La partita del brunch domenicale tra Fiorentina e Inter si conclude con uno 0-0 che soddisfa poco le due formazioni.

CRONACA PRIMO TEMPO – Il primo tempo risulta opaco 0-0 e giocato a ritmi troppo lenti offrendo al pubblico del Franchi rare emozioni su entrambi i lati. L’Inter parte per fare la partita e spinge sugli esterni dove giocano Zarate e Alvarez supportato, quest’ultimo da un vivace Maicon. Il centrocampo dei neroazzurri però non permette un giro palla veloce e ficcante così si resta ad osservare molto gioco orizzontale e poche verticalizzazioni per Milito, per lo più in fuorigioco. La squadra di Delio Rossi invece muta gradualmente nel corso della partita; parte con il classico catenaccio e contropiede che la porta vicina al vantaggio dopo soli due minuti con il tiro dal limite di Kharja. L’atteggiamento permissivo e il ritmo blando dei neroazzurri dà coraggio alla Fiorentina, che incitata dal proprio pubblico, inizia a tenere più palla per poi infilare le sue due “punte” Cerci e Ljaic verso la porta di Julio Cesar. le occasioni più pericolose portano la firma di Cerci, rapido a penetrare in area ma poco preciso nel tiro, e Kharja che alla mezz’ora raccoglie l’invito dello stesso Cerci ma conclude sulla retroguardia neroazzurra ottenendo solo un corner. L’unica azione degna di nota dell’Inter è quella che si costruisce Zarate al 25′ quando, alla sua maniera, punta l’area e trova uno spiraglio per il tiro sul primo palo che però esce a lato. Forlan, lanciato dal primo minuto da Stamaccioni si fa sentire solo nei primo minuti quando ci prova con una conclusione coraggiosa dalla distanza costringendo Boruc alla parata a due tempi. Si chiude la prima frazione dopo un minuto di recupero; l’Inter se vuole sfruttare l’ennesima frenata dell’Udinese ed accorciare le distanze per il terzo posto deve fare sicuramente di più, non a caso Strama ha iniziato a far scaldare Snejder, la Fiorentina invece può ritenersi soddisfatta dei primi 45′ certo, si sente che manca la boa lì davanti ma il pubblico sta comunque apprezzando l’atteggiamento della squadra.
CRONACA SECONDO TEMPO – La ripresa si apre con una sorpresa: non è il trequartista olandese ad entrare in campo ma Nagatomo che prende il posto, alquanto inspiegabilmente, di capitan Zanetti. Stramaccioni probabilmente vuole più spinta anche sulla corsia di sinistra, cosa che l’amato Javier non è riuscito a fare con continuità. L’Inter parte forte, il suo gioco si concentra sopratutto sugli esterni dove il vivace giapponese offre sovrapposizioni sulla corsia di Zarate che permettono all’altalenante argentino di crearsi degli spazi utili alle conclusioni da fuori come quella che sorvola la traversa subito al 47′. Tuttavia il gioco dei neroazzurri deficita di geometrie precise e utili all’economia del gioco anche grazie ad una Fiorentina brava a difendersi e ripartire con i suoi tornanti, Pasqual e Cassani, che una volta superata la metà campo cercano la verticalizzazione per Cerci o Ljaic. Stramaccioni intuisce che così non si va da nessuna parte e si decide a togliere per l’ennesima volta un insufficiente Forlan per Sneijder sperando che il ritrovato trequartista dia quel qualcosa in più ad una squadra fin ora troppo poco pericolosa. In tutto questo gli avversari non stanno a guardare; Ljaic ispirato, con un ottimo slalom tra i paletti neroazzurri, serve in area Camporese, salito per il corner precedente, ma il giovane difensore non è rapido nel servire Kharja che gli aveva dettato l’assist con un ottimo inserimento. I minuti passano incessantemente, nessuna delle due squadre manovra in modo preciso e convincente, in questa fase del match la fanno da padrona giocate individuali come un’altro tentativo di Zarate, oggi tra i migliori, e qualche incursione di Maicon ottimo nel saltare gli uomini come mai in questa stagione, ma poco preciso nei cross. Delio Rossi opera il primo cambio al 68′ togliendo un encomiabile Behrami per il giovane Salifu (classe ’92) e, subito dopo, la squadra di casa costruisce l’azione più importante della sua partita: verticalizzazione di Kharja per Lazzari che troppo facilmente si presenta davanti a Julio Cesar, il quale spera di perdere la palla ma abbranchia solo le gambe dell’ex Cagliari. Valeri, uno che ha concesso ben 5 dei 10 rigori che l’Inter si è vista contro in questa stagione, non ha dubbi ed indica il dischetto dell’area. Dagli 11 metri si presenta Ljaic che calcia, forse un troppo debolmente, ma sicuramente troppo poco angolato permettendo, al gattone brasiliano, di nome Julio Cesar, di parare il suo terzo rigore di questo travagliato campionato. I viola subiscono il colpo e gli ultimi minuti sono tutti di marca neroazzurra che chiudono gli avversari nella loro metà campo concedendogli solo qualche “spazzata” per riprendere ossigeno. Strama vorrebbe mettere dentro il Pazzo ma deve fare i conti con la fragilità di Chivu che chiede il cambio facendo andare su tutte le furie l’ex attaccante della Fiorentina. A dieci minuti dal termine è ancora la Fiorentina ad andare vicina al vantaggio sfruttando una palla inattiva che trova libero l’interessantissimo Nastasic il quale calcia di poco alto sopra la traversa. Per quanto riguarda l’Inter si ricorda un’apprezzabile giocata di Nagatomo che termina al lato del primo palo e due conclusioni velenose di Zarate e Milito. Dopo tre minuti di recupero, in cui l’Inter cerca la vittoria più con i nervi che con l’Intelligenza, si conclude una partita bruttina dove nessuna delle due squadre ha veramente meritato di vincere: perciò, per quanto riguarda il tabellino il pari è il giusto risultato, per quanto riguarda le ambizioni delle due formazioni voleva, quello che nessuna voleva.



 

Boruc; Camporese, Natali, Nastasic; Cassani, Kharja, Behrami (22′ st Salifu), Lazzari, Pasqual; Cerci; Ljajic (27′ st Acosty). (Neto, Gamberini, Olivera, Montolivo, De Silvestri). All. Rossi.

Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu (37′ st Ranocchia), Zanetti (1′ st Nagatomo); Poli, Cambiasso; Alvarez, Forlan (9′ st Sneijder), Zarate; Milito. (Castellazzi, Stankovic, Guarin, Pazzini). All. Stramaccioni.



Valeri di Roma.

Ammoniti: Chivu, Nastasic, Milito, Julio Cesar, Acosty, Pasqual, Lucio, Cerci. Angoli: 5-4 per l’Inter. Recupero: 1′; 3′.

Boruc 6.5: mai una sbavatura, sempre reattivo.
Natali 6: controlla bene la retroguardia, soffre poco.
Nastasic 7: più gioca più questo ragazzo impressiona per sicurezza e capacità. E’ un classe 93′ dal futuro assicurato.
Camporese 5.5: anche lui giovanissimo ma meno pronto per un ipotetico grande salto. Oggi qualche tentennio davanti a Milito e compagni.  
Kharja 6.5: torna in campo dopo molto tempo e dimostra di meritarsi il posto. Dà gioco e ritmo alla sua formazione con precisione e costanza.
Lazzari 6.5: il suo allenatore non può contare sulla pericolosità di un attaccante vero e allora lui si prende la briga di spaventare gli avversari. Rigore procurato oltre a diversi tiri pericolosi.
Bherami 7: il solito leone difficile da non apprezzare. Caparbio e grintoso, l’uomo che tutti vorrebbero avere.
Cassani 5: spinge ad intermittenza sulla corsia, manca spesso di precisione.
Pasqual 5: come il compagno non offre una prestazione sufficiente.
Cerci 6: prova con la sua tecnica a aprire dei varchi per gli inserimenti dei compagni. Ci mette l’impegno ma non basta questo a vincere.
Ljaic 5: fino al rigore aveva fatto una discreta partita ma pesa troppo l’errore dal dischetto. Quell’occasione poteva sicuramente essere vitale per il risultato finale.
All. Delio Rossi 7: prepara benissimo il match, la sua Fiorentina migliora col passare dei minuti ed il pubblico apprezza. Atteggiamento giusto per le prossime fondamentali partite.



Julio Cesar 7.5: è lui sicuramente l’uomo partita. Para un altro rigore che poteva costare carissimo ai suoi compagni.
Maicon 6.5: finalmente si decide a saltare l’uomo e si vedono i risultati. Da perfezionare il cross ma la prestazione è discreta.
Lucio 6: fondamentale in alcune chiusure; la sua voglia di uscire palla al piede non la correggerà mai nessuno.
Chivu 5.5: anche da centrale non si presenta benissimo. Appare impacciato, poi si fa male e costringe al cambio forzato Stramaccioni.
Zanetti 5: non la sua migliore partita, giusto il cambio anche se fa strano.
Cambiasso 6: recupera molti palloni ma non dà ritmo alla manovra neroazzurra.
Poli 5: invisibile, non incide forse perchè costretto a proteggere troppo la metà campo.
Alvarez 5.5: dei miglioramenti ci sono rispetto alla partita contro il Siena (dribbling e velocità sono ottimi) ma manca ancora una più completa connessione con la squadra.
Forlan 4: Strama si fida della sua esperienza ma lui non lo ripaga. Giusto un tiro centrale poi zero.
Zarate 7: il migliore dei suoi. Il suo noto difetto genetico sarà difficile da curare ma almeno è quello che tira di più e salta l’uomo con costanza. Ritrovato.
Milito 5.5: oggi poco in forma, forse era giusto far partire dal primo minuto Pazzini.
Nagatomo 6: entra nei secondi 45′ e l’Inter inizia a spingere anche sulla sinistra.
Sneijder 5.5: si spera offra alla collettività una sua giocata che possa sbloccare una partita altrimenti troppo noiosa. La voglia c’è ma le idee devono ancora arrivare e si spera arriveranno.
All. Stramaccioni 6: giusto sfruttare Sneijder anche se non al meglio, un po’ meno partire ancora con MIlito titolare. La sqaudra è quella che è e lui non può fare i miracoli sopratutto contro una squadra che pensa più a non prenderle che ad altro.

 

(Giorgio Davico)