Dopo l’eliminazione in Coppa Italia, l’Inter cade anche in campionato ed interrompe la striscia di sette vittorie consecutive. Il Lecce si impone per uno a zero ed ottiene la prima vittoria casalinga di questo campionato. Decide l’incontro la rete di Giacomazzi allo scadere del primo tempo.
Reduce dal brutto kappao del San Paolo, la squadra di Ranieri si presenta al Via del Mare di Lecce lanciando dal primo minuto Sneijder a supporto della coppia Pazzini-Milito. La volontà del tecnico testaccino è chiara: fare la partita ed archiviare la pratica salentina offendendo la squadra di Cosmi sin dal fischio d’inizio. La decisione scopre inevitabilmente la fase difensiva nerazzurra, ma tutto sommato pare funzionare. Gli ospiti, guidati da uno Sneijder in palla, riscoprono manovre e trame di gioco assenti (nonostante i risultati) nell’ultimo periodo ed impongono il loro ritmo alla contesa. Certo, Muriel è un folletto duro a morire negli spazi aperti ma non crea nulla che il saggio piedone di Julio Cesar non riesca a stoppare. L’impressione generale, insomma, è che il vantaggio nerazzurro sia solo una questione di tempo. Benassi intanto inizia ad essere protagonista scaldandosi con due grandi interventi, ma il vantaggio dell’Inter pare essere nell’area. Effettivamente sotto pentola sta bollendo qualcosa, ma nessuno sembra in grado di prevedere cosa. Siamo al minuto 40 di gioco, Oddo si sgancia sull’out sinistro e, ricordandosi dei suoi trascorsi milanisti, disegna un pallone al centro dell’area. La difesa interista è ferma, quasi immobile, e resta a guardare lo sganciamento di Giacomazzi che con un tiro di prima intenzione non lascia scampo a Julio Cesar spezzando in due l’incontro.
Colpito dal vantaggio leccese Ranieri si spaventa e non ha il coraggio di andare avanti per la propria strada. Fuori Sneijder, uno dei migliori, dentro Alvarez. Si ritorna all’usato sicuro, a quel 4-4-2 affidabile ma poco spettacolare. La conseguenza è quella più prevedibile: la perdità di lucidità nella manovra e tanto, tanto nervosismo. Di fronte al muro eretto da Serse Cosmi, la squadra nerazzurra sbatte più e più volte. Lucio, frustrato dalla sterilità offensiva dei suoi, si sgancia in più di un’occasione aprendo spazi al contropiede. Il Lecce non ha però il killer instinct per chiudere l’incontro e, come spesso gli capita in questa stagione, tiene aperta la contesa rischiando grosso. Gli ospiti, dal canto loro, si affidano ai calci piazzati sfruttando la maggior prestanza fisica. Il pareggio arriverebbe anche, per ben due volte, ma la terna arbitrale è impeccabile nello strozzare in gola la gioia di Cambiasso e Pazzini, partiti entrambi in posizione di fuorigioco. Il forcing interista è un climax di frustrazione che trova il suo apice al 44esimo minuto. Ricky Alvarez disegna una parabola deliziosa da calcio piazzato per la testa di Pazzini; il numero 7 nerazzurro si blocca in elevazione ed incorna verso la porta quello che sarebbe il più classico dei “suoi” gol. Di mezzo alle speranze del Pazzo c’è però la manona di Benussi, baluardo inaspettato a difesa della porta leccese. La parata dell’estremo difensore salentino è ai limiti del fantascientifico e vale molto più di un gol. Forse non quanto una salvezza ma ha il sapore della speranza, perché i tre punti che permette di conquistare, significano uno strappo importante in classifica ed il riavvicinamento al Siena. Per l’Inter, invece, ci sarà da meditare, fermato il filotto sarà necessario ripartire subito perché lì davanti non hanno intenzione di fermarsi.
Espulsi: //
Lecce
Benassi 8: Ogni aggettivo sarebbe superfluo. Prodigioso.
Oddo 7: Dà un dispiacere da vecchio cugino fornendo l’assist per la rete di Giacomazzi.
Miglionico 6.5: Prova positiva. Potrà essere fondamentale per la salvezza leccese.
Tomovic 6: Qualche brivido di troppo ma si merita la pagnotta con un salvataggio straordinario a metà primo tempo.
Cuadrado 6.5: Vivacissimo ma spesso troppo lezioso.
Giacomazzi 7: Si premia con una rete tanto bella quanto importante. Abbandona stremato con i crampi (Dal 33’st Obodo sv)
Blasi 6.5: Buona la prima. Il suo filtro davanti alla difesa aumenta la tenuta di tutta la retroguardia leccese.
Olivera 6: Fa il pendolo tra difesa e attacco cercando di imbastire i contropiedi salentini. Ci riesce solo in parte.
Brivio 6: Non impressiona ma risulta utile nella resistenza finale.
Muriel 6.5: Fosse un pelino più cinico sarebbe già un grande campione. Ha tutto il tempo di questo mondo. (Dal 27’st Seferovic sv).
Di Michele 6: Gioca da regista d’attacco cercando di imbeccare i velocisti sulle ripartenze. Fa quel che può ma non incide.
All. Cosmi 7.5: Sopperisce al differente tasso tecnico con tanta grinta, organizzazione e… Benassi.
Inter
Julio Cesar 6.5: Salva per ben due volte i suoi e permette di credere nel pari fino all’ultimo secondo.
Maicon 5: Vive novanta minuti assonnato e senza incidere.
Samuel 5: Si fa notare più per le sue doti offensive che per la sua attenzione in difesa. A sua discolpa è però spesso abbandonato da Lucio.
Lucio 4.5: Si getta spesso all’arrembaggio prestando il fianco alle ficcanti ripartenze del Lecce.
Nagatomo 6: Cuadrado è un cliente insidioso ma lui tiene botta.
Zanetti 5.5: Non vive la sua giornata migliore, opaco e spesso in ritardo.
Cambiasso 5.5: Parte come schermo davanti alla difesa, chiude da attaccante aggiunto. Qualcosa in mezzo non è andato per il verso giusto.
Obi 6: A differenza di molti altri sembra metterci almeno la voglia. (Dal 27’st Zarate 5: Chi l’ha visto?).
Sneijder 6: Fin quando rimane in campo è il migliore dei suoi nonostante un po’ di nervosismo di troppo. (Dal 1’st Alvarez 5: Continua il suo rendimento altalenante, ne deve ancora mangiare di pane).
Pazzini 5: Classica partita in ombra con la zampata. Stavolta però tra lui e il gol c’i sono i miracoli sportivi di Benassi.
Milito 5: Non accende i fari nella pioggia di Lecce.
All. Ranieri 5: Osa in partenza lanciando Sneijder più due attaccanti. Non appena va sotto si abbottona, poteva osare sicuramente di più.
(Massimiliano de Cesare)