CALCIOMERCATO – In queste prime uscite stagionali fra campionato, Champions League e Supercoppa Italiana, non si può certo dire che gli acquisti portati a termine dall’Inter in estate siano stati azzeccati. Molti sono infatti i dubbi maturati da agosto ad oggi riguardanti i volti nuovi della Pinetina, vuoi per un cambio in corsa di allenatore Gasperini-Ranieri, vuoi per un mercato all’insegna del risparmio in vista del fair play finanziario. Zarate ha fino ad oggi siglato la vittoria contro il Cska Mosca in Champions League e niente più; Alvarez continua a faticare, complice una difficoltà di adattamento al campionato italiano; Forlan non può di certo essere l’erede di Samuel Eto’o così come Jonathan è soltanto il lontano parente del “cavallo pazzo” Maicon. Appaiono molti i rimpianti per i nerazzurri alla luce anche di certe operazioni semplici concluse da avversarie. Pensiamo ad esempio a Gokhan Inler, perfetto per il centrocampo di Gasperini quanto per quello di Ranieri. Al posto di Cambiasso e Thiago Motta, acciaccati o in parabola discendente, il nazionale rossocrociato non avrebbe sicuramente sfigurato, e con un investimento relativamente contenuto, circa 15 milioni di euro, lo si impacchettava su un volo di sola andata Udine-Milano. E pensare che durante l’inverno del 2011 l’Inter già provo ad assicurarselo… Altro calciatore che avrebbe fatto sicuramente comodo ai nerazzurri è Mirko Vucinic, altro vecchio obiettivo della società di corso Vittorio Emanuele. Reduce da un buon impatto con la maglia della Juventus il nazionale montenegrino avrebbe rimpolpato il reparto avanzato dei campioni del mondo mettendo a loro servizio la propria poliedricità nonché dinamicità, alla luce di un attacco apparso sterile e spento. Anche per l’ex Roma sarebbero bastati circa 15 milioni di euro. Per la fascia, sia di difesa quanto di attacco, un arrivo gradito sarebbe stato quello di Aleksandar Kolarov. Chiuso a Manchester dall’arrivo inatteso di Clichy l’ex Lazio sarebbe potuto tornare in Italia magari dietro buona parola di Roberto Mancini. Sceso in campo solo due volte il nazionale serbo avrebbe fatto più che comodo. Infine, sarebbero stati benissimo di nerazzurro vestiti anche Cerci, fenomeno della Fiorentina che in estate era in aria di addio, e Simon Kjaer, per rimpolpare e ringiovanire una retroguardia ormai ben al di la della trentina al di fuori del solo Ranocchia.
E’ vero che a “bocce ferme” è facile fare discorsi di questo tipo, ma il calciomercato si sa, è bello anche per questo…