“In Italia c’è troppa pressione: si esonerano troppi allenatori, io sto benissimo dove sono”. Il dove sono è, come noto, la Russia, più precisamente San Pietroburgo; a parlare è Luciano Spalletti, allenatore dello Zenit, che la scorsa settimana ha guidato alla vittoria del secondo campionato consecutivo. Le parole sono riportate da Repubblica: visto l’andazzo della stagione di serie A, con società che hanno cambiato anche tre allenatori (Inter e Genoa, ma anche il Palermo), non vediamo perchè il toscano dovrebbe tornare a misurarsi con il nostro calcio. “A meno di offerte clamorose, non torno”, conclude. Quali potrebbero essere queste offerte clamorose, e soprattutto da chi potrebbero arrivare? Ragioniamo. L’Inter fino a qualche settimana fa era una squadra data senza guida tecnica dal 14 maggio: l’arrivo di Stramaccioni in panchina portava a questa ipotesi. Solo che l’impatto avuto dall’ex allenatore della Primavera (4 vittorie e 2 pareggi, e soprattutto una ventata di entusiasmo portata in un ambiente che sembrava fuori giri in modo definitivo) hanno convinto Moratti che può essere lui la soluzione per il futuro. Non c’è ancora niente di scritto, ma intanto il vento tira da quella parte: porta chiusa per Spalletti, uno dei tanti nomi fatti per la panchina dell’Inter. Ci sarebbe il Milan: Galliani vuole tenere Allegri e gli ha rinnovato il contratto, Berlusconi spinge per cambiare ma intanto lo stesso Allegri in conferenza stampa dice di aver parlato con il presidente, che l’ha rassicurato sul futuro. Un rebus: se il livornese perde lo scudetto, la sua posizione è assolutamente in bilico, soprattutto se Berlusconi torna di fatto, e non solo di nome, alla guida della società. La disponibilità economica ci sarebbe: forse non quella che possono permettersi in Russia, ma abbastanza da convincere Spalletti a tornare? Non sappiamo. E poi il Milan è un ambiente che porta pressioni a prescindere: se ti siedi su quella panchina sai che devi vincere e lo devi fare subito, chiedere a Carlo Ancelotti, che nonostante i molti trofei alzati è sempre stato in discussione. Andando avanti a sfogliare la margherita, troviamo la Roma: Luis Enrique stando alle ultime tornerà in Spagna a fine stagione. Ma è davvero possibile che Di Benedettopunti sullo stesso allenatore che è stato a Trigoria tra il 2005 e il 2009 e che ha contribuito a riportare la Roma a lottare per lo scudetto e a conquistare due volte la Coppa Italia e una la Supercoppa Europea? Da Trigoria, Spalletti se ne andò con polemiche annesse (si diceva non avesse più il controllo dello spogliatoio):
Anche se nel frattempo la dirigenza è cambiata, un suo ritorno in giallorosso è alquanto improbabile. Chi rimane? Al momento, nessuno, a meno che non si liberi la panchina del Napoli (ma il monte ingaggi voluto da De Laurentiis renderebbe molto complicata l’operazione) o quella dell’Udinese, che sarebbe un ritorno probabilmente gradito e dove Spalletti potrebbe lavorare serenamente senza l’assillo del risultato. Anche questa ipotesi però, con tutto il rispetto per l’Udinese e per le cose straordinarie che ha fatto in questi anni, sembra improbabile. Dunque, Spalletti resterà in Russia: sempre che non ci sia l’idea di andarsene da lì, ma per emigrare in altri Paesi che non siano l’Italia. E allora qui dobbiamo aprire altre strade: Paris Saint-Germain, Manchester City, Chelsea. Al momento, strade difficili, ma si vedrà.