Materazzi choc ai microfoni di Mediaset Premium. In una lunga intervista rilasciata per “La tribù del calcio”, il difensore nerazzurro parla a ruota libera di molti avvenimenti controversi della sua carriera. A cominciare dal suo approdo al Milan – avete capito bene – sfumato proprio all’ultimo.
“Nella stagione 2005-2006 fui molto vicino a finire al Milan. Mancini non mi vedeva, voleva che me ne andassi: c’era anche il Villareal che mi cercava, mentre a me premeva soprattutto andare a giocare per guadagnarmi il Mondiale. Non ho problemi ad ammetterlo: fui vicinissimo a firmare col Milan, poi però parlai con Lippi, il c.t. mi disse di non preoccuparmi, che un posto tra i 23 me l’avrebbe dato comunque e quel colloquio fu la mia fortuna. Decisi di restare dove il cuore mi diceva di stare, Lippi mantenne la promessa, mi portò in Germania e poi quel che successe lo sapete”.
A proposito di Mondiale, Matrix svela alcuni retroscena sulla riappacificazione con Zinedine Zidane (dopo la famosa testata nella finale di Berlino) avvenuta in un hotel milanese in occasione della visita dello stopper all’ex allenatore dell’Inter Josè Mourinho.
“Stavo uscendo dall’hotel quando qualcuno cercò di fermarmi: c’è un problema, mi dissero, c’è Zidane che sta parcheggiando proprio a fianco della tua auto. Risposi che non vedevo dov’era il problema; uscii, mi trovai di fronte a Zidane e sfruttai l’occasione per dirgli delle cose, cose che sappiamo io e lui, che restano tra noi. Diciamo che sono stato io a parlare di più e quando lui alla fine mi ha allungato la mano, io l’ho tenuta stretta e non l’ho mollata fino a che non mi ha guardato bene in faccia. Era quello che volevo. E’ andata così, per me è stato bello: per lui non so”.
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Paroline di fuoco anche per i due ex di lusso, Balotelli e Ibrahimovic. “A Mario uno schiaffo e una scarpa in faccia gli sono arrivati l’anno scorso; ma quando l’hanno operato ed era in ospedale, c’ero io a mezzanotte a fargli compagnia e ad andare a prendergli le merendine alla macchinetta. Mentre su Ibra posso dire solo che noi interisti dobbiamo ringraziarlo: se un anno fa avessimo incontrato il Barcellona senza di lui in campo, forse non ce l’avremmo fatta a eliminarli e non avremmo mai vinto la Champions. Quanto allo scontro nel derby, io mi sono fermato per non fargli male, mentre lui no”.
È tempo di Pallone d’oro, Materazzi rivela come nel 2006 abbia addirittura sognato di vincerlo, dopo l’esaltante Mondiale in Germania. “Nel 2006 avrei meritato di essere preso in considerazione, invece pagai la fama del cattivo, per via della testata di Zidane e France Football non m’inserì nemmeno fra i 30”.
Chiusura sul giorno più triste in maglia nerazzurra, il 5 maggio 2002. “L’ultima partita in casa della Lazio la perdemmo per nostro esclusivo demerito: ma il ricordo di quella stagione è brutto per tutto quello che successe prima ai nostri danni, a cominciare da un incredibile rigore fischiatoci contro a Venezia, con lo stesso Maniero a meravigliarsi e a dire: ma quale rigore!”.