Torna a parlare Fabio Capello. L’allenatore friulano a inizio dello scorso febbraio si era dimesso da Commissario Tecnico dell’Inghilterra a seguito della decisione della FA di togliere la fascia di capitano a John Terry, passando sopra alla sua figuria autoritaria e di guida dello spogliatoio. Ieri Capello ha rilasciato un’intervista a La  Gazzetta dello Sport, nella quale è tornato a parlare non della sua esperienza con la nazionale inglese (per lui un capitolo chiuso: è stato esplicito sui motivi della separazione, giustamente non ci ritorna), quanto del campionato italiano, che l’ha visto protagonista per tanti anni e nel quale ha vinto sette scudetti (sul campo; due revocati). Ha toccato tanti temi, Capello: dal Milan di cui ha detto “Qui ho passato anni meravigliosi, sono stato a lungo” e che vede ormai favorito nella corsa al titolo “perchè inseguire verso la fine diventa più difficile, anche se hanno perso concentrazione contro l’Arsenal”; poi di Zlatan Ibrahimovic, che proprio lui volle in Italia (lo cercò quando allenava la Roma, lo trovò a Torino, nei due anni alla Juventus): “Fa la differenza in tutti i momenti; di solito i fuoriclasse sono piccoli, lui invece è alto, veloce e con grande tecnica: giocatori così sono difficili da trovare”. Sul paragone, ormai classico, con Van Basten, allenato a lungo, Capello si è così espresso: “Sono leggermente diversi. La tecnica è quella, ma Van Basten viveva più per il gol, mentre Ibra a volte vuole dimostrare altro e si perde un po’”. Ancora, Capello, ha parlato di un’altra ex squadra, la Juventus, che l’ha visto protagonista prima come giocatore, poi come allenatore. Qui è stato lapidario e diretto: “Sono in silenzio stampa? Beh, se hanno deciso così, ci sarà un motivo”. Ancora un affondo sul mercato: “Messi all’Inter è un sogno. Come quello di Berlusconi di portare Cristiano Ronaldo al Milan. Costano troppo”. E infine, la domanda che più interessava: quella sul futuro. Dopo aver dichiarato di essere sereno e di aspettare, ha categoricamente negato la possibilità di un approdo sulla panchina dell’Inter: “Lo escludo al 100%”. Ma come? gli fanno notare. Non si è forse incontrato a Londra con il presidente Moratti? “Assolutamente no”, ha ribadito Don Fabio. L’inghippo è presto svelato: Capello ha casa vicino al ristorante nel quale è solito pranzare Moratti, tutto qui. Nessun incontro, perciò, nessun contatto. 



Anche perchè Capello aveva già avuto modo di dirlo chiaro: “Non tornerò in Italia”. Già. Qualcuno ricorderà, tuttavia, che un “Non ci andrò mai” lo disse anche quando lavorava per la Roma. Quel pronome “ci” era riferito alla Juventus…

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