L’Inter e Ranieri sembrano davvero al passo d’addio. L’impressione, a seguito dell’ennesima sconfiita in campionato (quarta consecutiva, quinta se consideriamo anche la Champions Leguae) è che la partita di ritorno contro il Marsiglia sia davvero l’ultima spiaggia per il tecnico testaccino. Da giorni si rincorrono i nomi di chi potrebbe sostituirlo sulla panchina nerazzurra (i quali nomi restano validi anche per giugno, nel caso di una soluzione interna per chiudere questa stagione o di una conferma di Ranieri fino al termine dell’anno calcistico): tra Stramaccioni e Villas-Boas spuntano Zenga, Simeone e Montella. Che qualcosa in comune ce l’hanno: tutti e tre allenano o hanno allenato il Catania, peraltro con buoni risultati, se non ottimi. Attualmente Montella si trova al nono posto in classifica con 33 punti, con la salvezza quasi raggiunta e addirittura sogni di Europa. Recentemente a Montella, nei giorni della bufera-Reja in casa Lazio, era stato chiesto se nel caso avrebbe accettato, da ex romanista, di allenare i biancocelesti. L’Aeoplanino aveva allora risposto, ai microfoni di Sky: “Ho parlato solo con la dirigenza del Catania, ma sicuramente mi lusinga l’interesse di più società. Vuol dire che Lo Monaco parla molto bene di me…”. Con queste premesse, abbiamo allora sentito l’amministratore delegato del Catania, che ha avuto il merito, per l’appunto, di indovinare sempre l’allenatore giusto per gli etnei. Gli abbiamo chiesto, nell’intervista in esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net, cosa ne pensasse di un Montella in chiave Inter. Secca la sua risposta: “Montella deve stare a Catania. Ha ancora un anno di contratto e lo rispetterà”. Lapidario, e senza giri di parole. E continua con sicurezza: “L’anno prossimo resterà a Catania, non farà l’errore di certi suoi predecessori” (il riferimento è a Zenga, passato dal Catania al Palermo? ndr). Poi conferma le belle parole su di lui, già spese in passato: “Montella ha tutte le qualità per diventare un allenatore serio, importante e di spessore”. Quindi, Montella resta a Catania? Lo Monaco è categorico: “Tutte le chiacchiere di questi giorni sono appunto chiacchiere di giornale”. Bene. Intanto abbiamo approfittato per chiedere all’AD del Catania se i vari allenatori succedutisi sulla panchina etnea abbiano goduto di un clima sereno e privilegiato nel quale lavorare senza pressioni, o se il lavoro di scouting di Lo Monaco sia decisivo.
Anche qui, senza fronzoli: “Non esistono gli ambienti sereni. Ogni ambiente ha le sue difficoltà, le sue caratteristiche. Il problema è che in ogni società ci deve essere una valenza tecnica. Chi viene a Catania è supportato dalla società, e fa l’allenatore e basta”. Quello che forse oggi manca all’Inter.
(Claudio Franceschini)