La classifica della Formula 1 dopo il Gran Premio del Belgio 2016 a Spa Francorchamps regala qualche sorriso a Fernando Alonso e alla McLaren. Il pilota spagnolo era partito dal fondo dello schieramento insieme all’ex compagno e rivale Lewis Hamilton: la rimonta di Alonso non ha potuto essere trionfale come quella dell’inglese, ma un settimo posto vale comunque tantissimo per la McLaren-Honda che continua ad essere lontana dai livelli di competitività degni di un binomio così prestigioso e con piloti quali Fernando e Jenson Button al suo servizio, tuttavia qualche miglioramento inizia a vedersi. Ad esempio, in tutto lo scorso campionato Alonso aveva ottenuto la miseria di 11 punti, mentre quest’anno è già a quota 30 quando mancano ancora otto Gran Premi al termine della stagione. Chiaramente essere undicesimo invece che diciassettesimo non può essere una grande soddisfazione per un campione come Fernando, ma la speranza è che gradualmente possa avvicinarsi ai vertici. Discorso simile per la McLaren, che chiuse il 2015 al nono posto del Mondiale Costruttori mentre in questo momento occupa la sesta posizione. Basterà per arrivare in alto nel 2017? 



La classifica della Formula 1 dopo il Gran Premio del Belgio 2016 a Spa Francorchamps ci lascia immaginare un grande duello per il titolo del Mondiale Piloti fra Lewis Hamilton e Nico Rosberg, che rispetto alle passate stagioni sembra maggiormente in grado di rivaleggiare con il più titolato compagno di squadra in casa Mercedes. In questo momento i punti in classifica sono 232 per Hamilton e 223 per Rosberg, separati dunque da appena nove lunghezze che a otto Gran Premi dalla fine della stagione non sono davvero niente. Ieri a Spa Rosberg ha accorciato le distanze vincendo mentre Hamilton è arrivato terzo, tuttavia forse è stato proprio l’inglese a sorridere di più, perché la disastrosa posizione sulla griglia di partenza poteva far temere per lui conseguenze anche peggiori. Hamilton invece è riuscito a rimontare dal ventunesimo al terzo posto, approfittando nel migliore dei modi anche delle disgrazie altrui (vedi Ferrari e Max Verstappen). In totale l’inglese ha rimontato ben 18 posizioni. Altre grandi rimonte negli ultimi anni si erano concluse con il terzo posto del protagonista: Sebastian Vettel risalì dal ventiquattresimo posto ad Abu Dhabi 2012, Kimi Raikkonen in Bahrain nel 2006 e lo stesso Hamilton in Ungheria nel 2014 erano invece risaliti dalla ventiduesima posizione.



La classifica della Formula 1 dopo il Gran Premio del Belgio 2016 a Spa Francorchamps vede Sebastian Vettel scavalcare Kimi Raikkonen al quarto posto. I due piloti della Ferrari erano arrivati nelle Ardenne con 122 punti per Raikkonen e 120 per Vettel. La gara non è andata come si sperava, perché il contatto alla prima curva (con contorno di polemiche verso Max Verstappen) ha di fatto estromesso entrambe le Ferrari dalla lotta per il podio, che avrebbe dovuto vederli protagonisti. Alla fine così Vettel si è dovuto accontentare del sesto posto e Raikkonen mestamente nono, con in più il rimpianto di essere stato il meno colpevole nella dinamica dell’incidente a tre in partenza. Di conseguenza sono arrivati otto punti per Sebastian e due per Kimi, la classifica aggiornata recita: 128 Vettel, 122 Raikkonen. Per il tedesco dunque almeno la consolazione di avere sorpassato il compagno di squadra – anche se ad inizio stagione nessuno poteva immaginarli così vicini a fine agosto – mentre per il finlandese è meglio ripensare al fresco matrimonio. La sua amata Spa stavolta gli ha riservato solo delusioni, e non per colpa sua.



La classifica della Formula 1 dopo il Gran Premio del Belgio 2016 a Spa Francorchamps ci presenta soprattutto il rinnovato duello fra Lewis Hamilton e Nico Rosberg in testa al Mondiale Piloti, dove adesso il vantaggio del pilota britannico sul compagno di squadra tedesco è sceso a soli 9 punti, tuttavia spendiamo qualche parola su un interessante dettaglio del Mondiale Costruttori, naturalmente dominato dalla Mercedes. Stiamo parlando del sorpasso della Force India sulla Williams al quarto posto: grazie al quarto posto di Nico Hulkenberg e al quinto di Sergio Perez, il team anglo-indiano ha adesso 103 punti contro i 101 punti della gloriosa scuderia britannica, che non è andata oltre l’ottavo posto di Valtteri Bottas e il decimo di Felipe Massa. Il sorpasso è però significativo soprattutto perché ad inizio stagione si pensava che la Williams potesse lottare con Ferrari e Red Bull; la realtà è stata diversa, per la Williams è una stagione pessima e adesso deve fare i conti pure con il sorpasso della Force India, che negli ultimi quattro Gran Premi ha raccolto 44 punti contro i soli 9 della Williams. Il trend dunque è nettamente favorevole a Hulkenberg e Perez.

Nella gara del Gran Premio del Belgio 2016, ripresa del mondiale di Formula 1 sulla pista di Spa-Francorchamps, ha trionfato Rosberg sulla Mercedes, ma anche Hamilton ha fatto pienamente il suo dovere risalendo fino al terzo posto dall’ultimo in cui era scattato al via. Al secondo posto di è piazzato Ricciardo, che ha approfittato della collisione che è avvenuta al via tra le due Ferrari e Max Verstappen. Sotto la bandiera a scacchi Vettel ha chiuso al sesto posto, mentre l’altro ferrarista, Kimi Raikkonen, si è dovuto accontentare del nono posto. Per il pilota tedesco, che ha così accorciato il suo distacco dal compagno di squadra a soli 9 punti, si tratta della sesta vittoria nel 2016. Al via era scattato in pole Rosberg, con al fianco Verstappen, sulla sua Red Bull, poi una seconda fila tutta “rossa” con le due vetture di Raikkonen, terzo, e Vettel, quarto, ed il capoclassifica in fondo alla griglia di partenza per aver cambiato il terzo motore. Il pilota inglese, conscio di dover partire ultimo in pratica non ha effettuato giri, risparmiando gli pneumatici per la gara. 

Durante il corso della gara ci sono stati anche attimi di paura quando Magnussen è andato a battere con la sua vettura, provocando una momentanea sospensione della gara stessa. Il Gran Premio del Belgio 2016 è stato una gara palpitante, che ha visto diversi incidenti, l’entrata in pista della safety car, ed anche la bandiera rossa, con le posizioni di classifica che ha subito dei ribaltoni, con buona pace delle strategie e delle alchimie tattiche della varie scuderie.

Per Hamilton c’è stata anche una buona dose di fortuna, ma il pilota inglese se l’è meritata, effettuando una corsa intelligente pur partendo dall’ultima fila. L’altro pilota relegato in ultima file era lo spagnolo Fernando Alonso, ed anche lui ha corso bene, riuscendo alla fine ad agganciare il settimo posto, e dimostrando che con una buona macchina in mano riesce ad esprimersi ancora a buoni livelli. Per Raikkonen e Vettel che si erano ben comportati nelle prove un incidente al via che ne ha limitato le potenzialità, facendo ingoiare un boccone amaro a tutti i sostenitori italiani. Raikkonen inoltre ha effettuato una sosta in più rispetto al tedesco e questo ha causato il suo piazzamento al nono posto all’arrivo.

La scuderia di Maranello ha corso con un segno di lutto come “omaggio” per le vittime del terremoto in centro Italia, e nella carambola tra le due rosse c’è ancora una volta una Red Bull, come in Cina, quando fu Kvyat a innescare il contatto, mentre questa volta sembra che la maggiore responsabilità sia proprio dei due piloti Ferrari. In corsa poi il passo delle due vetture di Maranello, equipaggiate con le mescole medie è stato buono, anche se questo tipo di coperture non era stato provato prima.

Lo scatto di Rosberg in partenza è stato ottimo, mentre i suoi inseguitori sono arrivati tutti insieme ed affiancati al tornantino e si sono toccati, con la conclusione che tutti sono rientrati nei box per il cambio delle ali e delle coperture. Due giri dopo ecco la “virtual safety car”, causata da Sainz che va in testacoda ed è costretto al ritiro, poi al quinto giro ecco il botto di Magnussen che al Radillon sale sul cordolo interno della curva e la perde in uscita, compiendo in botto contro le barriere a circa 300 chilometri orari. Magnussen riesce ad uscire dalla vettura incidentata ed.ha dei problemi alla caviglia che poi gli verrà controllata in ospedale. Arriva anche la bandiera rossa, con le vetture che vanno in pit lane con Alonso al quarto posto e Hamilton al quinto dopo essere partiti dal fondo, mentre Vettel è 11esimo e Raikkonen 17esimo.

La sosta dura circa 20 minuti, poi la corsa riprende dietro la safety car, ed in seguito l’andamento diventa più regolare con il pilota tedesco che fugge, mentre dietro di lui c’è Ricciardo. Hamilton conquista il podio al 18esimo giro superando Hulkenberg, mentre dietro, sia Raikkonen che Vettel, “litigano” con un Max Verstappen che nell’occasione è sembrato un po’ troppo carico. Anche le due Force India sono andate a punti, conquistando il quarto posto con Hulkenberg ed il quinto con Perez, mentre la Williams di Bottas si è piazzata all’ottavo posto e l’altra Williams, quella di Massa, al decimo.

E fra una settimana c’è subito l’occasione della rivincita sullo storico tracciato di Monza per il GP d’Italia. Rosberg ci arriva con il morale altissimo e sarà dunque un’altra sfida stellare con Hamilton, che dal canto suo non avrà più da fare i conti con le penalizzazioni e resta il favorito. Una occasione di pronto riscatto anche per la Ferrari davanti al suo pubblico.

1. Mercedes 455

2. Red Bull 274

3. Ferrari 252

4. Force India 103

5. Williams 101

6. Toro Rosso 45

7. McLaren 48

8. Haas 28

9. Renault 6

10. Manor 1

11. Sauber 0

1. Lewis Hamilton (Mercedes) 232

2. Nico Rosberg (Mercedes) 223

3. Daniel Ricciardo (Red Bull) 151

4. Sebastian Vettel (Ferrari) 128

5. Kimi Raikkonen (Ferrari) 124

6. Max Verstappen (Red Bull) 115

7. Valtteri Bottas (Williams) 62

8. Sergio Pérez (Force India) 58

9. Nico Hulkenberg (Force India) 45

10. Felipe Massa (Williams) 39

11. Carlos Sainz (Toro Rosso) 30

12. Fernando Alonso (McLaren) 30

13. Romain Grosjean (Haas) 28

14. Daniil Kvyat (Toro Rosso) 23

15. Jenson Button (McLaren) 17

16. Kevin Magnussen (Renault) 6

17. Pascal Wehrlein (Manor) 1

18. Stoffel Vandoorne (McLaren) 1

19. Esteban Gutierrez (Haas) 0

20. Jolyon Palmer (Renault)

21. Marcus Ericsson (Sauber) 0

22. Felipe Nasr (Sauber) 0

23. Rio Haryanto (Manor) 0