Gigi Simoni, amatissimo ex tecnico dei nerazzurri, è intervenuto in esclusiva a Ilsussidiario.net per parlarci della stagione dell’Inter, del suo allenatore Leonardo e dei suoi predecessori Benitez e Mourinho, senza dimenticare un affondo sul mercato dei nerazurri: il tutto con lo stile e la classe che da sempre hanno contraddistinto questo signore del calcio.
Come valuta la stagione dell’Inter?
Io parlo sempre da tifoso affezionato dell’Inter. Dopo anni in cui la squadra ci ha regalato gioie immense siamo incappati in una stagione interlocutoria. L’Inter è partita con Benitez, che io ritengo un bravissimo allenatore, ma poi sono subentrati gli infortuni e in generale tanti giocatori erano “cotti” dopo un’annata e un mondiale massacrante. Con il cambio d’allenatore e il recupero di alcuni giocatori, la squadra ha iniziato ad ottenere qualche buon risultato ma poi c’è stato questo calo. Il vero problema è che i giocatori che l’anno scorso erano da pallone d’oro quest’anno hanno reso meno delle aspettative.
Un’Inter che rischia di passare dal “Triplete” agli “zeru tituli”…
Che non vinca sempre la stessa squadra penso sia una cosa che faccia bene a tutti: certo, gli interisti sarebbero contentissimi di vincere scudetto e Champions ogni anno, ma essere tornati ad avere quattro o cinque squadre che lottano per le posizioni di vertice è una cosa che fa bene al mondo del calcio…
L’Inter, nelle ultime uscite, è parsa stanca soprattutto dal punto di vista fisico. Concorda?
Una stanchezza fisica evidente, che ha le proprie origini in annate molto impegnative alle spalle. L’anno scorso tutte le partite erano decisive e la tensione era sempre altissima. A questo si devono aggiungere i Mondiali in Sudafrica. Adesso sono spompati,sono uomini non macchine.
Il campionato è già vinto dal Milan o coltiva ancora ambizioni?
Fino a che la matematica lo permette, è bene crederci, può sempre succedere quello che adesso non ti aspetti. E’ evidente però che il Milan è la squadra nella posizione migliore, è tranquilla e ha ovviamente le maggiori possibilità di vincere il campionato.
Stasera torna la Coppa Italia: l’ultimo obiettivo rimasto. Che Inter vedremo?
Per quello che mi riguarda il campionato è ancora aperto, quindi non parlerei di ultimo obiettivo. L’Inter deve dare tutto e crederci fino alla fine: questa coppa viene spesso trascurata ma è un obiettivo importante. Se a giocarsela sono arrivate l’Inter, la Roma, il Milan e un Palermo che ritengo squadra di grande qualità vuol dire che in fondo la Coppa Italia conta in maniera importante.
Prima ci ha parlato molto bene di Benitez. Cosa pensa di Leonardo?
Io ero contrario a priori a mandar via Benitez: aveva allenato bene in condizioni pessime e, secondo me, meritava la chance di lavorare in condizioni ottimali. Si è deciso di puntare su Leonardo: un ragazzo stupendo ma che io non avrei preso. Il problema all’Inter erano i giocatori stanchi e sottotono e non l’allenatore: bisognava fare in estate tre o quattro innesti importanti a livello di organico per tenere la squadra ai massimi livelli. L’allenatore è importante, un valore in più, ma non così decisivo da poter far vincere una squadra che non è da primo posto.
Come giudica le voci di un ritorno di Mourinho a Milano?
So che sarebbe accolto a braccia aperte all’Inter ma a me è antipatico: si crede il milgliore ma non ha mai dimostrato rispetto verso i suoi colleghi. Poi lui è il numero uno per le capacità motivazionali, la lungimiranza sui giocatori e la capacità di diventare un vero punto di riferimento. Intendiamoci a me il suo calcio piace, lo condivido in pieno e penso anche che sarebbe un valore aggiunto per l’Inter, però non mi sta molto simpatico…
L’Inter deve intervenire sul mercato? Se sì, in quale reparto?
L’Inter sicuramente deve guardare al mercato, ma consapevole che l’organico è comunque fortissimo. Farei un innesto per reparto: un difensore, un centrocampista e un attaccante. E guarderei al mercato italiano, perchè spesso si rivolge l’attenzione all’estero, ma poi si scoprono qui grandissimi giocatori. Ho in mente Ranocchia, un talento purissimo: con lui l’Inter ha rischiato, visto che veniva da un infortunio grave, ma è stata premiata. Investire sui nostri giovani non può che fare del bene anche alla Nazionale.