Vince l’Inter 3 a 1 a Udine, rilanciandosi prepotentemente nella corsa Champions. Proprio questo duello per la coppa dalle grandi orecchie, insieme all’appassionante sfida scudetto e alla travolgente corsa alla salvezza, stanno rendendo questo campionato uno dei più belli degli ultimi anni, in quanto nulla è scontato fino alla fine, e a quattro giornate dal termine tutto è ancora possibile, soprattutto perché mancano ancora molti incroci interessantissimi. Quello di oggi tra la squadra di Stramaccioni e quella di Guidolin era proprio uno di questi, ed a spuntarla è stata la squadra con più qualità. Ma, prima di quella, oggi a fare la differenza a favore dei nerazzurri è stato il carattere, come da molto tempo, prima dell’arrivo di Strama, non si vedeva. La compagine meneghina infatti va sotto dopo 5 minuti, nel covo di una delle squadre più forti e temibili della serie A da diversi anni a questa parte: pareggiare i conti in pochi minuti, ribaltare la situazione e chiudere i conti in mezz’ora, è una prova di grande orgoglio. Ad esso, come detto, va associata la grande qualità dei cecchini nerazzurri: sugli scudi Snejider, che al rientro da titolare realizza una doppietta (un gol meraviglioso), ed Alvarez, che quando riesce ad esprimersi fa capire di avere grandissimo talento, come in occasione del terzo gol. Ma non meno importante è stata la prova del centrocampo, tutta muscoli e rapidità (ottima prestazione di Guarin) e finalmente della difesa, che ha retto abbastanza serenamente alle ripetutte veementi folate offensive dei bianconeri, alle quali poche retroguardie, quest’anno, hanno fatto fronte. Per quanto riguarda i friulani, questo è certamente un match ball sprecato: adesso sarebbero pari alla Lazio e l’Inter, forse la concorrente più temibile, sarebbe fuori dai giochi. Tuttavia, Di Natale e compagni hanno gli stessi punti dei nerazzurri, e ancora diversi scontri diretti davanti, e nulla è ancora deciso. Ma veniamo al match.
– Già dalle formazioni si traggono spunti interessanti, soprattutto per quanto riguarda l’Inter, dato che Strama addirittura non convoca Forlan per scelta tecnica, promuove Alvarez al posto di Zarate e Guarin per Poli, ma soprattutto rilancia Snejider, per la prima volta titolare con lui. Formazione tipo invece per Guidolin, che rimpiange sempre di più, al momento di stilare gli 11, l’assenza di Isla. La gara è subito frizzante, anzi a dire il vero esplode dopo pochi minuti, 5 per l’esattezza: rabona di Di Natale, Armero raccoglie e appoggia a Danilo, che mira, carica e spara, scheggiando il palo e insaccando un bolide clamoroso. Vantaggio bianconero improvviso, inaspettato, e paradossalmente deleterio. Già, perché i giocatori, ebbri di cotanta speme, sulle ali dell’entusiasmo e spinti dal pubblico attaccano a più riprese con veemenza, dimenticandosi della fase difensiva. E, si sa, quando davanti hai certa gente, non puoi permettertelo. E questa legge, più di vita che “del gol”, ecco che si mostra soli 4 minuti dopo, quando Snejider raccoglie un invito al limite dell’area e scarica un diagonale sinistro che Handanovic, quasi che la palla scottasse, si rifiuta di bloccare: la sfera rotola dolcemente in porta, il pareggio è raggiunto e la frittata è fatta. Infatti l’Inter si ritrova a impostare una partita che rischiava di essere complicatissima, e invece se la trova quasi in discesa, per il decisivo fattore psicologico. Tanto è vero che i ragazzi di Guidolin lasciano pian piano il possesso palla agli avversari, che alternano fasi di avvolgente manovra a violente ripartenze condotte dai sapienti piedi di Snejider e Alvarez, i quali non a caso segnano i successivi gol. L’olandese infatti al 27’ sigla il vantaggio nerazzurro raccogliendo al centro dell’area il delizioso invito di un Principe Milito in versione assistman, e anticipando l’accorrente Handanovic con un meraviglioso tocco sotto che si infila nel sette. Il tran tran della gara non cambia dopo il vantaggio degli ospiti: non a caso anche il terzo gol arriva su contropiede, innescato da un sapiente lancio del possente Guarin per Alvarez, che si beve Danilo con un paio di finte e silura Handanovic con un preciso diagonale di destro. Questo gol mette il sigillo sul primo tempo, ma il discorso ripresa è aperto, perché i padroni di casa sono comunque in forma e in grado di mettere in difficoltà gli avversari con la loro rapidità.
– E infatti il secondo tempo si apre con un assalto dei bianconeri, che cercano con una reazione emotiva di infilzare Julio Cesar. Dopo tre minuti Floro Flores ha l’occasione di vedersela a tu per tu con il portierone brasiliano, ma viene recuperato da Lucio e Nagatomo che lo chiudono prima che faccia danni. Due minuti dopo sempre lui è protagonista di una sponda per Di Natale, che però, stranamente, oggi è poco concreto in zona gol. Qua termina la prima folata bianconera, che lascia il posto all’Inter nella gestione della sfida. La Beneamata, essendo la partita già in ghiaccio, non sfonda più, ma si limita a gestire il possesso: le uniche possibilità di spettacolo sono invece dovute all’orgoglio del singolo che non ci sta a svolgere il compitino. E così Maicon al 64’ duetta alla grande con Guarin e spara dal limite un siluro che Handanovic mura senza problemi, mentre al 72’ Snejider conclude un’azione avviata dal solito eccellente Guarin con un sinistro rasoterra che toglie le ragnatele dalla base del palo a sinistra di Handanovic. E va avanti così finchè l’Udinese non riacquista il vigore necessario per far partire la seconda “crociata”: è quella finale, degli ultimi minuti, il cui scopo non è raggiungere un’improbabile pareggio, ma fare un gol che pareggi il conto totale (all’andata finì 1-0 per l’Udinese) in vista di un ipotetico arrivo a pari punti. Ma l’unico brivido arriva al 94’ con due cross terribili di Domizzi e Torje che vengono vanificati da Floro Flores. Si chiude così il primo dei molti scontri diretti che, da qui alla fine del campionato, daranno più pepe a questa corsa all’Europa che conta. E, se il buongiorno si vede dal mattino, sarà uno spettacolo assistere a questa emozionante sfida.



 

UDINESE-INTER 1-3

 

PRIMO TEMPO 1-3


MARCATORI: Danilo (U) al 6′, Sneijder al 10′ e al 28′, Alvarez al 37′ p.t.


UDINESE (3-5-2): Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta (15′ st Pereyra), Pinzi, Pazienza (32′ st Torje), Asamoah, Armero (15′ st Pasquale); Floro Flores, Di Natale. (Padelli, Ekstrand, Abdi, Barreto). All. Guidolin.




INTER (4-3-2-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Guarin, Stankovic, Cambiasso; Alvarez (21′ st Obi), Sneijder (41′ st Poli); Milito (40′ st Zarate). (Castellazzi, Cordoba, Faraoni, Pazzini). All. Stramaccioni.

 

ARBITRO: Banti di Livorno.


NOTE: Ammoniti Danilo, Floro Flores, Stankovic. Angoli 5-4 per l’Udinese. Recupero: 1′; 6′.

Le pagelle dell’Udinese

 

UDINESE

Handanovic, 5: dopo una grande stagione, una papera pesante in un momento decisivo

Benatia, 5: si fa uccellare da Milito nel raddoppio interista



Domizzi, 6: buona prestazione, costante spinta e cross pericolosi

Danilo, 5: un misto tra il 7 del gol e il 3 del modo in cui affronta Alvarez nel terzo gol nerazzurro

Basta, 5.5: nervoso e approssimativo, sotto il suo standard

Dal 15 st Pasquale 5.5: non un grande impatto sulla gara

Dal 15 st Pereyra, 6.5: entra meglio di Pasquale, ma non riesce da solo a dare la svolta

Pinzi, 6.5: fino all’ultimo ostinato e convinto, non molla fino alla fine

Pazienza, 6: qualche colpo geniale in mezzo a tanta normale amministrazione

Dal 32 st Torje 5.5: non riesce ad incidere con le sue armi

Asamoah, 6.5: diversi spunti interessanti

Armero, 6: nonostante non sia il devastante Armero di inizio stagione, quando esce si sente

Floro Flores, 6: è il mix tra il 7, frutto di generosità incredibilie e grande abilità a crearsi occasioni, e il 5, dato dalla facilità con cui le sciupa

Di Natale, 4.5: più che per la prestazione, è un votaccio simbolico, visto che il capitano non prende i suoi per mano in una partita decisiva

All.: Guidolin, 5.5: la sua squadra ha perso le forze: bisogna capire se fisiche o psicologiche, e bisogna capirlo in fretta per porvi rimedio, ora che si è ancora in tempo

Le pagelle dell’Inter

 

Julio Cesar, 6: sul gol non può nulla, per il resto normale amministrazione

Maicon, 6: spinge poco rispetto al solito, ma quando lo fa, lo fa davvero

Lucio, 7: grande prestazione per attenzione, potenza e precisione negli interventi

Ranocchia, 6: più pasticcione e insicuro del collega, se la cava comunque meglio delle ultime uscite

Nagatomo, 6.5: bada più alla fase difensiva, e stavolta la svolge molto bene

Stankovic, 6.5: fondamentale negli equilibri interisti per l’intelligenza che, abbinata alla grinta, sta alla base di molte azioni dei suoi

Guarin, 7.5: uno dei migliori, abbina una fisicità straordinaria ad un’ottima qualità ed un’interessante intelligenza tattica. Avrebbe fatto molto, ma molto comodo averlo prima

Cambiasso, 6: non spicca, ma svolge un ruolo importante e oscuro di protezione

Alvarez, 7: gol pregevole condito da diversi movimenti e movenze da giovane campione

Dal 21 st Obi, s.v.

Sneijder, 8: man of the match, rientra e fa doppietta, zittendo sul nascere i mugugni sulla sua ultima prestazione. Decisivo e meraviglioso a vedersi, cosi come il suo secondo gol

Dal 41 st Poli, s.v.

Milito, 7: non segna, ma fa due assist e lavora tantissimo per la squadra

Dal 40 st Zarate, s.v.

All.: Stramaccioni, 8: mini impresa impossibile a pensarsi un mese fa. Rida carattere ai giocatori, e soprattutto un’idea tattica convincente.

 

Giovanni Gazzoli

Twitter @giogazzoli