La seconda di Stramaccioni. Il leit motiv di questo Cagliari – Inter dovrebbe essere questo. Ma c’è n’è anche un altro clamoroso: la formazione sarda ha scelto per quest’incontro di giocare allo stadio “Nereo Rocco” di Trieste, per il solito problema che si sta trascinando in questa stagione, quello della provvisoria inagibilità del “Sant’Elia”. Una decisione che penalizza i tifosi sardi, soprattutto gli abbonati, e che rischia di fare felice solo una città, Trieste, da tanto tempo lontana dal grande calcio. Oltre a questa cosa c’è la classifica delle due squadre a recitare in parte una sua importanza. Forse perché le due formazioni non hanno più tanti obiettivi da raggiungere. Il Cagliari ha 37 punti, è praticamente quasi salvo, anche se un risultato positivo contro l’Inter, soprattutto una vittoria, darebbe ancora più tranquillita alla compagine sarda. L’Inter con 44 punti dovrebbe veramente fare un finale di campionato straordinario per raggiungere la Lazio che ora è al terzo posto con 51 punti: la Champions League è ancora molto lontana. Per parlare di questo match abbiamo sentito Gianluca Rossi, noto giornalista di Telelombardia e tifoso nerazzurro. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.



Partiamo dal primo problema, il Cagliari gioca a Trieste: ha senso questa decisione?

Mi sembra una decisione assurda, che sinceramente non condivido. Trieste poi è veramente lontanissima da Cagliari.

E i tifosi del Cagliari come prenderanno questa decisione?

Non penso nel migliore dei modi, soprattutto gli abbonati, ma bisognerebbe chiederlo direttamente a loro.



Un suo giudizio su Cellino?

E’ un presidente un po’particolare, uno di quei presidenti tifosi che fa parte del calcio italiano, come lo stesso Zamparini, o come anche Moratti, abituato a prendere ed esonerare gli allenatori, per il suo amore verso la sua squadra.

Per il Cagliari fare risultato vuol dire fare un passo decisivo per la salvezza?

Certamente, anche se ritengo che la squadra sarda abbia disputato un campionato tranquillo.

Per l’Inter significherebbe una conferma della bravura di Stramaccioni?

No, credo che dopo due partite non si possa giudicare un allenatore. Stramaccioni potrebbe anche essere confermato se l’Inter otterrà il terzo posto, ma credo che dovrebbe essere Moratti innanzitutto ad avere le idee chiare su chi sarà l’allenatore della prossima stagione, al di là dei risultati ottenuti da Stramaccioni. Circolano tanti nomi, come ad esempio Villas Boas: bisogna innanzitutto che l’Inter sappia veramente cosa vorrà fare nella prossima annata.



A livello tattico che partita sarà?

Penso che l’Inter attaccherà, essendo superiore come squadra. I problemi potrebbe averli non certo nel reparto offensivo, ma in quello difensivo che ha mostrato diverse lacune in questa stagione.

Chi potrebbe essere decisivo nella squadra nerazzurra?

Milito quest’anno si è dimostrato un attaccante di razza. Ha risolto spesso tante partite, è stato molte volte decisivo. E’ ancora un giocatore che fa la differenza, una punta ancora molto importante per l’Inter.

Inter con l’obiettivo Europa League ormai?

Credo che raggiungere la Champions sarà difficile quest’ anno. Ma se per una stagione si fa l’Europa League non è una dramma. In Italia si sottovaluta troppo questa competizione, c’è una sorta di provincialismo del nostro calcio. I club non vogliono giocare l’Europa League, perché dà meno introiti economici della Champions. Contano soltanto il campionato e la Champions. Negli altri paesi la situazione è diversa e forse siamo noi che abbiamo una concezione del football sbagliata.

 

(Franco Vittadini)