Il sostegno a Michael Schumacher, le cui condizioni di salute a quattro anni dall’incidente sugli sci a Meribel rimangono avvolte nel mistero, accomuna le due grandi rivali della Formula 1 di oggi, Ferrari e Mercedes. Anzi, gli anni trascorsi da Schumi alla Mercedes quando decise di tornare alle corse sono alla base dei successivi trionfi di Stoccarda, secondo Luigi Mazzola: “C’è una cosa che a tanti sfugge: senza l’impronta data da Schumi nel triennio 2010-2012, oggi il team Mercedes non sarebbe così dominante…”. Tesi molto interessante, perché sostenuta dall’ingegnere capo della squadra prove della Ferrari dal 1995 al 2006, quando in Formula 1 i test erano liberi: “E ciò significa che ho speso centinaia e centinaia di giornate accanto a Michael. Ne vado orgoglioso”. Intervistato dal quotidiano.net, Mazzola ricorda che Michael Schumacher sul lavoro era “puntuale, esigente, disponibile. Ma a me piace ricordare l’aspetto umano, perché sul pilota è persino inutile spendere parole, è stato il più grande. Schumacher ha sempre voluto tenere rigidamente separata l’immagine pubblica da quella privata. Con voi giornalisti certamente non era espansivo. Ma con chi lavorava con lui e per lui si apriva senza riserve, faceva gruppo. Non ha mai pensato di poter vincere da solo! Si rendeva conto che la conquista del successo è sempre frutto di uno sforzo collettivo. Per questo la sua migliore qualità era persino estranea al talento di guida. Enzo Ferrari definiva se stesso un agitatore di uomini. Schumi, uguale: sapeva motivare la squadra in una maniera speciale. Era Michael Schumacher e al tempo stesso era uno di noi”. I benefici si sono sentiti per tanti gloriosi anni a Maranello, adesso ne approfitta la Mercedes. In chiusura, naturalmente, un commento sulla dura battaglia che Schumacher sta combattendo da quattro anni: “Capire gli intrecci del destino è impossibile, per noi esseri umani. Non ho notizie sul suo stato di salute, ma siamo in tantissimi a sperare e a pregare per lui”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
L’OMAGGIO DI DAMON HILL
L’ex automobilista di Formula 1, Damon Hill, ha condiviso un tweet con il quale ha voluto rendere omaggio, a modo suo, a Michael Schumacher. Com’è tristemente noto, le condizioni di salute dell’ex pilota tedesco, cinque volte campione del mondo di Formula 1 con la Ferrari e sette volte campione del mondo in generale, restano avvolte nel mistero, a quattro anni dal tragico incidente avvenuto sugli sci. Damon Hill è stato rivale di Schumacher soprattutto per quanto ha riguardato i mondiali di Formula 1 del 1994 e del 1995. La loro rivalità, però, stando alle parole di Hill, si è protratta anche ben oltre i circuiti automobilistici. Sul proprio profilo Twitter, infatti, Hill ha dichiarato che Schumacher non è mai stato troppo gentile con lui ma ha espresso comunque dispiacere per le sue attuali condizioni di salute. Queste sono state le sue parole: “Non è stato molto gentile con me, ma io lo perdono! È un peccato sicuramente”. Damon Hill, sempre nel suo tweet, ha anche espresso rammarico per non essere riuscito a recuperare il rapporto con l’ex rivale. (Aggiornamento di Fabio Morasca)
MICHAEL SCHUMACHER: LE PAROLE DEL FIGLIO MICK
Sono passati quattro anni dall’incidente Michael Schumacher, ma le sue condizioni di salute restano avvolte nel mistero. Sono stati anni di silenzi, con poche voci poi puntualmente smentite. L’unica notizia certa è che nella caduta l’ex pilota di Formula 1 ha riportato gravi danni cerebrali che hanno richiesto due interventi chirurgici d’urgenza. Da quel giorno è cominciata per lui una dura battaglia per la sopravvivenza. Trasferitosi nel castello di famiglia a Gland, sul lago di Ginevra, ha sempre sua moglie Corinna al sua fianco, impegnata anche a difendere in ogni modo la sua privacy. Delle sue condizioni non parlano neppure i suoi due figli Gina Maria e Mick. Quest’ultimo ha debuttato quest’anno in Formula 3. A tal proposito ha ripercorso su Facebook i momenti più emozionanti dell’anno, compreso un ricordo legato al padre. «Uno dei momenti più impressionanti: circuito di Spa-Francorchamps, dove abbiamo commemorato il 25° anniversario del primo trionfo di mio padre. È stato incredibile guidare quella macchina», ha scritto il 18enne riferendosi al giro di pista sul circuito belga al volante della Benetton con cui Schumi vinse il titolo iridato nel 1994. (agg. di Silvana Palazzo)
SODDISFAZIONI DAI FIGLI
Michael Schumacher torna a fare notizia nel giorno del quarto anniversario dell’incidente sugli sci di Meribel che ha cambiato la vita del sette volte campione del Mondo di Formula 1: dal momento che novità sulle condizioni di salute di Schumi non ce ne sono, l’attenzione si concentra su notizie comunque collegate al campionissimo che ha scritto la storia della Ferrari. Ad esempio, è bello pensare che entrambi i figli sono sportivi: di Mick Schumacher si è detto e scritto molto, perché sta tentando la carriera da pilota nonostante un cognome a dir poco impegnativo. I risultati finora sono buoni anche se non eccezionali come quelli di papà, che era un fenomeno già nelle categorie minori: nella scorsa stagione in Formula 3 è stato dodicesimo in classifica generale, con un podio a Monza. Gina Maria Schumacher ha invece ereditato la passione di mamma Corinna per i cavalli e in questo caso la figlia fa decisamente meglio della madre, visto che nello scorso agosto si è laureata campionessa del Mondo di training, la specialità dell’equitazione a monta western. La famiglia Schumacher e i titoli mondiali: un binomio che continua a funzionare… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PARLA LUCA BALDISSERRI
Le condizioni di salute di Michael Schumacher nel giorno del quarto anniversario dell’incidente sugli sci di Meribel che ha cambiato la vita del sette volte campione del Mondo di Formula 1 continuano ad essere un mistero per i tanti tifosi e appassionati. La Gazzetta dello Sport ha provato a chiedere a Luca Baldisserri, che con Michael Schumacher lavorava ai tempi della Ferrari e che in tempi recenti ha seguito anche il figlio Mick. Pure Baldisserri però ha voluto difendere la privacy che da anni tutela Schumi, aumentando i dubbi sulle sue reali condizioni di salute: “Non so nulla. La tentazione di chiedere notizie di Michael l’ho avuto ma ho sempre resistito. Di papà abbiamo parlato poco con Mick e solo quando mi chiedeva come Michael si sarebbe comportato in determinate circostanze”. Riuscire a prendere in mano il team e portarlo a vincere è invece la caratteristica che a Baldisserri è rimasta impressa di Michael Schumacher, un pilota unico da questo punto di vista. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
TANTE INIZIATIVE PER SCHUMI
Nel giorno del quarto anniversario dell’incidente di Michael Schumacher, è giusto ricordare le tante iniziative che in questi anni si sono legate al nome del sette volte campione del Mondo di Formula 1. La famiglia Schumacher ha creato un premio Keep Fighting che l’anno scorso è stato assegnato all’atleta paralimpica Vanessa Low, inoltre sono nate iniziative a favore della sicurezza stradale di cui Michael Schumacher era un testimonial per conto della Fia e naturalmente anche a sostegno della ricerca sulle malattie neurologiche. Schumi resta nel cuore di tutti gli appassionati, a partire dai tifosi della Ferrari: fra i momenti più significativi negli ultimi mesi ricordiamo l’inserimento nella nuova Hall of Fame della Formula 1, in cui naturalmente non poteva mancare chi ha vinto sette Mondiali e 91 Gran Premi, mentre a Spa in occasione dei 25 anni dalla prima vittoria in carriera di Michael Schumacher ci fu un’esibizione del figlio Mick al volante di una Benetton. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
MICHAEL SCHUMACHER, QUATTRO ANNI DOPO L’INCIDENTE
Quattro anni sono passati dall’incidente che ha cambiato la vita di Michael Schumacher. Dopo una leggendaria carriera in Formula 1, con i record di sette titoli di campione del Mondo e 91 Gran Premi vinti, di cui cinque Mondiali e 72 vittorie con la Ferrari, ecco un “banale” incidente sugli sci a Meribel il 29 dicembre 2013 a rendere completamente diversa la vita di Schumi. Sono passati dunque ben quattro anni, eppure alla domanda “come sta Michael Schumacher?” non si può rispondere in modo preciso. Dopo i primi mesi inevitabilmente sempre al centro dell’attenzione, è calato il silenzio: la famiglia Schumacher difende in modo molto rigoroso la privacy del campione, anche se questo lascia nel dubbio i tantissimi tifosi di Schumi, sparsi in tutto il mondo e particolarmente numerosi naturalmente in Germania e in Italia. Fra i pochi che sanno qualcosa ci sono Jean Todt e Luca Badoer, due compagni dei leggendari anni vissuti in Ferrari da Michael Schumacher.
ANNIVERSARIO INCIDENTE: LE CONDIZIONI DEL CAMPIONE
Non resta dunque che citare la frase che ripete sempre Sabine Kehm, la storica portavoce e manager di Schumi che oggi segue anche il figlio Mick Schumacher, che adesso corre in Formula 3 con la Prema: “La salute di Michael non è una questione di interesse pubblico. Vogliamo proteggere la sfera intima della famiglia. Siamo consapevoli che questa decisione non verrà compresa da molti. Michael è sempre stato molto attento alla privacy propria e dei suoi parenti nel corso della carriera. Ha sempre tracciato una linea netta tra il pubblico e il privato”. Una linea che rispettano anche i pochi che sanno qualcosa fuori dalla famiglia, come appunto i già citati Todt e Badoer. Non resta dunque che sperare, magari pregare oppure rilanciare l’hashtag #KeepFightingMichael sugli immancabili social network.