Inter-Bologna è una delle partite chiave della ventiquattresima giornata di Serie A. Match importante per entrambe le squadre: l’Inter deve uscire dalla crisi, il Bologna raccogliere punti in chiave salvezza. Sono 72 (spareggi esclusi) i precedenti nella massima serie tra le due formazioni: il bilancio è di 42 vittorie nerazzurre, 9 rossoblu e 21 pareggi. Il primo confronto diretto fu giocato il 14 Marzo 1920, e fu vinto dall’Inter per 5-0. La prima vittoria felsinea è invece datata 1927, quando gli emiliani si imposero per 4-2. Negli anni ’60, Inter-Bologna è stato anche uno spareggio-scudetto (vinto dal Bologna nel ‘63/64). All’andata, il 3-1 del Dall’Ara battezzò il debutto vincente di Claudio Ranieri sulla panchina nerazzurra; stasera l’Inter si ripresenta al Bologna in un momento particolare e alla vigilia degli ottavi di Champions. Per interpretare i temi dell’incontro ilSussidiario.net ha intervistato in esclusiva Filippo Tramontana, giornalista di Italia7Gold. Ecco le sue impressioni:



Pensa che l’Inter potrebbe essere condizionata dall’imminente incontro col Marsiglia in questo match con il Bologna?
Mi auguro di no, perché questa partita è di vitale importanza nell’economia della stagione dell’Inter. Bisogna assolutamente risalire la classifica e uscire da questo brutto momento, visto che il terzo posto dista sei punti. Bisogna essere concentrati e cercare assolutamente di vincere, per non perdere altri colpi in campionato, se si vuole disputare la Champions League l’anno prossimo. C’è anche un’altra considerazione da fare, l’Inter ha avuto un calendario favorevole in queste ultime giornate e deve quindi cercare di giocare al meglio questo match casalingo contro il Bologna, non certo facile comunque visti gli ultimi risultati.



Quale modulo dovrebbe proporre Ranieri? Dovrebbe insistere su Alvarez o schierare Snijder con due punte?

Sul fatto che in campo ci saranno i giocatori migliori non ci sono dubbi, quindi dovrebbero esserci sia Sneijder, che fra l’altro questa stagione ha giocato poco, che Milito. Poi non so quale modulo tattico adotterà, come non so neanche se Alvarez sarà in campo.

Cosa bisogna temere del Bologna: qualche giocatore in particolare, magari lo stesso Di Vaio?
Di Vaio e Ramirez sono giocatori di grande qualità che bisogna tenere d’occhio, ma ripeto: bisogna che l’Inter sfoderi una prestazione positiva per vincere, non certo come quella contro il Novara.



A cosa è dovuto questo momento dell’Inter? Crisi mentale o appannamento fisico?
Sicuramente è una questione di testa. Sembrava che dopo la vittoria contro il Milan nel derby e contro la Lazio si fosse confermato il buon momento che stava attraversando la squadra. Invece sono venute la sconfitta col Lecce dove peraltro l’Inter non ha giocato male, il pareggio col Palermo, la sconfitta a Roma e quella contro il Novara. Serve una scossa a questa squadra.

E’ ancora possibile lottare per lo scudetto?
No, è un traguardo ormai lontano.

Inevitabilmente, si pensa già alla prossima stagione: Ranieri rimarrà?
Dipende da quello che farà l’Inter in questo prosieguo di stagione, dai risultati che la squadra nerazzurra otterrà in campionato e in Champions. Se facesse bene Ranieri potrebbe meritare anche la conferma. E’ ancora presto comunque per dire chi sarà il prossimo allenatore.

 

Un ritorno di Mourinho è possibile?

 

Lo escludo perché Mourinho vuole grandi acquisti, di spessore internazionale e l’Inter non può permettersi di fare grossi investimenti.

 

Che Inter vedremo quindi la prossima stagione?
Potrebbe essere un Inter intenzionata a puntare sui giovani dato che tra l’altro ci sono tanti ultratrentenni in squadra. Un Inter che dichiaratamente non lotterebbe per lo scudetto ma penserebbe a costruire una squadra per il futuro.

 

Rifondazione, dunque: capitan Zanetti troverà spazio anche nel presunto nuovo ciclo? O sarà accantonato come successe a Bergomi?

 

Fino a quando giocherà così, Zanetti andrà confermato. Corre più di tutti. Ed è anche il simbolo di questa squadra, uno che riesce sempre a dare un rendimento notevole, a dare sempre tutto.

 

(Franco Vittadini)