La situazione di Sebastian Vettel dopo il “caso” Baku scoppiato a seguito del contatto con Lewis Hamilton è abbastanza delicata. Questo perché al pilota tedesco della Ferrari sono rimasti solamente 3 punti sulla superlicenza che ogni pilota di Formula 1 deve avere per guidare nella massima categoria. Il meccanismo è simile a quello della patente di noi comuni automobilisti: se Vettel dovesse perdere anche gli ultimi tre punti, subirebbe una squalifica di un Gran Premio che potrebbe pesare moltissimo nell’economia di una stagione così equilibrata e combattuta. La sanzione in ogni caso non sarebbe legata a quanto successo nel Gran Premio d’Azerbaigian, perché per quell’episodio il tedesco è già stato punito. Tuttavia è chiaro che Vettel dovrà stare attento nelle prossime gare e quindi dovrà tenere a bada i nervi, cosa che non sempre gli è riuscita – vedi anche il già citato caso del Messico. Per avere notizie più precise, bisognerà comunque attendere lunedì. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



In Formula 1 continua a tenere banco il caso Vettel-Hamilton: infatti ci sarà un supplemento d’indagine da parte della Fia su quanto successo fra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton domenica a Baku, nel corso del Gran Premio d’Azerbaigian. L’episodio incriminato lo ricordano tutti: in regime di safety car Hamilton rallentò improvvisamente da 81 a 49 km/h e Vettel, che lo seguiva, tamponò la Mercedes del rivale per il titolo iridato per poi affiancarlo per protestare per quella brusca frenata, colpendo la fiancata sinistra della monoposto dell’inglese con la ruota destra della propria Ferrari. Il contatto naturalmente era finito nel mirino dei commissari, che decisero di punire solamente Vettel per la sua reazione: stop and go di 10 secondi e decurtazione di tre punti sulla superlicenza che permette di guidare in Formula 1. Nessuna sanzione invece per Hamilton. Il dopo gara era stato altrettanto caldo, con Lewis e la Mercedes che ritenevano leggera la penalità inflitta a Vettel, che dal canto suo non ha gradito il fatto che l’inglese non fosse stato sanzionato in nessun modo, fatto che è stato sottolineato con delusione anche da Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari.



La notizia più fresca è però che la vicenda non è ancora finita: la Fia infatti si riunirà lunedì prossimo a Parigi per un supplemento di indagine su questo episodio che ha fatto salire a livelli di guardia la tensione fra Vettel ed Hamilton e fra la Ferrari e la Mercedes, i grandi rivali per i due titoli iridati della Formula 1. Sarà dunque valutata la possibilità di infliggere nuove penalità ad entrambi i piloti, che potrebbero anche essere convocati per fornire le rispettive versioni dell’episodio e rischiano di essere sanzionati per la violazione dell’articolo 151 comma C del codice sportivo internazionale, che si riferisce a comportamenti che possano causare anche danni d’immagine alla Formula 1. Vettel è quello che rischia di più, anche perché su Seb pesa il precedente del Gran Premio del Messico della scorsa stagione, quando il tedesco insultò via radio il direttore di corsa Charlie Whiting dopo un episodio discusso con Max Verstappen, reo di non avergli ceduto la posizione dopo un taglio di traiettoria. Allora bastarono le scuse per chiudere il caso, che però adesso potrebbe costituire un precedente.

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