Dopo la sosta, riparte il campionato di serie A: il posticipo è una grande classica del calcio italiano, Torino-Inter. Per i granata è il primo big-match dopo il ritorno nella massima serie: la squadra di Ventura ha cominciato bene, con una vittoria e un pareggio – e soprattutto nessun gol subito – e la sfida contro l’Inter sarà il primo ‘esame di maturità’ in questa nuova stagione. Per i nerazzurri sarà invece una partita importante per capire meglio l’andamento della squadra di Andrea Stramaccioni, che nei primi appuntamenti stagionali ha avuto troppi alti e bassi e che quindi deve trovare continuità per puntare a tornare ai massimi livelli dopo una stagione difficile. Per parlare di questa partita molto attesa ci siamo affidati a una leggenda del calcio mondiale, Luis Suarez, campione della Grande Inter degli anni ’60. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Suarez, come arriva l’Inter a questa partita? La squadra si deve assestare, perché finora ha alternato cose buone ad altre meno buone. Adesso si comincia ad entrare nel vivo, e quindi servirà fare una buona partita. Capiremo meglio il valore di questa Inter nelle sette sfide che ci attendono da qui al derby.

La difesa è il reparto che sembra meno sicuro… Sì, è vero, però tutti i reparti finora hanno avuto alti e bassi. Certamente nelle ultime due partite la difesa non ha brillato, però questo può dipendere anche dalla mancata copertura da parte degli altri reparti.



I rientri di Handanovic e Samuel quanto incideranno? Saranno molto importanti, perché sono giocatori fondamentali. In generale, poi, una squadra gioca sempre più tranquilla quando c’è in campo il portiere titolare. I rientri certamente contribuiranno a sistemare i problemi.

L’attacco invece è a posto? Sì, l’Inter davanti ha davvero tanti giocatori molto forti e che possono fare bene.

Lei chi farebbe giocare da titolare? Ci sono tante partite da giocare in questo periodo, per cui i giocatori si alterneranno, e l’allenatore li potrà scegliere anche in base alla partita da affrontare e alle situazioni che si verificano in campo.



Milito e Sneijder sono i giocatori determinanti? Certamente, loro sono quelli che possono fare la differenza più di tutti. Però, almeno per qualche partita si può fare a meno anche di loro, con qualche soluzione alternativa.

Il lavoro di Stramaccioni le sta piacendo?

Sì, è un buon lavoro il suo, già dall’anno scorso. Comunque è importante dargli fiducia e farlo lavorare tranquillo, senza metterlo sotto esame ad ogni partita. La squadra lo segue e ha fatto tornare l’entusiasmo tra i giocatori: queste sono cose molto importanti in un gruppo.

Il Torino è partito bene: per i granata questo sarà l’esame ‘di maturità’?

Il Torino sicuramente è partito bene, anche se due partite sono poche per giudicare. Può fare un buon campionato, anche perchè Ventura è una persona e un allenatore che mi è sempre piaciuto.

Qual è il punto di forza del Torino?

Non ha ancora preso gol in campionato, quindi non sarà facile per l’Inter fare male a questa difesa.

Torino-Inter è una grande classica: ha dei ricordi speciali di questa partita?

Sono sempre state partite spigolose, dure, difficili, ma senza rancori. Il Torino ha sempre avuto grande grinta, e le sfide con i granata sono state tutte molto sentite, ma mai cattive. Comunque mi mancava questa partita, e sono davvero contento che il Torino sia tornato in serie A. Gli auguro di restarci stabilmente, anche se magari senza fare punti domenica sera contro l’Inter…

 

(Mauro Mantegazza)