L’Inter è ufficialmente in crisi. L’esordio in Champions League coincide con la terza sconfitta – su tre gare ufficiali – della squadra di Gasperini. Il Trabzonspor, onesta squadra turca di medio livello, riesce nell’impresa di sbancare Milano al termine di una partita non proprio esaltante, dominata a lunghi tratti dalla squadra nerazzurra, colpevole di non riuscire a trovare la via della rete in neanche un’occasione. Oggi la difesa era schierata a quattro e Sneidjer giocava trequartista, ma le cose non sono cambiate. Di chi è allora la colpa di questo momento terribile?



La prima mezz’ora di gioco è uno spettacolo davvero brutto. Ritmi molto bassi, nessun tiro in porta, passaggi a centrocampo lentissimi e nessuna idea sono stati i fattori caratterizzanti dei primi trenta minuti di gioco, molto più simili ad un’amichevole di mezza estate piuttosto che a una partita di Champions League. La luce nell’Inter la accende, come d’incanto, Wesley Sneijder, nel momento in cui il tecnico Gasperini decide di arretrarlo dietro le punte, liberandolo dall’incombenza di giocare largo a sinistro nel tridente. Nell’ultimo quarto d’ora i nerazzurri arrivano al tiro con maggiore frequenza e vanno vicini alla rete in almeno due/tre occasioni. Il Trabzonspor, invece, non si fa mai vedere dalle parti di Julio Cesar, limitandosi a erigere una solida barriera difensiva sulla propria trequarti



La gara si accende nella ripresa, come per magia. La squadra turca scende in campo decisa e con un piglio guerriero, che coglie impreparata l’Inter, costretta ad arretrare di almeno quindici metri il proprio baricentro. Dieci/dodici minuti di Trabzonspor arrembante e poi viene fuori l’Inter. Milito va vicino alla rete in almeno tre/quattro occasioni, ma il portiere ospite respinge qualsiasi pallone arrivi dalle sue parti, meritandosi la palma di migliore in campo. Quando tutto lasciava presagire uno scialbo zero a zero – a dieci minuti dalla fine – il Trabzonspor effettuava il primo tiro in porta della sua partita su un’azione di contropiede: palla alle spalle di Julio Cesar, tre punti in Turchia e tanti saluti all’Inter. Adesso, mister Gasperini, è proprio dura…



 

J.Cesar, Nagatomo, Ranocchia, Lucio, Jonathan, Zanetti, Cambiasso, Obi (9′ st Alvarez), Sneijder, Pazzini (9′ st Milito), Zarate (31′ st Coutinho)

A disposizione: Orlandoni, Samuel, Faraoni, Bianchetti

Allenatore: Gasperini

 

Tolga, Celustka, Giray Kacar, Glowacki, Cech, Colman, Zokora, Serkan, Alanzinho (18′ st Sapara), Halil Altintop (40′ st Aykut Akgun), Paulo Henrique (29′ st Vittek)

A disposizione: Sevim, Mustafa, Pawel Brozek, Ferhat

Allenatore: Senoul Gunes

 

Arbitro: Johannesson (Svezia)

Ammoniti: Nagatomo (I), Kacar (T), Zarate (I), Alanzinho (T), Altintop (T), Cech (T)

Recupero: 1 minuto (p.t.) – 4 minuti (s.t.)

Marcatori: Celutska (T)

 

Julio Cesar 5 – momento nerissimo per il brasiliano

Nagatono 5,5 – nervoso e scontaste

Ranocchia 5,5 – difesa a 3 o a 4, soffre comunque

Lucio 5,5 – non è il solito pilastro

Jonathan 5,5 – la brutta copia di Maicon

Zanetti 6 – l’ultimo a mollare

Cambiasso 6 – argine di centrocampo

Obi 5,5 – spaesato

(Alvarez s.v.)

Sneijder 6 – illumina, ma non basta

Pazzini, 5 – non la vede mai

(Milito 6 – guerriero sfortunato)

Zarate 6 – tanta corsa, poca efficacia

(Coutinho s.v.)

 

Tolga 9 – para l’impossibile

Celutska 7 – gol pesantissimo 

Giray Kacar 6,5 – onnipresente in difesa

Glowachi 6 – buona prova

Cech 6,5 – cresce alla distanza

Colman 6 – buone giocate sulla sinistra

Zokora 6,5 – sorpresa del centrocampo

Serkan 6 – grinta e quantità

Alanzinho 5,5 – combatte, ma combina poco

(Sapara 6,5 – innesto decisivo)

Altintop 7 – giocate di classe a ripetizione

(Aykut Akgun s.v.)

Paulo Henrique 5,5 – confusionario in avanti

(Vittek 6.5 – ingresso di assoluta sostanza)

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