Si gioca oggi (ore 17) la finale dei Giovanissimi Professionisti: sarà Napoli-Inter. Per una presentazione della partita, e in generale per una discussione a tutto tondo sul mondo dei giovani in Italia, su come le società lavorino con loro e sul ruolo svolto dai vivai, abbiamo interpellato Matteo Cioffi, ex calciatore, laureato in Scienze e Tecniche Psicologiche e ideatore, insieme al fratello Gabriele, del portale Your Football. “Nasce dalle nostre esperienze”, ci dice nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net. “Giovani e non caricano i loro curriculum via web, i dati delle loro partite, quindi oggettivi, ma anche le loro caratteristiche, quelle che pensano di avere; società e procuratori possono accedere a questi curriculum che altrimenti sarebbero visibili solo in parte. Società importanti lo stanno utilizzando sempre più come primo step di scouting; ma è straordinario anche per tutto il mercato dilettantistico, serie D, Eccellenza, per giocatori che magari vogliono spostarsi di regione in regione”. Quello che ci racconta Cioffi è un mondo di opportunità per chi si affaccia al calcio giocato e sogna un giorno di diventare professionista e approdare in una grande squadra; abbiamo approfondito il discorso, concentrandoci sul modo che oggi le società adottano per lavorare con i loro vivai, su come valorizzano (o non lo fanno) i giovani.



Oggi si assiste sempre più a giovani che emigrano all’estero: penso a Borini, a Lupoli o a Scapuzzi, ultimo in ordine di tempo (al Manchester City, ndr): come mai succede questo? Un tempo non era così…

Penso a Giuseppe Rossi, che fu notato dal Parma in un camp nel New Jersey; il padre fece grandi sacrifici per portarlo in Italia, quindi fu un processo inverso. Però, una volta qui, noi non ci siamo accorti del suo grande talento. Mi ricordo un episodio…



Ci dica.

Era un Torino-Parma, giocava contro mio fratello. Lo vidi dal vivo e mi stupii quando seppi che era andato al Villarreal. Mi dissi: “Com’è possibile?”. In Italia si è persa la cultura del settore giovanile, si sono persi coraggio e capacità per costruire giovani che possano poi esordire in prima squadra. 

Ci sono delle eccezioni?

Forse la Roma, ora l’Inter, l’Atalanta che ha una certa tradizione; queste società riescono con una certa continuità a portare i loro giovani in prima squadra. Però ci sono stati altri casi…

Per esempio?

Gollini, portiere promettente della Fiorentina, è stato preso dal Manchester United; queste società estere fanno un’offerta importante al ragazzo e alla famiglia e lo portano via. Quello che hanno, oltre all’aspetto economico, è la credibilità, cosa che in Italia stiamo perdendo. Ci nascondiamo dietro la parola “progetto”, ma poi sono tante le società che non hanno un’idea di fondo. 



In questi giorni la Juventus sta chiudendo l’acquisto di Pogba: qual è il vantaggio nell’andare a comprare il giovane all’estero invece di investire sui ragazzi del vivaio?

Alla fine, non si crede nel lavoro che si fa nel settore giovanile. La credibilità l’abbiamo persa: in Italia è importante vincere i campionati giovanili, e non lo è più avere la finalità di costruire giocatori in casa. Si è persa la cultura, non ci si crede più; di conseguenza, è imbarazzante che una società come la Juventus, che ha investito un sacco di soldi nel settore giovanile, vada a comprare un giovane dal Manchester United. A questo punto, allora, meglio l’Udinese.

In che senso?

L’Udinese ha un settore giovanile che è un punto interrogativo, ma investe tantissimi soldi in persone che fanno uno scouting di altissima qualità e portano centinaia di ragazzi l’anno in Italia, avendo il ragazzo di lavorarci sopra, farli maturare e farli esordire. Pensiamo all’Inter, che ha perso Destro, giocatore di talento, e poi se lo ricompra due anni dopo. Stiamo parlando di cose ridicole: all’estero, vanno all’estero con un’altra prospettiva. Ho un esempio in mente…

Quale?

Macheda, che andò al Manchester United, fu accolto all’aeroporto da Paul Scholes. Disse al padre: “Guarda, andiamo a farci fare l’autografo”, e Scholes gli rispose: “Cosa dici? Io sono venuto a prendere te”. E’ completamente diverso, è un’altra attenzione. Ho avuto la fortuna di andare a Barcellona: i giocatori che si fermano a fare allenamento con i ragazzi, e con loro lo stesso Guardiola… sono segnali importanti. Io rimango allibito. 

Perchè?

Ti parlo da psicologo del lavoro, quindi da revisore dei conti: costruirsi un ragazzo in casa è decisamente più economico. Quanto costerà comprare una serie di allenatori bravi, con un’idea di calcio e una filosofia che faccia crescere i ragazzi? Sarà sempre meno che andare ad acquistare i giovani all’estero. A meno che quella non sia la politica, come l’Udinese; però, loro hanno dimostrato di averne fatto un business, invece le nostre società sono sempre a rimessa…

Questo deriva anche dal fatto che in Italia si cerca il risultato subito, senza voler fare sforzi?

Come ti dicevo, oggi in Italia conta molto più vincere il campionato giovanile che non l’orgoglio di dire: “Siamo riusciti a far esordire un nostro ragazzo in prima squadra, e a farlo giocare lì per quattro-cinque anni di fila, da due anni mandiamo in prima squadra due o tre giocatori pronti”. Questa, secondo me, è stata la grande rivoluzione del Barcellona: la scusa dei grandi club era che fosse impossibile vincere con i giovani del vivaio. Mi sembra che nell’ultima finale di Champions League vinta, Guardiola avesse in campo otto giocatori della cantera.

Che partità sarà tra Napoli e Inter?

Credo che come tutte le finali, come è già stato nelle Final Eight, non farà vedere un bel calcio; sono sempre finali molto tese e nervose, sembrano già partite da prima squadra.

Delle due squadre, cosa puoi dirci?

Intanto c’è stata questa vicenda strana della Juventus contro la Reggina (bianconeri eliminati perchè l’Inter, contro la Reggina, ha perso a tavolino avendo oltrepassato il limite delle sostituzioni consentite, ndr); quindi, la situazione è stata un po’ falsata. La finale, a bocce ferme, credo tutti avrebbero detto sarebbe stata Inter-Milan.

Invece?

Invece c’è questa rivelazione Napoli, di mister Muro: giocano un buon calcio, sono rapidi e tecnici. Credo però che i valori dell’Inter siano superiori: penso a Bonazzoli, a Taofer, ai nazionali Della Giovanna e Di Marco, senza scordare che l’Inter è la squadra più rappresentativa nella nazionale Under 15. Poi le finali sono partite nelle quali Davide può vincere contro Golia, però l’Inter sta lavorando e investendo bene nel settore giovanile, anche se poi non si capisce perchè questi giovani non li mandi in prima squadra.

Con Stramaccioni può cambiare qualcosa?

Sì, spero che abbia il coraggio, come ha fatto a Roma dove ha formato grandi giocatori che adesso sono in prima squadra, di prendere giovani che giocavano con lui in Primavera e di farli esordire. Anche perchè non dimentichiamoci che giocare nella Primavera di una grande squadra vuol dire davvero essere ad un passo dal fare il giocatore professionista.

 

(Claudio Franceschini)