Palermo-Inter è l’incontro clou di questa domenica di campionato. Il posticipo serale è la ripetizione della finale di Coppa Italia della scorsa stagione (nella quale si imposero i nerazzurri), ma oggi la gara metterà di fronte un Palermo rinnovato in tutto il suo organico a un Inter che deve fare a meno di Eto’o, sostituito da Forlan e Zarate. Per commentare questa partita e parlare anche del calcio attuale, IlSussidiario.net ha contattato Delio Rossi, l’ex tecnico del Palermo della scorsa stagione e uno degli allenatori maggiormente stimati del panorama calcistico italiano.



Rossi, come vede la partita di stasera?

Potrebbe essere molto spettacolare: proprio come quella tra Milan e Lazio. Ma le due squadre si presenteranno a questo match con una condizione fisica non ancora ottimale, visto  che siamo solo alla prima giornata di campionato.

Inter senza Eto’o: è dura una a stagione senza un fuoriclasse così?



Staremo a vedere. Certo,  Zarate e Forlan sono chiamati a non far rimpiangere, a suon di gol, un campionissimo.

La squadra nerazzurra ha i numeri per fare un campionato di vertice?

La rosa di giocatori che ha a disposizione Gasperini non preclude nessun traguardo ai nerazzurri.

Neanche la Champions League col super Barcellona?

Sono convinto: l’Inter può puntare veramente a tutti i traguardi possibili.

Il Palermo invece ha venduto tanti prezzi pregiati: da Pastore a Cassani a Sirigu. Che campionato sarà quello della squadra siciliana?

Mi immagino un campionato di transizione, per puntare poi a obiettivi veramente importanti. Ma ci vorràtempo.



Lo scudetto è un traguardo a cui puntare anche fra qualche anno?

Per il momento mi sembra un traguardo quasi impossibile da raggiungere. C’è un gap troppo elevato da colmare con i club più forti.

Eppure la squadra siciliana ha dato e continua a dare tanti giocatori alla Nazionale, come Sirigu, Cassani, Balzaretti, tanto per citarne solo alcuni.

Ne ha dati veramente tanti alla Nazionale. E questo è segno della bontà del lavoro fatta da questa società in questi anni.

Cosa pensa degli allenatori di Palermo e Inter (Mangia e  Gasperini)?

Hanno davanti l’occasione della vita. Mangia era il tecnico della Primavera e ora si ritrova in prima squadra. Gasperini va ad allenare un club prestigioso come l’Inter.

Lei ha nostalgia di Palermo?

Ho nostalgia di tutte le squadre dove ho allenato: dal Palermo, alla Lazio, al Lecce, alla  Salernitana.

Della Lazio cosa pensa?

E’ una squadra che aveva fatto già un campionato importante la scorsa stagione e ha mantenuto un organico molto competitivo, inserendo giocatori del calibro di Cissè e Klose. Può fare molto bene.

Tornerebbe alla Lazio o al Palermo? 

Certo, soprattutto se ci fosse un progetto ben definito. E questo vale per tutti i club in cui andrei ad allenare.

Cosa intende per progetto?

Credo che le vittorie nel calcio non nascano per caso. Non conta la partita domenicale se non si inserisce in una programmazione a 360 gradi, in un progetto a cui un club deve sempre puntare.

Ne vede tanti di progetti nel nostro calcio?

In realtà ne vedo veramente pochi.

Le piacerebbe andare ad allenare all’estero?

Pérchè no, sono aperto a tutto.

Guidare una Nazionale?

Non rifiuterei neanche quello, ma sono più un allenatore di club, che si misura con il  lavoro quotidiano.

E questo sciopero dei calciatori come lo giudica?

 Diciamo che c’erano delle ragioni da tutte e due le parti. Mi sembra però assurdo che i club decidano di utilizzare una rosa di quaranta giocatori: questo mette in difficoltà un allenatore. Penso che alla fine il calcio professionistico debba essere solo dei più bravi, di chi veramente sa giocare al pallone nel modo migliore…. 

Rossi, certo non le mancano le proposte di allenare, vero?

 Vero. Non mi mancano di certo…

 

(Franco Vittadini)