La sconfitta di Napoli ha riaperto il vecchio tormentone in casa Inter: Ranieri ha le ore contate? Massimo Moratti non più tardi di venerdi si era augurato un segnale dalla squadra; che, invece, è crollata al di là del risultato senza dare mai l’impressione di poter reagire. All’orizzonte c’è il ritorno di Champions League contro il Marsiglia e quindi la situazione potrebbe essere congelata fino a quel punto; ma un’eventuale eliminazione dall’Europa potrebbe davvero segnare l’addio del tecnico testaccino alla panchina nerazzurra. Chi, allora, i possibili sostituti? Si va da qualche allenatore al momento senza squadra (potrebbe essere Giampaolo) a una soluzione interna. Walter Zenga è più di una suggestione; ma allena l’Al Nasr. Si pensa allora a Beppe Baresi in coppia con Bernazzani e magari Luis Figo. Il nome nuovo, però, è quello di Andrea Stramaccioni. Chi è Stramaccioni? E’, da questa stagione, l’allenatore della Primavera dell’Inter. Arriva dalla Roma, città in cui è anche nato. Classe ’76, ha un passato da calciatore – faceva il difensore centrale – e ama raccontare di quando incrociò Totti durante una partita, o di quando fece gol a Buffon o marcò Inzaghi e Vieri. Come calciatore non ha sfondato, lo ha fato come allenatore. Con i giallorossi ha passato sei anni vincendo tantissimo, peima nei Giovanissimi e poi negli Allievi Nazionali. Ha allenato e lanciato tanti ragazzi: da quelli che oggi fanno parte della Primavera di Alberto De Rossi (Verre, Ciciretti, Sabelli, Pigliacelli, Piscitella) a quelli che, anche grazie a lui, sono arrivati fino all’esordio in serie A: Caprari, Crescenzi, Viviani. Lo scorso luglio l’Inter, orfana di Fulvio Pea finito al Sassuolo, lo ha chiamato per mantenere a grandi livelli la Primavera, che in febbraio aveva trionfato al Viareggio. Andrea ha accettato, non prima di aver salutato tutta Trigoria e di aver ringraziato per i sei anni splendidi (è stato Bruno Conti a volerlo alla Roma). Nell’Inter pare si sia subito inserito: in campionato è al terzo posto nel girone B (alle spalle di AlbinoLeffe e Milan, ma con una partita in meno rispetto ai bergamaschi), mentre al Viareggio non è riuscito a difendere il titolo, eliminato agli ottavi di finale dal sorprendente Parma che ha avuto la meglio ai rigori. Sono passati solo sette mesi, eppure Stramaccioni è già entrato nel cuore dei tifosi; non era facile, visto il suo predecessore. 



Ma, come racconta lui ai microfoni di Inter Channel, “All’Inter si è creata subito la giusta empatia; sono romano e vengo da sei anni nella Roma, ma all’Inter mi ha conquistato grazie alla forza con cui mi ha voluto”. E ancora: “Resterò su questa panchina finchè non faremo bene; anzi, finchè non vinceremo qualcosa, e molto anche”. Insomma, Andrea Stramaccioni è legato ai suoi ragazzi e non vuole mollarli: ma se la prima squadra chiamasse…

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