Ieri in Lazio-Bologna il terzo e decisivo gol degli emiliani è stato segnato da Rene Krhin, alla sua prima rete nel campionato italiano. Questo gol ha riacceso i riflettori sul giovane centrocampista sloveno (nato a Maribor il 21 maggio 1990), cresciuto nel vivaio dell’Inter e lanciato in prima squadra da Josè Mourinho nella stagione 2009/2010, cioè quella del Triplete. Loe cinque presenze ufficiali con l’Inter di quella stagione lo rendono a tutti gli effetti uno dei tri-campioni di quella squadra che ha scritto una pagina di storia dei nerazzurri. Poi Krhin è stato mandato a Bologna per crescere e fare esperienza, ma questo anno e mezzo non è stato difficile solo per l’Inter; anche il centrocampista ha dovuto affrontare problemi di vario tipo, tanto che finora ha raccolto soltanto dodici presenze con i rossoblu. Solo cinque, di cui una in Coppa Italia, nell’intera scorsa stagione, mentre in questa è arrivato a quota sette (cinque in campionato e due in Coppa Italia), con il primo gol segnato appunto ieri sera.La rete – unitamente alla buonissima prestazione – ha riacceso i riflettori sul presente e il futuro di Krhin, attualmente in compartecipazione tra la società felsinea e i nerazzurri. Abbiamo dunque contattato telefonicamente il procuratore dello sloveno, Marcel Kacinari. Il procuratore ha risposto in esclusiva a IlSussidiario.net dicendo che “Rene è molto contento per essere tornato finalmente a giocare, anche se non siamo sorpresi perchè sapevamo che prima o poi doveva arrivare il suo momento. Naturalmente, il fatto che è arrivato anche il primo gol in serie A è una grande gioia che ha reso indimenticabile la serata”. A questo punto abbiamo provato a chiedere qualcosa sul futuro, ma con grande gentilezza Kacinari ha tenuto a precisare che non c’è ancora nulla di definito: “Adesso pensiamo a giocare, finalmente, e speriamo che Rene possa tornare a farlo con continuità. Per il futuro ci penseremo a fine stagione, anche perchè per il momento non sono in programma appuntamenti con il Bologna e l’Inter”. Kacinari ha però tenuto a sottolineare l’importanza del fatto che Krhin e Vid Belec (il portiere sloveno, anch’egli di scuola Inter, attualmente al Crotone) siano cresciuti in Italia: “Ci sono tanti talenti in Slovenia, ma crescere in Italia è stato fondamentale per Krhin e Belec”.



Ricordiamo che l’aver partecipato alla cavalcata trionfale dell’Inter 2010 è servito a Krhin per essere convocato nella Nazionale slovena per i Mondiali in Sudafrica, esperienza davvero straordinaria per un ragazzo allora ventenne. Staremo dunque a vedere come si evolverà la stagione dello sloveno da qui a fine stagione, anche perchè da questi due mesi potrebbe dipendere il suo futuro.



 

(Mauro Mantegazza)

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