Il nemico storico dell’Inter, Luciano Moggi, parla in esclusiva del momento dei nerazzurri al Sussidiaro.net. L’ex dirigente della Juventus applaude l’arrivo di Leonardo, ma non si risparmia qualche punzecchiatura a Moratti. Come suo solito.

È rimasto sorpreso nel vedere Leonardo all’Inter dopo 13 anni di Milan?



Ma no. Il nostro è un mestiere dove la professionalità è la cosa più importante. Io sono passato dalla Roma alla Lazio prima e dal Torino alla Juventus poi. Leonardo non è un traditore. Anzi, è una persona intelligente, che sa anche imporsi. Quest’ultima dote è fondamentale per allenare l’Inter.

In che senso?



Ai nerazzurri serve uno come Mourinho, altrimenti finisce che le redini passano completamente in mano a Moratti e non funziona più niente. Non è un caso che appena il portoghese se ne è andato, i giocatori hanno cominciato a parlare troppo: prima Eto’o, poi Chivu, quindi Maicon e infine Materazzi. Segno che l’allenatore non ha saputo imporsi e il presidente è tornato quello dei tempi in cui rilasciava troppe interviste e non vinceva nulla. Leonardo deve fare come Mou e imporsi. Altrimenti l’Inter avrà bisogno di un’altra Calciopoli per tornare a vincere (ride).

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Intanto Moratti sembra ossessionato dalle bandiere del Milan: dopo Leo, ora cerca Kakà e persino Maldini…

Pure Maldini?

 

Sì, si dice come dirigente…

Ma allora Moratti vuole proprio fare arrabbiare i cugini rossoneri! È proprio un ragazzino dispettoso il patron dell’Inter. Si cala bene nella parte, specialmente con questi freddi (ride). A parte gli scherzi, Maldini è un bravo ragazzo e usa il cervello, ma non ha alcuna esperienza da dirigente. Mah…

 

È perplesso sulle scelte nerazzurre?

In casa Inter sembrano tornati i tempi in cui si compravano i giocatori guardando le cassette in tv. Anche lì i problemi nascevano da Moratti, che faceva il presidente tuttofare.

 

Però ci sarà qualcosa che le piace dell’Inter attuale…

La squadra resta forte e recupererà terreno, anche se lo scudetto lo vincerà il Milan. Di Leonardo ho già detto, è un buon innesto. Ci terrei a spendere una parola su Ranocchia, che arriverà a giorni. Ne basta una sola: campione. Era lui la vera forza del miracolo Bari dello scorso anno.

 

(Marco Guidi)