Nel 178esimo derby della Madunina, l’Inter piega il Milan per 4-2 e consegna lo scudetto alla Juventus. La squadra di Stramaccioni si aggiudica un derby pirotecnico e caratterizzato dai continui ribaltoni. Una vittoria meritata quella conseguita dai nerazzurri che chiude le velleità di scudetto della compagine di Allegri e lascia ancora aperta una flebile speranza in chiave Champions League per la squadra del presidente Moratti. Ben sei gol, tre calci di rigore ed una coda di strascichi polemici evitata solo grazie alla vittoria conseguita dai nerazzurri. Un’Inter con più idee e cuore, al cospetto di un brutto Milan. I rossoneri chiuderanno l’incontro con un possesso palla superiore rispetto a quello interista (54% contro il 46% nerazzurro) ed anche con un predominio territoriale leggermente a favore (11’22” a 9’27”), ma sono dati che non bastano se non tradotti adeguatamente in attacco. La quantità non è infatti sinonimo di qualità e per questo motivo i tre punti ottenuti dai padroni di casa sono più che legittimi. Merito di una manovra molto più ariosa e della differente pericolosità dei due attacchi. Match winner dell’incontro il solito Diego Milito, cecchino infallibile con il 100% nel rapporto conclusioni nello specchio/realizzazioni. Sull’altra sponda del Naviglio non bastano i gol numero 27 e 28 del campionato di Ibrahimovic, davvero troppo solo contro questa Stra-Inter. L’uomo del match è senza dubbio Diego Milito. Il Principe vince alla grandissima il confronto con il suo diretto avversario del reparto d’attacco del Milan, Zlatan Ibrahimovic. Ibra è stato spessissimo decisivo, non solo in stagione ma nella sua carriera, ma oggi ha dovuto cedere le armi a un numero 22 interista davvero senza eguali. Anzitutto tre gol per Milico su quattro tiri totali, in confronto al numero 11 del Milan che ha segnato due reti a fronte di sei tiri totali. Milito ha passato meno il pallone rispetto ad Ibrahimovic, ma è stato decisamente più ficcante. La percentuale dei passaggi positivi dell’attaccante dell’Inter, infatti è di quasi l’88%, a fronte del 78% di Ibrahimovic. Vero che l’attaccante rossonero si è dannato l’anima, come sempre con una infinità di dribbling (sette) contro uno solo di Milito, ma alla fine ha ragione chi fa gol.



I GOL – 1-0 al 14′: Punizione per l’Inter sulla trequarti campo rossonera, spostati sulla destra. Batte Sneijder, la parabola arcuata spiove sul secondo palo, Samuel (tenuto in gioco da Abate al momento della battuta) la devia verso il centro, Milito si ritrova solo in area piccola, concede alla palla un rimbalzo prima di schiaffarla in rete di destro. Non ci sono fuorigioco in questo gol. 1-1 al 44′: Boateng in percussione trova un varco centrale, ma si allunga la palla entrando in area; Julio Cesar esce coi tempi giusti, riesce in tuffo a deviare il pallone lateralmente prima della collisione col ghanese: rigore molto discutibile. Lo stesso Julio Cesar provoca scherzosamente Ibrahimovic prima della battuta dal dischetto, facendogli una sorta di linguaccia di sfida. Lo svedese accetta di buon grado ed insacca imparabilmente, con un perfetto rasoterra alla destra di Julio Cesar, che pure intuisce. 1-2 al 46′: il Milan riparte a spron battuto. Prima azione: Robinho da destra trova Ibrahimovic in area, con un passaggio veloce: lo svedese aggancia splendidamente in corsa, sguscia via dalla marcatura di Lucio, si defila sulla destra e batte Julio Cesar in uscita bassa con un tocco sotto al cachemire. Gran gol. 2-2 al 52′: Milito combina sulla sinistra con Sneijder: il passaggio di ritorno smarca il Principe sul lato mancino dell’area; Abate, preso d’infilata, appoggia le mani sulle spalle di Milito, che stramazza come cerbiatto centrato da un proiettile: rigore comprensibile, per così dire, il contatto è lieve ma evidente, ingenuo Abate nella fattispecie. Dal dischetto Milito spiazza Amelia con un interno destro basso alla destra del portiere. 3-2 al 79′: Palla manovrata dall’Inter sulla destra. Il filtrante trova Pazzini, nel lato destro dell’area: l’attaccante gira di testa verso la porta, la palla incoccia il braccio sinistro di Nesta, che era sì a distanza ravvicinata ma si oppone ad arto largo. Rigore inevitabile, perlomeno secondo il regolamento. E Milito concede il bis, calciando di collo sotto la traversa: gran trasformazione. 4-2 al 79′: Chiudiamo in bellezza con la perla della serata. Squadre stanche, squadre lunghe, squadre sfilacciate. Maicon trova campo sulla corsia di competenza, avanza sino ai 25 metri, defilato a destra, osserva De Sciglio temporeggiargli davanti, decide: collo esterno destro, traiettoria secca, ragnatela tolta dall’incrocio, tutti a casa.



Sintetizziamo Stramaccioni così (attingendo d aSkySport): “Abbiamo disputato un primo tempo perfetto, c’era amarezza per il rigore concesso al Milan, ma abbiamo avuto anche una grande reazione dopo il gol di Ibrahimovic in apertura di ripresa. Sono contento, mi dispiace però che nessuno meetta in risalto il fatto che il presidente ha comunque un progetto chiaro, con o senza di me. Ha idee chiarissime, e non prima o dopo questa gara“. Allegri sullo scudetto, sempre a SkySport: “Hanno vinto il campionato loro, lo hanno meritato. È stato un campionato avvincente, con due squadre che hanno fatto molti punti. La Juventus ha fatto una grande annata, noi non siamo stati da meno, nonostante tutte le vicissitudini che abbiamo passato: dagli infortuni agli episodi. Ringrazio i ragazzi per l’annata che hanno fatto, anno prossimo saremo ancora lì a lottare“.



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