annuncia poco prima dell’avvio del Gran Premio di Montecarlo la sua intenzione di fare causa al circus. Poche ore fa, il papà di Bianchi ha infatti dichiarato in esclusiva alla versione britannica di Sky Sport: “Non mi possono venire a raccontare che si è trattato di uno sbaglio di Jules. Non è giusto. La gara non doveva partire. Non c’erano le condizioni per la troppa presenza di acqua in pista e per la poca visiblità”. la’marezza dele sue parole è tangibile: “Io avevo molto rispetto per il pannello chiamato a giudicare l’episodio e tra cui figuravano Ross Brawn e Stefano Domenicali, tuttavia essendo vicino al vertice del Circus se n’è fatto influenzare”. ma la cosa che fa più scalpore però sono alcune rivelazioni sul piloti che erano presenti in Giappone in quel terribile giorno: “Purtroppo i piloti hanno paura di parlare soprattutto se davanti alle telecamere. In passato diversi di loro sono venuti a rincuorarmi affermando il loro disappunto per l’atteggiamento della Federazione e sostenendo l’assenza di errori da parte di mio figlio“. Queste dichiarazioni faranno sicuramente molto discutere nel mondo della Formula 1 in un momento in cui la federazione non ha ancora voluto commentare questa triste vicenda.