Milan (Supercoppa), Palermo e Roma (campionato) e Trabzonspor (Champions League): quattro gare, tre sconfitte, nessuna vittoria, un pareggio, quattro gol fatti, sette subiti e una panchina che traballa come una nave in notti tempestose. Ecco una fotografia della situazione dell’Inter che, per gli amanti dei numeri, potremmo continuare a descrivere così: quattro, i difensori che vorrebbe Moratti, tre quelli con cui gioca Gasperini, due punte, un trequartista e un bello zero che sta ad indicare la pazienza di Massimo Moratti. Finita. Domani sera l’Inter giocherà a Novara, allo stadio Silvio Piola, in una gara che – sulla carta – dovrebbe garantire i primi tre punti della stagione: e la vittoria, per l’Inter, deve arrivare a qualunque costo. In corso Vittorio Emanuele nessuno ha gradito i 5 punti di distacco già incamerati dalla vetta (dopo solo due giornate!), figuriamoci se dovessero aumentare: a quel punto salterebbe tutto in casa Inter, non solamente il tecnico. La squadra nerazzurra non calca il campo del Novara dal febbraio del 1956: un due a due (doppietta del nerazzurro Massei) sotto gli occhi del patron Moratti. Angelo. Domani sera il figlio, Massimo, potrebbe decidere di seguire la squadra in questa gita fuori porta (data la distanza delle due città) nella speranza di migliorare l’esito del più recente precedente. Per l’occasione Gasperini dovrebbe tornare al modulo con la difesa a tre e l’olandese Sneijder alle spalle del duo Pazzini-Forlan in attacco, per una squadra che ha tutta l’aria di essere frutto della contrattazione tra il patron (sostenitore del Pazzo) e il mister (che davanti allo svagato Julio Cesar degli ultimi tempi vuole far giocare tre uomini). L’olandese Sneidjer è tuttavia ancora in dubbio per la sfida del Piola: i postumi di un’entrataccia di Kijaer in Inter-Roma stanno tormentando il genio di Utrecht. Chi invece dovrebbe essere della gara sono Dejan Stankovic e Christian Chivu, che dovrebbero essere impiegati anche nella logica del turnover, dato che sabato l’Inter affronterà il Bologna in campionato prima di volare a Mosca per la trasferta di Champions League.
Ma in casa nerazzurra si guarda all’immediato futuro e basta: domani a Novara. Vincere lì per poi pensare al Bologna. E così via: una marcia a tappe forzate per tornare in fretta nelle posizioni di vertice – in Italia e in Europa – alle quali Moratti è tanto ben abituato.