Natale, tempo di feste e di bilanci sulla prima parte della stagione delle squadre di calcio. La stagione dell’Inter è stata a dir poco faticosa: dopo la falsa partenza con Gasperini, Ranieri sta riportando la squadra a buoni livelli, ma la vetta resta lontana. Abbiamo sentito il parere di Gianluca Rossi, uno dei volti più noti tra i commentatori delle cose nerazzurre. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.
Rossi, che giudizio dà dei primi mesi della stagione nerazzurra?
Questa è una stagione come minimo complicata. L’Inter è una squadra alla ricerca di una sintesi molto difficile tra giocatori grandissimi ma non più in grado di compiere imprese leggendarie e giovani che non sono ancora al top. Il mio giudizio, ad essere onesto, non è cambiato nelle ultime settimane: solo milanisti e juventini potevano sognare prima la nostra retrocessione, per gufare sul fatto che non siamo mai andati in B, ma realisticamente anche oggi è impossibile pensare allo scudetto. Anzi, se le cose resteranno così, sarà anche difficile arrivare al terzo posto.
Pessimista anche per la qualificazione alla prossima Champions League, quindi?
Il problema è che le rivali sono tante: devi sperare che Udinese e Lazio calino, senza dimenticare che Napoli e Roma sono anche loro in piena corsa. E solo una di queste cinque squadre andrà in Champions League, dando per scontate Milan e Juventus.
Cosa servirebbe dunque dal mercato per rinforzare l’Inter?
Detto che non mi aspetto grandi investimenti, in questo mercato servono giovani che diano nuova linfa alla squadra, ma che conoscano già il calcio italiano, o almeno europeo. Si parla tanto di brasiliani di 20 anni, alla ricerca dei nuovi Cambiasso e Maicon, ma ci si dimentica che questi due arrivavano da Real Madrid e Monaco. Servono poi alcuni giocatori di corsa ed esperienza; ad esempio Krasic, che non mi fa impazzire ma certo mi dà più garanzie di ventenni sudamericani che dovresti poi aspettare per qualche mese.
Cosa pensa di Gasperini?
Gasperini è stato un “freno a mano vivente”, ha sprecato l’occasione della vita e la sua carriera ne sarà condizionata. Ha chiesto a questa squadra di giocare in un modo che era impossibile visti i giocatori che aveva a disposizione, bisogna dire con franchezza che Moratti padre e figlio hanno sbagliato scelta.
E di Ranieri cosa ci può dire?
Ranieri è un ottimo allenatore e ha una dote che in queste situazioni è fondamentale: il buon senso. Nessuno pensa che sia tra i cinque allenatori migliori del mondo, ma il suo lavoro mi sta piacendo.
Tra i giocatori, chi sono i top e i flop?
Comincio dai flop, che è più facile… Zarate è da rimandare a Roma il prima possibile, sarebbe folle riscattarlo; mi chiedo perchè piuttosto non ci siamo tenuti Pandev. Jonathan è una roba avvilente, è da anni che non vedevo un acquisto del genere, non è di certo lui l’erede di Maicon. In generale il mercato estivo è stato un fallimento: a parte Forlan, che speriamo torni bene dopo Natale, Poli ha giocato una partita e Castaignos è la quinta punta. Milito segna troppo poco, e anche Pazzini soffre per i pochi palloni che gli arrivano. Diciamoci la verità: manca un progetto, in queste condizioni è già un miracolo essere al quinto posto. Ad esempio, non si può pensare di mandare via Chivu a gennaio, uno migliore non lo trovi; piuttosto, è meglio lasciarlo andare via gratis a giugno.
Chi possiamo salvare?
Sicuramente Nagatomo, il cui impegno è encomiabile. Julio Cesar è sempre affidabile, come alcuni altri senatori che sono una garanzia (voglio citare soprattutto Samuel). Maicon e Sneijder, le poche volte che li abbiamo visti giocare sani, hanno fatto bene. A proposito, su Sneijder io non sono negativo: non è vero che non abbia voglia, aspettiamolo a gennaio.
Dalla Champions League cosa possiamo aspettarci?
In Champions League possiamo fare bella figura: mi aspetto di passare gli ottavi, e poi vediamo come andrà il sorteggio successivo. Non la vinceremo, ma abbiamo buone possibilità di essere anche quest’anno la migliore italiana. Tengo a sottolineare che Inter e Real Madrid sono le uniche due squadre che hanno sempre partecipato alla Champions negli ultimi dieci anni; spero di arrivare ad undici, ma una pausa potrebbe anche starci.
Quindi la Coppa Italia può essere un obiettivo importante?
Sì, va giocata con grande impegno, come d’altronde l’Inter ha sempre fatto in questi anni. Ormai sono sette anni che abbiamo qualche coccarda o stemma sulle maglie, non vorrei interrompere la tradizione.
(Mauro Mantegazza)