Ieri sera l’Inter ha vinto il derby di Milano per la terza volta consecutiva, battendo i cugini del Milan per 1-0 grazie alla rete messa a segno da Walter Samuel dopo soli 3 minuti di gioco, difesa poi in un secondo tempo di sofferenza in inferiorità numerica (clicca qui per le pagelle, qui per il video con gol e highlights della partita). Questa mattina il tecnico nerazzurro Andrea Stramaccioni è intervenuto in diretta alla trasmissione radiofonica “Radio anch’io lo sport” su Radiouno Rai, e naturalmente è tornato a commentare la vittoria nerazzurra, seconda per Stramaccioni da quando siede sulla panchina dell’Inter dopo il 4-2 della partita di ritorno del passato campionato: “È bello dopo aver vinto un derby in condizioni difficili giocando in dieci per tutto il secondo tempo”. All’indomani del successo con il Milan, l’allenatore ha voluto esprimere tutta la sua soddisfazione per una vittoria che promuove definitivamente l’Inter tra le squadre che potranno pensare in grande in questa stagione: “Sono vittorie che valgono doppio, anzi direi triplo e nonostante l’inferiorità numerica abbiamo retto benissimo”. Poi Stramaccioni fa professione di umiltà rispetto a paragoni molto impegnativi: “Moratti mi paragona a Mourinho? Le sue parole mi riempiono d’orgoglio, ma è un paragone che mi fa sorridere perché Mourinho ha vinto ovunque, io non sono nessuno rispetto a lui. A chi ho fatto riferimento? Un allenatore giovane come me cerca di prendere spunti un po’ da tutti, Ulivieri, Spalletti, Conti. Adesso vivo un momento felice ma resto con i piedi per terra perché c’è ancora molto da lavorare, anche se la strada è quella giusta. La sosta arriva al momento giusto”. Resta comunque il fatto che la simpatia che si è venuta a creare tra Stramaccioni e i tifosi interisti non ha paragoni con i suoi immediati predecessori. Bisogna tornare appunto a Mourinho per trovare un feeling così speciale, consacrato dalla dedica del mister alla curva alla fine del derby: “I tifosi col Siena mi avevano dedicato uno striscione facendomi capire che erano con me e mi ha colpito molto perché io non avevo fatto ancora niente e a fine partita dopo aver perso con l’ultima in classifica in casa la curva ci aveva sostenuto e queste cose non le dimentico. Vincere questo derby per noi era un piccolo modo per ripagare la fiducia anticipata”.
C’è poi spazio anche per analisi più tecnico-tattiche, a partire naturalmente dalla difesa a tre: “Abbiamo trovato il modo di coprire il campo con tre difensori, l’assetto attuale ci dà più equilibrio di squadra e poi ho la fortuna di avere 25 giocatori di grande livello”. Ma poi si torna a scherzare (neanche troppo) quando si parla del rapporto di Stramaccioni con Cassano: “Ieri non mi lasciava più, mi ha fatto prendere un’ernia alla schiena”. Dopo il fischio finale nel derby il fantasista ha fatto festa stringendo forte tra le braccia il suo allenatore fino a prenderlo quasi in braccio. Ma un derby vinto vale questo ed altro…