L’Inter è chiamata al pronto riscatto dopo il tre a zero subito nel derby sabato sera. A San Siro infatti questa sera si giocherà l’andata dei quarti di finale di Champions League contro lo Schalke 04. Un match che sulla carta vede i nerazzurri favoriti ma le sorprese soprattutto a questi livelli sono sempre dietro l’angolo. Abbiamo intervistato in esclusiva a Ilsussidiario.net, Gianni De Biasi, ex tecnico di Torino e Udinese, che ha parlato dell’impegno dei nerazzurri e delle critiche ricevute dal tecnico Leonardo all’indomani del derby.



L’Inter in Champions per dimenticare la sconfitta nel derby. Quali parole userà Leonardo?

Io penso che il brasiliano farà leva sull’orgoglio di una squadra che nella scorsa stagione ha vinto tutto e non per caso. A questi livelli contano molto le motivazioni e l’Inter vuole subito recuperare dopo la sconfitta nel derby.



Giocando in casa si cerca di attaccare subito o si ragione pensando anche al match di ritorno?

Si dovrà fare molta attenzione a non subire gol in casa, poi l’Inter a San Siro cercherà di vincere magari con un po’ di margine. Molto spesso giocare subito dopo una grande sconfitta non è un male…

Parlando di numeri contro lo Schalke meglio il collaudato 4-3-1-2 o il 4-2-fantasia “leonardiano”?

Questo compito decisionale spetta in particolare a Leonardo che osserva i giocatori durante tutta la settimana: l’importante è l’atteggiamento con cui si va in campo.



Dopo il derby sono piovute molte critiche nei confronti di Leonardo per il suo modulo troppo spregiudicato…

La verità è che parlare dopo una gara è sempre facile. Leonardo nella scorsa stagione al Milan ha dimostrato di essere un ottimo gestore degli uomini, con una rosa sicuramente inferiore a quella attuale del Milan. E con lui in panchina l’Inter ha recuperato circa 13 punti.

Dovesse puntare su un giocatore questa sera quale nome farebbe?

Sicuramente Eto’o. Le caratteristiche dei difensori dello Schalke potrebbero favorire il camerunense. Tuttavia quando sei nel gruppo delle 8 squadre più forti in Europa conta soprattutto il gruppo.

La nuova moda dei presidenti italiani è quella di richiamare un tecnico poco tempo dopo il suo esonero. Lei cosa pensa?

Penso che dietro a queste scelte sicuramente non c’è un progetto serio ma è figlio di decisioni affrettate. In questo modo si fa male alla squadra. Ci si lamenta che in Europa facciamo fatica, ma questo dipende anche da questo tipo di scelte.

 

(Claudio Ruggieri)