Pensa in grande il Chelsea di Roman Abramovich: Fabio Capello e Gianfranco Zola sono i due nomi nel taccuino di Roman Abramovich. Non stiamo ovviamente parlando di elementi da inserire nella rosa di giocatori dei Blues, bensì di figure tecniche e dirigenziali che darebbero una nuova dimensione al club di Stamford Bridge. L’ottimismo di Abramovich è tornato grazie a Roberto Di Matteo: l’italiano, che ha rilevato la squadra da un semi-disastroso Villas-Boas, ha risollevato le sorti del Chelsea, riuscendo a ribaltare la situazione con il Napoli in Champions League e portandolo, dopo la vittoria di Lisbona, a un passo dalle semifinali; già timbrato anche il penultimo atto di FA Cup, mentre in campionato è sempre vivo l’assalto al terzo posto, o comunque al quarto. Ma si lavora già per la prossima stagione, perchè se è vero che Di Matteo ha fatto bene, è altrettanto vero che sembra comunque una soluzione temporanea: Abramovich ha da sempre i grandi nomi in testa, e vuole loro alla guida dei Blues. Ecco perchè è possibile che Fabio Capello si possa sedere sulla panchina del Chelsea: la sua esperienza non è in discussione, nè la sua fama da vincente e il fatto che a Londra sia ormai di casa, dopo aver allenato la Nazionale fino allo scorso febbraio. E c’è una qualità in più per don Fabio: la sua grinta, il suo non voler guardare in faccia a nessuno (da cui le dimissioni presentate alla FA, colpevole di avergli messo i piedi in testa sulla questione di John Terry). E’ lui l’uomo giusto per Abramovich, il sergente di ferro in grado di mettere in riga uno spogliatoio che è peggio di una polveriera e non è certo gestibile da chiunque, basta chiedere a Villas-Boas che fondamentalmente è “saltato” a causa degli attriti con i senatori. Attriti che con Capello non ci sarebbero: a Madrid hanno provato a metterlo in discussione, lui non ha fatto una piega, ha allontanato chi cospirava e ha vinto la Liga. Dalle parti di Stamford Bridge sarebbe ben visto: come manager dell’Inghilterra forse i risultati non sono stati quelli sperati, ma le sue capacità hanno colpito nel segno, e i tifosi non sono stati troppo contenti del suo addio. Resta il fatto, tuttavia, che Capello non siede su una panchina di un club da quasi cinque anni, che il lavoro di selezionatore è ben diverso e meno stressante e che Capello non sembrava essere troppo entusiasta dell’idea. Però, chissà: di sicuro Abramovich ha risorse economiche in grado di solleticarlo, e anche un parco giocatori che conosce bene (da Terry ad Ashley Cole a Lampard) più qualche innesto giusto in arrivo dal mercato.
E poi, come gioco, Capello ha sempre privilegiato il 4-4-2, e le sue squadre sono famose per il poco spettacolo ma per la tremenda concretezza: quello che serve al Chelsea, il cui pubblico non è certo quello del Barcellona o del Real Madrid, che vuole lo spettacolo sempre e comunque; e la squadra guadagnerebbe sicuramente in affidabilità difensiva. C’è di più, però: con Capello potrebbe arrivare anche Gianfranco Zola, e qui con i tifosi si sfonda una porta aperta: Magic Box, come lo chiamano da queste parti, è stato votato come il miglior straniero mai transitato da Stamford Bridge, è un idolo e ha indubbie capacità tecniche e dirigenziali: sarebbe lui il nuovo responsabile dell’area tecnica del Chelsea. Chissà, l’accoppiata italiana potrebbe ampliarsi a un trio, visto che Di Matteo sta comunque lavorando bene e potrebbe essere confermato all’interno dello staff, magari come secondo, o con qualche ruolo interno. A meno che non voglia provare l’avventura da allenatore. Per adesso, ipotesi, ma oggettivamente possibili.