In un sabato sera a tinte nerazzurre, l’Inter di Stramaccioni vince su tutto. Vince sulla statistica, bloccando a quota 49 la serie di risultati positivi della Juventus, vince sulla paura, presentandosi a Torino con il tridente e affrontando a muso duro il gol di svantaggio, rimediato dopo appena 18 secondi. E vince sulla terna arbitrale, che giudica regolare la posizione di Asamoah e grazia Lichtsteiner lasciandolo in campo dopo il secondo fallo da ammonizione. Gli uomini di Stramaccioni si dimostrano in grado di capovolgere un match partito fin da subito in salita e, grazie a un doppio Milito e la firma di Palacio, conquistano la settima vittoria consecutiva e riaprono ufficialmente il campionato. IlSussidiario.net analizza la gara in esclusiva con Filippo Tramontana, giornalista dell’emittente televisiva 7 Gold e grande tifoso nerazzurro.
Iniziamo con un giudizio generale della partita e della bella vittoria dell’Inter. E’ una vittoria che dà ancora una volta continuità al gioco dell’Inter attuale, al lavoro di Stramaccioni e che soprattutto dimostra una netta convinzione elevata ed importante dei propri mezzi. Battere a Torino una Juve che arriva da 49 risultati positivi è sicuramente qualcosa di incoraggiante ai fini del lavoro della squadra e del tecnico.
Per quanto riguarda invece il gioco espresso dall’Inter? Ho visto un’Inter concentrata, consapevole di ciò che andava fatto e che non ha mai perso la testa, cosa che ieri sarebbe potuta facilmente accadere dopo appena 18 secondi. L’Inter è sempre rimasta in partita e ha vinto meritatamente.
Si aspettava il tridente proposto da Stramaccioni? Personalmente non avevo dubbi che la squadra avrebbe giocato in questo modo, soprattutto perché in questo momento è davvero impossibile pensare di tener fuori uno tra Cassano, Palacio e Milito. Tutti e tre stanno facendo vedere cose notevoli, Stramaccioni non poteva certo rinunciarvi. Inoltre si tratta di un modulo che ha permesso al tecnico di trovare finalmente la quadratura, quindi non vedo perché l’Inter non avrebbe potuto presentarsi a Torino con una formazione che ha portato tanti risultati positivi.
Il gol del 2-1 è però arrivato con Guarin in campo e Cassano fuori… Questo è vero, però anche dopo il vantaggio della Juventus la squadra con il tridente ha tenuto benissimo senza barcollare, rischiando anche di pareggiare in diverse occasioni. Quindi è senza dubbio un modulo che così funziona.
Crede che l’ingresso di Guarin abbia rappresentato una prima chiave di svolta della gara? L’Inter stava giocando bene comunque, però era chiaro che Cassano cominciava ad avere difficoltà a rimanere in campo e a tenere i ritmi elevatissimi della partita, sia da una parte che dall’altra. Stramaccioni ha quindi giustamente deciso di sostituirlo.
E Guarin ha fatto vedere cose notevoli…
Guarin ha fatto una gara incredibile: il secondo gol è al 90% merito suo e, se andiamo a vedere anche il terzo. Nagatomo ha fatto una grandissima cosa, Palacio ha segnato, ma l’azione è partita proprio dai piedi di Guarin che ha allargato la palla sul giapponese. Credo sia proprio questo uno dei maggiori punti di forza dell’Inter: ogni giocatore che viene chiamato in causa dà sempre il meglio di sé.
Un giudizio sull’arbitraggio? Al di là del risultato, è sicuramente negativo. Mi riferisco soprattutto al guardalinee che ha commesso due errori troppo importanti per la partita. Vorrei poi ricordare che lo stesso Tagliavento ha lasciato l’Inter in nove contro la Sampdoria nel 2010, per aver rispettato il regolamento: non capisco però come mai non abbia più ripetuto un tipo di direzione come quella, e soprattutto come mai sia stato così integerrimo solamente in quell’occasione.
Quanto ha influito nella gara l’uscita di Vucinic nell’intervallo? Vucinic è un giocatore sicuramente pericoloso ma ieri sera la difesa dell’Inter ha fatto davvero un gran lavoro. Tutti gli attaccanti della Juventus sono validi, da Matri fino a Giovinco, ma ieri ho visto Ranocchia, Samuel e Juan Jesus fare delle cose incredibili, quindi non mi sono mai preoccupato troppo.
Quella vista ieri è un’Inter da scudetto? Il lavoro che sta facendo Stramaccioni è certamente positivo e i giocatori sono tornati ad essere decisi a far bene, al contrario dell’anno scorso, ma da qui a dire che vincerà lo scudetto è ancora certamente prematuro.