Il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, è tornato a parlare del possibile abbandono della Formula 1 da parte della Ferrari se le nuove regole decise da Liberty Media dovessero rivelarsi insoddisfacenti. Durante una conferenza stampa tenutasi a Ginevra, però, Marchionne ha anche trattato altri argomenti come i test collettivi di Montmelò, il marchio Maserati sulle Haas e il possibile ingresso nella Formula E. Queste sono state le dichiarazioni riportate da La Gazzetta dello Sport: “Ho visto i tempi di oggi, sono buoni, siamo a un decimo, spero non da Bottas. Vettel ha avuto il miglior tempo, domani toccherà a Raikkonen, gli diremo di svegliarsi… Non ho la paura dello scorso anno, ma è impossibile giudicare ora la Mercedes, dobbiamo vederla in pista però sulla power unit abbiamo lavorato bene, sono tranquillo: da quando, nel 2014, sono arrivato in Ferrari, questa è la stagione più serena. Sono rilassato. Ottimista? Diciamo al 51%. Il marchio Maserati sulla Haas? Ci abbiamo pensato, vedremo. Haas sarebbe anche pronto. Un ingresso in Formula E? Il pensiero c’è, ma non siamo pronti. Capisco l’obiettivo ma non riesco a vedere un beneficio adesso”. (Aggiornamento di Fabio Morasca)



MARCHIONNE CONTRO LIBERTY MEDIA

Non è certo questa la prima volta che Sergio Marchionne, numero 1 del Cavallino minaccia di lasciare la Formula 1, e storicamente ricordiamo che non è questa la prima occasione in cui sentiamo tale ritornello provenire dalla Ferrari. Da sempre nel DNA della scuderia di Maranello rimangono le vetture, la loro progettazione e evoluzione verso risultati sempre più eccellenti: naturale quindi che di fronte all’ipotesi di una omolgazione di alcuni componenti tecnici essenziali delle monoposto paventata dal Liberty Media, il Cavallino rampante si imbizzarrisca. In vista della stagione 2018 della F1 dobbiamo infatti ricordare che la Ferrari, oltre che essere scuderia è anche casa costruttrice: cosa succederebbe quindi se nei prossimi anni le monoposto vantassero fin troppi elementi tecnici tutti uguali per regolamento, con in conseguente scadimento del lavoro di implementazione originale di ogni casa? La protesta di Sergio Marchionne però non rientra solo nei contorni del prorio interesse economico come Ceo di Fia, ma potrebbe anche rispecchiare un po’ il sentimento comune degli appassionati di lunga data del mondo delle corse. Dove velocità e progresso la fanno da padrone a dispetto dell’economia (come è sempre stati questo sport fin dalle origini), appare difficile immaginare un futuro molto simile alla Nascar (come paventato dallo stesso Marchionne mesi fa). Come la cronaca ci insegna di certo Marchionne non esita ad alzare la voce, ma la sua nuova tirata contro Liberty Media non dovrebbe venir inascoltata, sui giornali come nelle prossime sedi di assemblea. La prospettiva che la Ferrari possa lasciare davvero la Formula 1 rimane infatti un fantasma sempre presente e minaccioso, a primo svantaggio proprio della nuova F1, che senza uno dei team più famosi al mondo potrebbe davvero navigare in acque poco felici. (agg Michela Colombo)



“LIBERTY MEDIA CI LASCI LAVORARE”

Torna a parlare il numero uno della Ferrari, Sergio Marchionne, e come da copione, le sue dichiarazioni lasciano il segno. Il patron della Rossa ha puntata un’altra volta il dito nei confronti di Liberty Media, i padroni della Formula 1. Secondo il manager abruzzese, il circus motoristico sta andando in una direzione non gradita alla casa di Maranello. Parlando in conferenza stampa da Ginevra, ammette: «Vogliamo una scelta chiara sulla protezione del Dna di questo sport, di cui la Ferrari fa parte. Non vogliamo che questo Dna sia diluito da ragioni commerciali e di spettacolo. A noi interessano gli aspetti tecnici e credo che di questo Liberty non capisca un tubo». Quindi Marchionne rincara la dose, spiegando: «Spetta a noi rispondere sui regolamenti e se ci viene tolta questa possibilità non saprei cosa andarci a fare in pista; Liberty ci lasci lavorare, se non mi permette di competere andiamo da un’altra parte».



MARCHIONNE CONTRO L’OMOLOGAZIONE

Marchionne si mette quindi di traverso rispetto al tentativo di “omologazione” dei padroni della Formula 1, una scelta che non rispecchierebbe la vera anima di questa sport, e soprattutto, la vera anima della Ferrari. «Se non riusciamo a distinguere spiega il presidente della Rossa – un concorrente dall’altro dal punto di vista tecnico, non mi interessa». Marchionne ci tiene comunque a precisare che «L’obiettivo è ovviamente di restare e io mi sto impegnando in tal senso, ma l’accordo deve arrivare da entrambi le parti e con Ross Brown purtroppo non abbiamo ancora chiarito le questioni tecniche». Difficile pensare ad una Formula 1 senza la Ferrari, ma è altrettanto poco credibile pensare ad una rossa senza F1: è necessario che si trovi un accordo, altrimenti nessuna delle due ne gioverà.