CHAMPIONS LEAGUE – L’Inter batte il Twente, raggiunge gli ottavi di Champions League e Benitez salva la propria panchina. I tre punti ottenuti ieri sera permettono al manager spagnolo di respirare in attesa dei prossimi impegni. Una vittoria che potrebbe significare molto per le sorti del club di corso Vittorio Emanuele: «Ero convinto che avremmo vinto – ammette Benitez a fine gara – e questa può essere la prima di tante vittorie. Stasera si è notato il carattere e la determinazione nell’inseguire il successo. Il gol è arrivato tardi, ma avevamo fatto tutto il possibile per trovarlo prima. E una volta segnato, siamo andati a caccia del secondo. All’inizio, giocavamo bene, segnavamo tante reti e vincevamo le partite. Ebbene, sono certo che quando torneranno gli infortunati si tornerà a vedere quella stessa Inter. L’anno scorso sia Milito sia Maicon segnavano spesso, adesso nessuno dei due può andare in campo e non tutti se lo ricordano».
Poi, sempre parlando degli infortuni, aggiunge: «Chi sostiene che la causa degli infortuni sia la preparazione è un ignorante. Io sono laureato in educazione fisica e, con il mio staff, lavoro insieme da 25 anni. Sappiamo perfettamente cos’è successo. Ho sentito dire che, rispetto al calcio inglese, serviva minore intensità. Ma è esattamente ciò che abbiamo fatto. Con una squadra più anziana e spremuta dopo la scorsa stagione non potevamo permettercelo. Se ho avvertito la tensione? Quando un allenatore è in difficoltà, lo è anche la squadra e tutta la società. Io non faccio altro che evitare di leggere i giornali e di guardare la tv, piuttosto mi concentro sul lavoro. Se ho parlato con Moratti? Certo, dopo la partita negli spogliatoi».
Benitez guarda alle prossime sfide: «Se non si ferma nessun altro e se cominciamo a recuperare qualcuno, allora le cose potranno migliorare rapidamente. Anche se chi rientra ha bisogno di tempo per arrivare al massimo». Chiosa con commento sulla gara: «Il Twente aveva difensori centrali alti e grossi, che non sono rapidi e che fanno fatica a girarsi Ecco, Sneijder e Pandev sono l’esatto contrario e sono abili nell’uno-due. Inoltre, il loro terzino destro è molto offensivo, quindi immaginavo che potesse soffrire quando Eto’o lo puntava» .