Paulinho di qua, Paulinho di là. Il calciomercato invernale dell’Inter ha già un protagonista designato: Josè Paulo Bezerra Maciel Junior detto Paulinho, centrocampista brasiliano del Corinthians. Recentemente il giocatore è uscito allo scoperto in una sorta di promessa alla squadra nerazzurra (clicca qui per saperne di più). Ma le recenti indiscrezioni di calciomercato, legate al buon rendimento di Paulinho con la nazionale, hanno gettato acqua sul fuoco. Sembra infatti che sia bastato il gol rifilato al Giappone nell’amichevole di martedì per far lievitare il prezzo di Paulinho sino ai limiti imposti dalla clausola di rescissione, fissata a quindici milioni di euro. Com’è come non è, nelle cronache di calciomercato relative al giocatore s’è già intrufolato il Chelsea, che giustamente vorrebbe ricomporre la diga verdeoro assieme a Ramires. Quello che in Italia sembra una trattativa di calciomercato prossima alle firme potrebbe anche subire degli sviluppi imprevisti. Sarebbe un peccato considerando il gran bene che si dice di Paulinho dal punto di vista tecnico. Intanto chi non l’ha mai visto giocare si chiede se il brasiliano possa essere il giocatore giusto per l’Inter. Per capire come potrebbe integrarsi nel centrocampo nerazzurro, e quali problemi potrebbe celare l’affare col Corinthians ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Stefano Borghi, stimato giornalista di SportItalia e grande esperto di calcio internazionale e sudamericano in particlolare.
Centrocampista potente, tecnico ed abile nell’inserimento: non rischia di essere un doppione di Guarin? No, Paulinho può integrarsi bene con gli altri centrocampisti dell’Inter. Oggi ha raggiunto un grado di maturità che lo porta ad essere un elemento di spicco sul calciomercato mondiale, non solo sudamericano. L’Inter mi sembra una squadra già ben assortita, ma forse in mezzo al campo avrebbe bisogno di un elemento in più. In questo senso Paulinho mi sembra perfetto.
Tatticamente qual è il contesto migliore per Paulinho? Può giocare assieme a Guarin come mezz’ala in una linea a tre o a cinque, come quella che sta usando Stramaccioni. Ma può anche fare coppia con centrale con lo stesso Guarin: nel Corinthians ad esempio si è affermato giocando centrale assieme a Ralf, che è un elemento prettamente di quantità, mentre lui si buttava in avanti negli spazi. Certo, il calcio italiano è diverso da quello sudamericano, però Paulinho ha tempi d’inserimento straordinari e per questo potrebbe essere preferibile da mezz’ala, in un centorcampo a tre.
In Italia sembra che per il trasferimento all’Inter il più sia fatto: cosa si dice in Brasile?
In Brasile è difficile andare a comprare, perchè adesso c’è sotto una potenza economica, non è più come una volta che andavi, mettevi i soldi e portavi a casa. Detto ciò, Paulinho ha lasciato intendere che lo affascina l’idea di un’avventura europea, è anche vero che in Brasile c’è il discorso del mondiale nel 2014.
Potrebbe influenzare in maniera decisiva la scelta di Paulinho? Oggi il calciatore brasiliano può restare in patria, in un campionato che è competitivo, guadagnando abbastanza bene e restando più in vetrina per la nazionale. Arrivare in Europa nel 2013 può essere un problema per un brasiliano, perchè ci sono difficoltà di adattamento ed altre incognite da mettere in preventivo. Però forse il caso di Paulinho è diverso.
In che senso? Lui sa che questo è il suo momento, e che il treno potrebbe non ripassare tra un anno. Però bisogna considerare anche l’aspetto del Mondiale, prima di parlare di trasferimento fatto.
(Carlo Necchi)