L’Inter ha iniziato la sua stagione con una vittoria e una sconfitta, evidenziato punti di forza ma anche debolezze. A Pescara è girato tutto bene: Cassano inserito perfettamente negli schemi, Milito che non ha perso il vizio del gol, Sneijder che dopo una stagione difficile ha ripreso in mano la squadra. Poi, contro la Roma, sono emersi problemi soprattutto in fase difensiva: tre gol subiti, grossi buchi nel reparto arretrato (soprattutto in occasione del gol di Osvaldo), la difficoltà nel reggere la partita se ad avere la palla sono gli avversari. Gli obiettivi di mercato di luglio sono stati più o meno tutti centrati: l’unico ad essere sfuggito è forse quello dell’attaccante centrale che faccia da sostituto a Milito. Per gennaio l’Inter potrebbe tornare alla carica, soprattutto per Sergio Floccari che è stato inseguito fino alle ultime ore di calciomercato ma che alla fine non è stato acquistato per le divergenze circa la formula dell’operazione. Abbiamo chiesto a Tarcisio Burgnich, ex difensore dei nerazzurri, se il prossimo inverno l’Inter debba intervenire sul mercato per rinforzare ancora di più una rosa che comunque appare competitiva per i grandi traguardi stagionali. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.



Una vittoria e una sconfitta: come giudica l’Inter delle prime uscite? E’ sulla buona strada: ha affrontato la Roma, una gran bella squadra. L’Inter ha cambiato 6/7 elementi della formazione titolare, quindi è chiaro che non è facile colmare subito la distanza con la Juventus; ma ha giocatori molto validi e con il tempo sono sicuro che tornerà sotto.



Cassano è l’uomo giusto per l’attacco? Certamente sì. Sono in tanti in quel ruolo, ma lui è il numero uno, si adatteranno e si alterneranno negli inserimenti, così sapranno come gestire le energie soprattutto quando inizieranno le coppe.

Lei è d’accordo con chi pensa che servirebbe un sostituto di Milito? Io noto che Stramaccioni, mandando via la punta centrale, vuole fare la squadra in un altro modo, cioè senza dare punti di riferimenti agli avversari, come fa la Juventus. Sono tutti giocatori che partono un po’ da dietro, che rientrano, come Palacio, e poi arrivano in velocità, quindi è difficile in quel caso tenere la marcatura. Probabilmente, il mister vuole attuare un gioco di questo tipo. 



Perciò non pensa che a gennaio sia necessario un attaccante? C’è sempre Floccari… Beh, penso che l’Inter aveva in rosa Longo: è valido, e sarebbe stato giusto trattenerlo perchè avrebbe avuto la possibilità di migliorare, prendendo coraggio e formandosi meglio. Con la squadra in vantaggio, avresti potuto togliere Milito e inserire Longo, per dargli minuti e averlo pronto per la prossima stagione. Però, se Stramaccioni lo ha voluto dare in prestito, significa che cerca un gioco diverso e quindi avere due attaccanti centrali non è necessario.

Sneijder ha dichiarato di voler rimanere all’Inter: lei lo confermerebbe? E’ l’unico che ha i numeri per dare la palla agli attaccanti; è quello che ci vuole in ogni squadra. Quando la punta fa il movimento, lui e Cassano sono quelli che determinano i gol per come danno la palla. Giustissimo confermarlo, quindi.

Da ex difensore, come giudica la difesa? Silvestre sembra in difficoltà, si può pensare a un aiuto a gennaio? Secondo me, tutte le squadre italiane hanno problemi, i nomi non contano. Di giocatori forti e determinanti ce n’era uno, e se n’è andato al Paris Saint-Germain (Thiago Silva, ndr). Oggi purtroppo i difensori non sono più abituati a seguire l’uomo, si dimenticano degli avversari: i gol subiti, e non solo dall’Inter, hanno come elemento comune l’attaccante solo, al centro dell’area, pronto a tirare. Non esiste, è sbagliato.

Qual è il problema secondo lei?

Credo sia una mentalità che è venuta meno da vent’anni a questa parte; ci sono troppe disattenzioni nelle aree di rigore, non c’è più l’attenzione massima, non c’è più l’umiltà.

Perciò, l’Inter non ha un problema di uomini? No, anche perchè non c’è nessuno che possa migliorare la situazione: ripeto, l’unico in grado di fare la differenza è andato a Parigi. Anche se ce ne sarebbe uno…

Di chi si tratta? Di Zapata. L’ho visto 4 o 5 anni fa, ma era un ragazzo che si montava un po’ la testa e quindi non è ancora esploso. Se il Milan lo rimette a posto, può quasi diventare come Thiago Silva.

 

(Claudio Franceschini)