Basta la parola per evocare brutti ricordi ai tifosi interisti: Trabzonspor. La partita d’andata fu uno dei più clamorosi scivoloni europei nella storia dell’Inter, e costituì una tappa fondamentale verso l’esonero di Gasperini. Con Ranieri è cambiato tutto, almeno in Champions League: tre vittorie in tre partite con in panchina l’allenatore romano, primo posto nel girone con buon margine sulle inseguitrici, possibilità stasera non solo di vendicarsi ma anche di mettere la parola “fine” al girone. Infatti, se la qualificazione è a un passo, in caso di vittoria (e, in alcune combinazioni di risultati, anche di pareggio) sarebbe certo anche il primo posto con una partita d’anticipo. Tutto questo farebbe molto bene a una squadra ancora convalescente, che va a Trabzon per… non perdere la Trebisonda (che è il nome italiano della città, in turco appunto Trabzon). Sulla partita, e più in generale sul momento dell’Inter, abbiamo sentito uno dei miti della storia nerazzurra: Mario Corso, colonna della Grande Inter di Herrera. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Trabzonspor-Inter arriva in un momento difficile per i nerazzurri. Cosa ne pensa?
Mi sembra che la squadra stia recuperando, anche se è difficile giudicare avendo giocato solo una partita nelle ultime tre settimane (ricordiamo che prima della sosta era saltata Genoa-Inter per l’alluvione ndR). Questo è un periodo strano per l’Inter, c’è bisogno di ritrovare la tranquillità e questo potrà avvenire quando saranno recuperati tutti i giocatori.
Ma questa sembra una chimera per i tifosi interisti. Ora si è fermato ancora Sneijder…
Sì, manca sempre qualcuno. Altra dimostrazione che è un momento strano, forse c’è anche un po’ di rilassatezza dopo tanti anni trionfali in cui tutto l’ambiente si era abituato troppo bene.
La partita di sabato ha restituito un po’ di serenità?
Sì, ho visto dei buoni segnali in proposito. La squadra ha pure corso tanto, e questo è molto importante, e riassestare la classifica è fondamentale per ritrovare tranquillità. Anche se non riusciamo proprio a finire una partita senza complicarci la vita e soffrire per vincere…
Sabato sono andati bene Alvarez e soprattutto Coutinho: arriva qualche segnale anche dai giovani?
Sì, i giovani sono stati bravi. Però deve essere la squadra ad aiutare loro, e non pretendere che siano loro a risolvere i problemi, non ne sarebbero ancora in grado.
Venendo alla partita, l’Inter potrà vendicare la sconfitta dell’andata?
Penso proprio di sì. Devo dire che anche all’andata, pur giocando male, l’Inter avrebbe potuto benissimo segnare almeno 3 o 4 gol. Sono quelle classiche partite in cui poi al primo errore vieni punito: detto e fatto. Comunque il Trabzonspor è una squadra ampiamente alla portata dell’Inter, anche a casa loro, nonostante il sostegno del pubblico si farà sentire.
Una vittoria chiuderebbe tutti i discorsi nel girone, sarebbe molto importante.
Sì, esatto, è importante centrare la qualificazione stasera, e magari pure il primo posto, così poi la squadra potrebbe concentrarsi al massimo sul campionato per tirarsi fuori da questa situazione.
Come schiererebbe la squadra stasera?
Questo non può saperlo nessuno meglio di Ranieri, che è bravo e ha sotto controllo la squadra tutti i giorni.
I problemi sembrano ora più in attacco. Gli attaccanti segnano poco, non le pare?
Le occasioni sono molte, ma si segna poco, soprattutto con gli attaccanti. I giocatori ci sono, e tutti di grande qualità, serve la calma per uscire da questo momento.
Dove può realisticamente arrivare l’Inter quest’anno?
Adesso si deve solo pensare a uscire da questa situazione, poi si vedrà. Certo è dura pensare ancora allo scudetto, ma i bilanci si fanno alla fine.
(Mauro Mantegazza)