Il momento dell’Inter non è facile. In campionato i nerazzurri campioni del mondo sono addirittura penultimi, la difesa è la peggiore e gli infortuni che massacrano una squadra che sta invecchiando sembrano non finire mai. Ciliegina sulla torta, anche gli arbitri sembrano voler infierire su una squadra in crisi. Ora però torna d’attualità la Champions League, dove la situazione dell’Inter è strana, in un girone condotto a sorpresa dai turchi del Trabzonspor proprio grazie alla vittoria a San Siro della prima giornata ma che i nerazzurri hanno raddrizzato andando a vincere a Mosca nella partita successiva. Ora l’Inter è attesa dai campioni di Francia del Lille, squadra protagonista di un buon avvio di campionato anche quest’anno, mentre in Champions hanno ottenuto finora due pareggi. Su questa partita e sul momento dei nerazzurri abbiamo sentito un mito della storia interista: Sandro Mazzola, il bomber della Grande Inter degli anni ’60. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net. Mazzola, come giudica il pessimo avvio dell’Inter? E quali ne sono le cause secondo lei? Sicuramente è una partenza molto dura. Credo che i motivi siano essenzialmente gli infortuni, l’età che avanza e i due cambi di allenatore in così breve tempo, con cambi anche nel sistema di gioco. L’età dei calciatori è un fattore che non si può modificare… Quelli della cosiddetta “vecchia guardia” sono tutti campioni, di certo non sono diventati brocchi nel giro di due mesi. Però sarebbe necessario fare turn-over per gestirli al meglio, e con tutti questi infortuni non è possibile. E l’alto numero di infortuni costringe chi è sano a giocare sempre, quindi si innesca un circolo vizioso. Come vede la partita di domani contro il Lille? Dura, perché loro sono tosti. Però sono sicuro che in Champions League tutti daranno il massimo, quindi sono fiducioso per il risultato di domani sera. Ci può dare un giudizio sulla squadra francese? Sono certamente una buona squadra, in Francia stanno facendo bene e hanno buoni giocatori, ma a livello di Champions League non sono imbattibili. Come giudica invece la sconfitta di Catania? Forse i ragazzi erano convinti che potesse bastare continuare a gestire la situazione come nel primo tempo, in cui avevano smorzato bene il ritmo. Invece sono stati sorpresi dal grande avvio del Catania, e poi è davvero difficile ripartire, sia di gambe sia di testa, quando la partita cambia completamente nel giro di pochi minuti. Sarà importante il rientro di Sneijder?
Naturalmente sì, Wesley è un giocatore che fa la differenza, ed è ancora più determinante per l’Inter perché le nostre punte hanno bisogno di essere servite vicino alla porta, e nessuno può farlo meglio di Sneijder.
Infine, cosa pensa delle difficoltà della difesa?
In difesa si fanno sentire anche più che altrove l’età e gli infortuni, anche perché sulla difesa si ripercuotono anche le carenze degli altri reparti: se attaccanti e centrocampisti non contribuiscono alla fase difensiva (o fanno fatica ad aiutare), la difesa soffre molto di più.
(Mauro Mantegazza)