Il calciomercato dell’Inter non è ancora terminato. La squadra di Stramaccioni ha già giocato due partite ufficiali, ovvero il terzo turno preliminare di Europa League, e molte amichevoli estive (l’ultima ieri: i nerazzurri hanno vinto 3-0) e ancora non hanno completato il puzzlie dell’undici titolare che dovrà esordire in serie A sul campo del Pescara il prossimo weekend. Nello specifico, manca sicuramente qualche operazione in uscita: Maicon è ormai in partenza, il Real Madrid è sempre sulle tracce del brasiliano ma di fatto non ha ancora formalizzato un’offerta ufficiale, cosa che invece potrebbe fare la Juventus, interessata nel caso Lichtsteiner prenda veramente la strada di Parigi (difficile comunque, viste le dichiarazioni di Ancelotti: ma attenzione, perchè la volontà di cercare un terzino destro francese potrebbe solo essere fumo che il PSG butta negli occhi delle concorrenti). E poi c’è Pazzini, separato in casa dal giorno del raduno a Pinzolo: le sue parole hanno aperto una frattura insanabile tra lui e la società, la cessione è solo questione di tempo ma intanto ancora nessuno si è fatto avanti concretamente, se non – ancora – la Juventus, che però sull’ipotesi di scambio con Quagliarella non si è poi soffermata più di tanto. A fianco di queste operazioni da definire, resta il fatto che Stramaccioni sta ancora aspettando il suo attaccante. Sia esso una prima punta che faccia da vice-Milito, un trequartista che dia fiato a Sneijder o – meglio ancora – un esterno che possa agire a destra, l’Inter un calciatore offensivo con tutta probabilità lo porterà a casa, o comunque ci proverà fino in fondo. Già, ma chi? Al momento, sulla lista ci sono due nomi, e sono sempre quelli: perso Lucas, restano disponibili lo stesso Quagliarella e Borriello. Sull’attaccante della Roma (per modo di dire: si allena a Trigoria, ma di fatto è fuori rosa) si è espresso – con toni negativi – un grande ex come Gianluca Pagliuca (clicca qui per l’intervista esclusiva), mentre di Quagliarella abbiamo già detto. Attenzione però al terzo incomodo, ovvero Theo Walcott: il laterale dell’Arsenal scade nel 2013 e, come confermato anche da Arsene Wenger, non ha intenzione di rinnovare (“Stiamo ancora  lavorando al prolungamento, ma quando un giocatore non vuole rimanere c’è poco da fare”). Chissà: forse si sente chiuso dai nuovi acquisti (pur se dovrebbe rimanere titolare), forse si è stancato di non vincere niente, fatto sta che il talento inglese ha scelto di cambiare aria, e in questo senso avrebbe chiesto cifre astronomiche al suo club. Che, da parte sua, non ha la minima intenzione di accontentarlo: i Gunners vogliono sposare il fair play finanziario, se con Van Persie erano pronti a fare un’eccezione (ma alla fine hanno mollato), con Walcott no. Ed ecco allora che l’esterno, esclusa la possibilità che possa lasciare a parametro zero – a questo punto tanto varrebbe rinnovarlo – si prepara a lasciare l’Emirates e a sbarcare, magari, in un altro campionato. Moratti ci fa un pensiero, la sensazione è che sia questo il nome che stuzzica di più Stramaccioni tra quelli in ballo: il perchè è presto spiegato. Borriello sarebbe sostanzialmente una riserva di Milito, certo più affidabile e pronto di Longo ma anche molto restio alla panchina, come ampiamente dimostrato negli anni scorsi. Difficile che sposi il progetto Inter per non giocare. Quagliarella si giocherebbe le sue carte, ma spostato largo perderebbe non poco del suo potenziale, avendo bisogno di giocare vicino alla porta per risultare più pericoloso. Può essere un esterno, ma in quel senso Coutinho convince di più. Walcott è un altro discorso:  



Il britannico è un’ala pura, può giocare alle spalle di Milito partendo da destra o come terzo di un ipotetico tridente. Quello che effettivamente manca a Stramaccioni:un incursore che allarghi le difese avversarie e salti l’uomo, doti che mancano in rosa perchè lo stesso Palacio ha mostrato di essere un finalizzatore e un uomo assist però senza quella progressione e quelle doti di dribbling che ha Walcott. Che l’Inter cerchi un giocatore con queste caratteristiche è dimostrato dall’interesse che Moratti aveva già manifestato nei confronti di Aaron Lennon, freccia del Tottenham che di fatto è un clone del suo collega (forse lievemente meno offensivo). I dubbi su Walcott riguardano la sua nazionalità: non si hanno molti ricordi di britannici esplosivi in serie A, tra Ian Rush e David Platt (ma anche lo stesso Gascoigne, ma lì c’erano anche problemi personali non trascurabili). Mancano 12 giorni alla fine del mercato: possibile che nei prossimi giorni il discorso si possa approfondire, ma visto che l’Arsenal non ha bisogno disperato di soldi – avendo appena incassato dalla cessione di Van Persie e da quella di Song al Barcellona – l’offerta dovrà essere congrua.

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