Milan-Inter termina con il punteggio di 0-1 per i nerazzurri. Una rete di Milito al nono del secondo tempo decide la stracittadina, posticipo della diciottesima giornata di Serie A. Milan ed Inter si affrontano in una partita molto povera di contenuti tecnici ma comunque ricca sul piano agonistico. Una gara sicuramente non bellissima ma che permette agli uomini di Ranieri di rilanciare la sua candidatura in chiave tricolore. Tre punti fondamentali che allungano la striscia di vittorie degli uomini di Ranieri. Il copione tattico della gara appare chiaro sin dai primissimi minuti, con il Milan chiamato a gestire il controllo della sfera e l’Inter arroccata in difesa, pronta a ripartire appena se ne presenta l’occasione. A vincere è però la paura di scoprirsi troppo, la partita vive una mezz’ora di stanca tra il decimo ed il quarantesimo di gioco del primo tempo. Le fonti di gioco delle due squadre vengono infatti annullate dal filtro degli uomini disposti a schermo della difesa dai due tecnici. Non a caso, al triplice fischio di Orsato, Van Bommel e Cambiasso saranno tra i migliori in campo. In particolare l’olandese del Milan protagonista dell’incontro con ben 34 palloni recuperati nell’arco dei novanta minuti, meglio di lui solo Lucio recordman con 36. Nonostante la vittoria nerazzurra comunque, la partita è equilibrata e può essere spezzata solo da un evento estemporaneo. In questo caso sarà l’errore di Abate, disastroso nell’intervento sul cambio di gioco di Zanetti, un erroraccio che apre le porte a Milito, questa sera cecchino infallibile con il 100% delle realizzazioni, per lui un solo tiro (quello del gol) nell’arco dei novanta minuti. Un dato statistico che esemplifica perfettamente il grande lavoro di sacrificio svolto dal principe nerazzurro. Chi invece si rivela tutto fuorché infallibile nell’Inter è Ricky Alvarez; l’argentino ex Velez Sarsfield ci prova per 6 volte senza mai trovare il guizzo giusto per regalarsi la gioia di una rete nel derby. Tra le fila del Milan invece, emerge chiaramente un dato: quando Ibrahimovic non inventa, la manovra fatica a trovare sbocchi per sfondare sistemi difensivi così solidi come quello predisposto dall’Inter questa sera. Lo svedese nell’arco dei novanta minuti è arrivato alla conclusione per ben 4 volte, ma si è trattato sempre di conclusioni sporche e costruite praticamente in solitaria. In sostanza comunque l’Inter si aggiudica una vittoria meritata, giocando un calcio non bello ma efficace; un’Inter operaia e provinciale che difficilmente vincerà lo scudetto ma comunque può lanciare la sua rincorsa alla zona Champions League.



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