La sosta delle nazionali ha permesso di ricaricare le batterie ed assorbire le scorie di un avvio di stagione tutt’altro che esaltante. Ora l’Inter deve assolutamente ripartire dalla sfida di Catania, anticipo della settima giornata di Serie A (clicca qui per la diretta di Catania-Inter in temporeale – No Video). Sul suolo siciliano i nerazzurri di Claudio Ranieri cercano il riscatto e punti fondamentali per accorciare una classifica che li vede preoccupantemente vicini alle zone basse e all’inferno della retrocessione. Lungi dal credere nella possibilità di una retrocessione del club milanese, è comunque necessario tornare a mettere fieno in cascina per rendere meno difficile una rimonta già complicata di per se. La trasferta del Massimino va però affrontata con attenzione perché gli etnei si sono mostrati squadra di grande spessore, specie tra le mura amiche, dove sono stati capaci di bloccare la capolista Juventus sul risultato di 1 a 1. Per discutere sull’anticipo Catania – Inter, e sulla situazione in generale della squadra nerazzurra abbiamo intervistato, in esclusiva per IlSussidiario.net, Sandro Mazzola, ex bandiera dell’Inter e del Torino. Questo quanto emerso nella piacevole chiacchierata.



Allora Mazzola, si riparte da Catania una trasferta ostica per l’Inter…
Catania è una trasferta ostica un po’ per tutti, non solo per l’Inter. Gli etnei sono una squadra complicata da gestire, molto organizzata e preparata dal punto di vista tattico.

Dal punto di vista tattico, che partita si aspetta?
Difficile dirlo. Per come ho visto il Catania in questo avvio di stagione mi aspetto una squadra accorta in difesa e pronta a ripartire. Gli etnei aspetteranno l’Inter nella propria metà campo e proveranno a colpire in contropiede come hanno già mostrato di saper fare nelle precedenti uscite.



Secondo lei quanto si vedrà la mano di Ranieri? La sosta è servita?
Credo che le due settimane siano servite sia dal punto di vista atletico, sia sotto il piano del dialogo con il gruppo. Penso che quella di Catania sarà già un’Inter di Ranieri.

Dove Ranieri avrà lavorato maggiormente?

Innanzitutto ha lavorato sul punto di vista degli infortuni e sul recupero degli uomini non ancora al top. In seconda battuta credo che abbia lavorato molto sulla testa dei giocatori, cercando di capire il loro modo di giocare e spiegando a sua volta la sua idea tattica.

La sfida con il Napoli avrà ripercussioni?



Credo di no. Abbiamo visto tutti come è andata. Sappiamo anche che il Napoli è una seria pretendente allo scudetto, poi ci sono state le nazionali. Non credo ci saranno ripercussioni.

Catania-Inter sarà un vero e proprio derby tra argentini, ben 27 tra le due squadre. Che ne pensa?

Penso che probabilmente in Argentina e in tanti paesi del Sud america i bambini giocano a calcio, mentre da noi ci giocano pochi e quindi ne arrivano pochi nelle prime squadre del nostro campionato (sorride,ndr).

Montella allenatore la convince?
Mi convince sia come persona che come allenatore. Cerca di lavorare meglio con il materiale che ha a disposizione e penso che la duttilità sia la caratteristica più importante per un allenatore.

 

(Massimiliano de Cesare)

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