I contrasti o, per meglio dire, le incomprensioni tra Massimo Moratti e il suo allenatore Leonardo starebbero andando avanti da alcuni mesi. Il problema è sempre lo stesso: le ingerenze presidenziali sull’operato dell’allenatore. Passano gli anni ma il patron nerazzurro sembra sempre compiere gli stessi sbagli: si innamora di alcuni giocatori, trattandoli come figli e si impunta su alcune scelte che portano potenzialmente, e concretamente, a malcontenti e dissapori. Ecco i tre motivi principali della rottura tra i due rivelati a ilsussidiario.net da una fonte interna all’Inter.
Leonardo ha posto un punto fermo: la cessione del terzino destro. Tra i due i rapporti sono pessimi e alla Pinetina in alcune situazioni si è addirttura arrivati a ligiti furibondi. Il tecnico però non è stato accontentato dal suo presidente che gli avrebbe comunicato l’incedibilità di Maicon. Il presidente adora il calciatore brasiliano e ha fatto sapere anche al Real che il difensore non si muoverà nemmeno quest’anno.
Kakà all’Inter: una bufala? Assolutamente no. Leonardo avrebbe infatti chiesto a Moratti di avviare una trattativa con il Real Madrid, ben conscio di quanto fosse difficile riportare in Italia l’ex rossonero sia per il costo del cartellino che per l’ingaggio percepito. Leonardo si sarebbe proposto di fare da mediatore con il calciatore ma Moratti avrebbe subito bloccato l’operazione dicendo che l’asso brasiliano non faceva al caso dei nerazzurri.
– Una delle cause scatenanti la rottura tra il brasiliano e il suo presidente è stato l’inserimento di una clausola rescissoria che obbligava l’allenatore a vincere lo scudetto il prossimo anno, per venire confermato sulla panchina nerazzurra per la stagione 2012-2013. Questo perché Moratti starebbe già pensanso a Pep Guardiola, che si libererà dal Barcellona nel 2012. Dunque l’impressione è che il prossimo allenatore dell’Inter avrà vita breve, a meno che non vinca tanto e subito. Per cui un allenatore di transizione, come potrebbe essere Bielsa, sarebbe la soluzione più indicata.
(Francesco Montini e Claudio Ruggieri)