Gian Piero Gasperini è il nuovo tecnico dell’Inter. Manca ancora l’annuncio ufficiale, atteso per l’inizio della prossima settimana, quando il patron nerazzurro Massimo Moratti rientrerà in Italia. Ma oggi anche il sito della società nerazzurra ha dato il benvenuto a mister Gasperini: sarà lui, l’uomo nato lo stesso giorno di Josè Mourinho, a sostituire Leonardo. In esclusiva a ilsussidiario.net è intervenuto Fulvio Collovati, ex giocatore nerazzurro e opinionista Rai, per approfondire la figura del nuovo tecnico.



Manca solo la firma, ma possiamo dirlo: Gasperini è il nuovo allenatore dell’Inter. Cosa ne pensa?

Gasperini è un allenatore estremamente valido, che ha dimostrato nel corso della sua carriera di essere una persona eccezionale ed un tecnico molto preparato.

E’ l’uomo giusto per l’Inter?

Parlare di “uomo giusto” adesso è impossibile: l’ambiente Inter è da sempre complesso e difficile e ci vorrà del tempo per sapere se sarà così. Quello che mi auguro è che sappia far risaltare, anche a Milano, quelle che sono le sue indiscusse qualità.



Dopo Crotone e Genoa, il salto all’Inter è importante…

Vero, per questo Gasperini ha bisogno assoluto dell’appoggio della società.

L’Inter ha sempre giocato con il 4-4-2 e adesso si è affidata al maestro della difesa a 3. Vede dei rischi?

Parlare di numeri non è mai piaciuto. Non credo che sia un problema il modulo tattico in una squadra. Ci vuole l’intelligenza della squadra nel seguire i dettami del tecnico e l’intelligenza dell’allenatore nel capire le esigenze e le difficoltà dei ragazzi con cui deve lavorare.

Il modulo non è un problema?

Gasperini è un tecnico molto intelligente: se capirà che non è il caso di giocare a tre, passerà a quattro. La lungimiranza di un allenatore sta anche nel fatto di non fossilizzarsi su degli schemi, ma di sapersi adattare alle situazioni.



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Si aspettava tutte queste difficoltà dell’Inter nel trovare un allenatore?

Il discorso è semplice: queste difficoltà sono nate quando tutti pensavano di avere un allenatore che invece, tutto d’un tratto, ha deciso di andarsene. Credo che l’Inter si sia trovata terribilmente spiazzata dal tradimento di Leonardo. 

 

Infatti la ricerca è parsa un po’ confusa…

Ma certo! E non ho neanche capito perchè si sia tentato di prendere nomi come Capello o Hiddink: cosa pensavano, che le due federazioni – a meno di un anno dall’Europeo – lasciassero liberi i loro commissari tecnici? L’Inter mi è parsa priva di un progetto, alla rincorsa di un tecnico senza un’idea precisa in testa. 

 

L’Inter ha guardato molto all’estero per il proprio allenatore. Come mai?

Questa è un’altra cosa che faccio fatica a capire. In Italia siamo pieni di tecnici preparatissimi, che le altre nazioni ci chiedono, e noi non li sappiamo nè vedere nè valorizzare. 

 

Tutti i no all’Inter sono indice di un calcio italiano che ha perso fascino?

A parità di condizioni è evidente che adesso tutti scelgono l’estero: Spagna ed Inghilterra su tutte. In quei paesi c’è meno stress, meno tensione, si può lavorare meglio e il calcio è vissuto ancora come un gioco in cui conta anche divertirsi. 

 

In Italia non è più così?

In Italia il calcio è una specie di guerra. Basta arrivare secondo un anno e scatta il gioco al massacro, con tutti pronti a parlare di fallimento totale. A me piace l’esempio dell’Arsenal, che anche se non vince sta costruendo un progetto con i giovani e guarda al futuro: in Italia una cosa del genere non è fattibile.